Perché nel Nord comandava Bossi e ora comandano Salvini e la Meloni? Una mia opinione...

Perché nel Nord comandava Bossi e ora comandano Salvini e la Meloni? Una mia opinione...
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Perché nel Nord, la parte più industrializzata e con più elevato tasso di scolarizzazione del Paese, hanno comandato i Bossi e ora comandano i Salvini? Probabilmente a causa della fine della prima Repubblica, della maggiore desindacalizzazione, della disaffezione della politica in quest'area. Questi potrebbero essere i motivi principali. Ma perché il Nord è così malamente  (sempre a mio modesto avviso) rappresentato? Perché il Nord non ha grandi statisti, amministratori,  leader carismatici? Sembra quasi che i politici che vincono al Nord non siano validi e preparati, ma solo folcloristici. Perché questa crisi di rappresentanza politica nel Nord, la zona più ricca del Paese? Vediamo di capire perché la classe politica del Nord è peggio della società civile.  Una ragione è che nel Nord le persone valide e colte cercano di lavorare nel privato, fanno carriera come professori nello Stato, fanno la libera professione. Non si mettono in politica. Hanno molto da perdere. Hanno altro da fare. Guardo Uomini e donne della De Filippi ogni tanto. Mi guardo qualche spezzone. Una delle cose che mi ha colpito è che la maggioranza dei partecipanti a questa trasmissione televisiva sono del Sud e del Centro ma pochi del Nord. La politica nostrana è una vetrina, ma,  proprio come quella trasmissione, bisogna mettersi totalmente in gioco, rischiare crisi reputazionali quando molti imprenditori e cosiddetti lavoratori della conoscenza nordisti non vogliono esporsi pubblicamente perché odiano le luci della ribalta e perchè avrebbero molto da perdere. Insomma chi glielo fa fare? Probabilmente hanno di meglio da fare! Inoltre non solo non si prestano alla politica per questioni di mentalità e di maggiori opportunità lavorative ma forse queste persone con competenze elevate non sarebbero neanche rappresentative, perché nel Nord vince chi sembra tutelare gli interessi dell'impresa privata, parlando alla pancia della gente e facendo leva sull'emotività, sulla rabbia. Insomma chi lo fa fare a professionisti, imprenditori, professori universitari di candidarsi, rischiando antipatie e ritorsioni, visto che la politica italiana è sempre stata divisiva? Non solo ma il profondo Nord ha già emesso la sentenza: “in politica sono tutti ladri”. Fare politica nel Nord significa per molti sporcarsi le mani. Una persona colta e onesta per fare carriera politica nel centrodestra del Nord dovrebbe cavalcare l'onda dell'antipolitica, della protesta.  A ogni modo c’è anche questo problema di fondo, che riguarda la cosa pubblica italiana e non solo nordica: una persona misurata e ponderata, ispirata dal buon senso e aliena da ogni compromesso avrebbe scarse probabilità di diventare un leader di partito. Nel Nord scende in politica chi  ha poco da perdere o da fare. Quando vivevo nel Nord alcuni ripetevano un loro mantra: “chi sa fa”. E lavorare in politica per loro non era fare. Succede così che nel Nord c'è una classe politica, a mio avviso, impreparata, con poca esperienza e poche conoscenze, che non è rappresentativa veramente della reale classe dirigente di questa macroregione, che lavora nelle aziende, negli studi, nelle scuole, negli ospedali, nelle università, nel terzo settore. Non solo ma nel Nord c'è molto pragmatismo, molto efficientismo; c'è meno umanesimo (per quanto le maggiori case editrici siano molte nel Nord)  e di conseguenza meno cultura politica o quantomeno chi ha cultura politica non viene adeguatamente valorizzato. Infine il centrosinistra non riesce a capire i reali problemi del Nord e non si sa proporre come valida alternativa. Se il centrodestra rappresenta malamente il Nord, il centrosinistra non lo sa capire, non sa intercettare il malessere dei cittadini. Naturalmente a mio modesto avviso.

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