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Perquisita illegalmente e umiliata perché islamica

Perquisita illegalmente e umiliata perché islamica
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Giovedì 27 Maggio, Sara Qasmi, giovane studentessa trentina di origini marocchine,  voleva solo dare il suo esame per la patente come tutte le ragazze e i ragazzi della sua età. Ma ha l'hijab. E quel cognome dal suono così poco italiano che spinse l’esaminatore a prendersi gioco di lei.

Sara racconta che durante l’esame un signore continuava a controllare se lei avesse qualche dispositivo per copiare, mettendola a disagio in un momento che già di per sé non è facile. Dopo aver terminato la scheda,  utilizzando tutto il tempo a disposizione, arriva una donna in divisa che la porta nei bagni e le ordina di spogliarsi. "Via il velo, la maglia e il reggiseno, devo vedere tutto” intima la donna alla ragazza che stordita e tremante obbedisce. La poliziotta non trovò nulla addosso a Sara, ma non ancora convinta decise di perquisirle pure la borsa.

La delusione nei loro occhi crebbe nel momento in cui realizzarono che la giovane era Idonea, aveva passato l'esame da sola, senza alcun aiuto.

Sara ha sporto denuncia alla Questura di Trento la quale ha confermato che questo fatto, se realmente accaduto, è molto grave in quanto si tratta  di abuso d'ufficio, violazione della privacy immotivata e islamofobia. Purtroppo Sara non ha testimoni a suo favore quindi probabilmente la questione verrà chiusa solo con qualche richiamo.  

La ragazza dopo l'umiliazione subita, ha rivolto un messaggio tramite i social alle donne: "Siamo circondati da persone che faranno di tutto per sminuirci facendoci sentire a disagio per quelle che siamo, con l'obiettivo di convincerci che il loro stile di vita sia migliore del nostro. Non date mai retta alle parole superficiali dettate dalla loro ignoranza".

Non è la prima volta che Sara subisce discriminazione, infatti nel luglio del 2019 ha dovuto rinunciare ad uno stage universitario perché la struttura alberghiera, che si trova a Folgaria, le ha chiesto di togliere il velo. La giovane dopo aver ricordato al direttore che la sua richiesta andava contro la costituzione italiana, lui ha minacciato di denunciarla sostenendo che avrebbe perso in partenza in quanto lui è avvocato.

Zahira Moussaid

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