Amarti mi è difficile
Troppo freddo nelle ossa
Ho il cuore stretto in una morsa
Capirti non è semplice
Mille alberi distrutti
E salgari immaturi intorno a me
Chissà perché non cambi mai
Muri di cartongesso e preti nelle università
Chi ci salverà?
Liberami dal male che mi fai
Una particola al gusto dei miei guai
Padova può ucciderti più di Milano
Se non stai attento ti annebbierà
Lasciami amare chi mi va
Tra semplicismo e semplicità
Parlarti mi disintegra
Troppo aridi i discorsi
Caigo, pane e morsi
Lodarti è una blasfemia
È meglio ridere per niente che piangere per sempre
Secondo te
Liberami dal male che mi fai
Una particola al gusto dei miei guai
Padova può ucciderti più di Milano
Se non stai attento ti affogherà
Lasciami amare chi mi va
Tra semplicismo e semplicità
Sai cosa vuol dire
Non lasciare il segno ma essere una croce
Di cui porto pegno e chiami animale
Quello stesso Dio che poi preghi dall'altare
Perché dici in giro che siamo tutti uguali
Se poi voti i razzisti ai consigli comunali?
Le battute sconce alle feste di quartiere
Sono minorenne, dai, offrimi da bere
Dimmi, in chiesa che cosa reciti a memoria?
Di un profugo straniero in una mangiatoia
Se non capisci lascia anche vuoto il tuo presepe
Se sta cadendo un ponte è colpa delle crepe
Liberaci dal male che ci fai
Una particola non ce la imboccherai
Padova mi ha ucciso molto più di Milano
Ma io resisto e resto qua
Andate in pace cuori in libertà
Amate senza vanità
Senza ombra di dubbio il nuovo album di Francesca Michielin è un ottimo album. Senza ombra di dubbio la Michielin è molto brava e preparata. Senza ombra di dubbio è bella, intelligente, sensibile. Senza ombra di dubbio questo testo non è banale, non è scontato, come non lo è mai la cantautrice veneta. Però questa canzone a mio avviso non rende giustizia a una bella città come Padova. È vero che nessuna città è perfetta, che si può sempre migliorare. È vero che ci sono padovani razzisti, ma non generalizziamo troppo. Una narrazione troppo radical-chic e snob vuole i veneti come degli incolti, degli ignoranti arricchiti, degli alcolizzati, degli evasori fiscali, etc etc. No. Non ci sto. Conosco bene la realtà padovana e anche quella veneta per dire che non è così. È un'ipersemplificazione, anch'essa razzista a suo modo. Mettiamo i puntini sulle i. Facciamo dei distinguo, neanche tanto sottili ma di buon senso, e delle precisazioni. Nei test Invalsi, che valutano il grado di apprendimento e di competenze acquisite, gli studenti veneti risultano sempre al secondo posto in tutta Italia. Le università venete sono tutte di ottimo livello. Nelle università venete non è mai venuto fuori nessun scandalo di chi si è laureato, comprando esami, né -che io sappia- ci sono stati concorsi truccati o parentopoli nelle università. Inoltre la percentuale di laureati in Veneto rispetto alla popolazione è del 33%. Anche per percentuale dei laureati il Veneto è secondo in Italia. Quindi non raccontiamo frottole. Con questo ho voluto sgombrare il campo da possibili equivoci, anche se la canzone della Michielin non dice questo, ma qualcuno potrebbe andare oltre le parole della cantautrice e dare addosso ai veneti. Innanzitutto prima obiezione: se Padova è razzista, che è anche una città universitaria e perciò aperta, quanto sono chiuse e razziste Vicenza, Treviso, la bassa padana? Perché non puntare l'indice su queste realtà più chiuse come mentalità e non su Padova? Oh certo basta intendersi: la Michielin ha fatto un atto d'accusa a Padova, ma la sua è una critica dall'interno, denunciando le contraddizioni di una città veneta da veneta, come è lei del resto. In fondo basta leggere bene il testo. Ci sono dei termini dialettali (salgari significano salici, caigo sta per nebbia, particola è italiano ma in tutto il resto d'Italia si usa "ostia"). Ma passiamo oltre. E allora perché non scrivere Corleone può uccidere più di Milano? Non ci sono realtà socioeconomiche forse più difficili di Padova? Per quanto ne so Padova può anche essere chiusa e razzista, ma ti offre sempre un'opportunità e la offre a chiunque, lavorativa e non: non raccontiamoci frottole (non posso trasferirmi in Veneto per motivi familiari, ma so che Padova offre cose che altre realtà non offrono). Ho conosciuto Padova e per quel che mi riguarda Pontedera mi uccide più di Padova. Certa solitudine vissuta qui a Pontedera mi uccide più di Padova, anche se qui a Pontedera formalmente mi rispettano e nessuno mi dà del terrone, cosa che invece accadeva a Padova. Ma a Padova non ero mai solo. Con questo non voglio fare un atto d'accusa a Pontedera, ma la canzone della Michielin è a mio avviso ingiusta perché Padova è fatta di tante realtà e di tanti microcosmi, che si intrecciano e si compenetrano. Qualsiasi città ti uccide, se sei emarginato per un motivo o per l'altro, se non sei allineato ideologicamente o altro, etc etc. Torneremo al solito discorso kennediano che bisogna considerare quanto noi abbiamo da offrire al posto in cui viviamo e non a quanto questo luogo può offrire a noi. Torneremo al solito discorso che ogni città ti toglie e ti dà e non la finiremo più. Torneremo a rileggere Bianciardi e a chiederci dove sta veramente oggi la "vita agra"? Torneremo a rileggere l'articolo di Selvaggia Lucarelli sulla bolla immobiliare di Milano e dire che Milano è diventata esosa, carissima, invivibile, insomma assai più inospitale di Padova. Che i veneti, siano dei tipi un poco chiusi, è vero assai prima della nascita della Lega. Lo scriveva già Pasolini nei primi anni Settanta che Padova è chiusa e inospitale. Secondo un proverbio veneto se a Padova non hai gli schei, pochi ti considerano. Basta ricordarsi una celebre vignetta di Jacovitti sul dialetto veneto. Ma i veneti sono anche un popolo di grandi lavoratori onesti e se sono un poco diffidenti, una volta che ti sono amici si dimostrano molto leali e corretti. E poi vorrei porre l'accento su un'altra questione. Potrei affermare che se Padova può ucciderti più di Milano, Fedez con le sue disarmanti gaffe può ucciderti più di Padova. Che dire delle battute scorrette e stupide di Fedez sulla sessualità delle disabili? Perché su queste battute la tanto civile e umana Michielin non ha mai detto nulla? Forse era una cosa indelicata? Forse era troppo sconveniente per lei? Forse c'erano troppi interessi discografici? Non mi risulta che lei sia mai intervenuta. Ma forse "è meglio ridere per niente" (come se prendere in giro tutte le disabili sia niente) che "piangere per sempre". Diciamo che ogni città è un luogo dell'anima, una condizione esistenziale e ogni canzone è uno stato d'animo e finiamola così che di carne al fuoco ne abbiamo già messa.