del Dott. Baciga Massimo - B Studio
L’introduzione dei Reati Tributari all’interno dei Reati Presupposto per la responsabilità amministrativa determina la necessità di una efficace gestione del rischio correlato all’interno dei modelli organizzativi ex D.Lgs 231/01.
In tale contesto, l’ente andrà esente da responsabilità nell’ipotesi in cui provi di aver adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei.
La costruzione (e l'aggiornamento continuo) di un Sistema di Controllo del Rischio Fiscale - rappresenta un processo dinamico in continua evoluzione che deve assicurare:
a) una chiara attribuzione di ruoli e responsabilità ai diversi settori dell’organizzazione dei contribuenti in relazione ai rischi fiscali;
b) procedure di rilevazione, misurazione, gestione e controllo dei rischi fiscali;
c) flussi informativi accurati, completi, tempestivi e facilmente accessibili a garantire la circolazione delle informazioni a tutti i livelli aziendali;
d) efficaci procedure di controllo interno;
e) efficaci procedure per rimediare ad eventuali carenze riscontrate nel suo funzionamento ed attivare le necessarie azioni correttive;
Portata di intervento dei Reati Tributari
La portata dell'introduzione dei Reati Tributari sta nella numerosità delle attività sensibili che in maniera diretta o indiretta si prestano alla commissione di detti reati.
La corretta identificazione e valutazione dei processi e delle attività a rischio non può prescindere:
· dall'analisi della storia fiscale della Società;
· da una ricognizione preliminare dei modelli di compliance già esistenti, al fine di valorizzare gli ambiti comuni di rilevanza e di controllo;
· dall'esecuzione di uno specifico risk assessmentai e gap analysis, al fine di valutare i rischi fiscali e l'ampiezza e la profondità del sistema di controllo da prevedere.