LA COMPAGNIA DA LI’ A QUI TEATRO presenta CASA DI BAMBOLA

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La compagnia Da lì a qui Teatro di Cassina de’ Pecchi, in occasione del decimo anno di attività, presenta il dramma CASA DI BAMBOLA.

La rappresentazione  si terrà a Cassina de’ Pecchi, presso il Piccolo Teatro della Martesana in Via Trieste 3, sabato 28 maggio 2022, ore 21, dopo un lungo periodo di interruzione teatrale,  causato  dell’epedemia covid.

Giuseppe Caccamo, poliedrico artista nell’ambito letterario, ed anche Regista, anima del sud, e di Cassina de’ Pecchi di adozione, ci ha incontrato per raccontarci la  sua rivisitazione della commedia.

Casa di bambola è un dramma, evidenzia  Caccamo che potrebbe essere la storia di tante donne. ieri come oggi, legate da sottili e invisibili fili rossi, più o meno attuali, scioccanti e  quotidiane che ritroviamo nelle nostre vite familiari, o nelle vicende di attualità raccontate tramite i social media.

E’ una commedia scritta da Ibsen, nel del 1879, ma purtroppo ancora attuale, perché chiunque potrebbe essere coinvolto, in dinamiche familiari o sociali, in meccanismi affettivi sani o opprimenti, nella ricerca di una forma di espressione, libertà e autodeterminazione.

Il testo, quando fu scritto, fece scalpore per gli argomenti trattati dall’autore, ed ancora oggi riesce a coinvolgerci.

l personaggio di Nora, protagonista dell'opera, fu ispirato da Laura Kieler,  scrittrice e amica di Ibsen, protagonista di un celebre scandalo dell'epoca, molto simile alla vicenda narrata dal testo teatrale.

La Kieler, dopo essersi riconciliata con il marito, non perdonò’ mai Ibsen probabilmente perché la sua vita privata, già pubblicizzata dalle cronache dell’epoca,  era  stata presa come tema per una commedia.

Laura Petersen Kieler,  per salvare la vita al marito ottiene un prestito falsificando delle firme.

L’uomo guarisce, ma una volta scoperta la verità, rinnega la moglie e chiede l’annullamento del matrimonio.

La donna si trova, anche esonerata dal compito di educare i propri figli.
Ibsen parte da questa storia per raccontare l’ipocrisia della società borghese e, soprattutto, per fare un’acuta analisi dei rapporti umani.

Il regista  sia lui, come regista  e sia gli attori,  hanno seguito un percorso di training per entrare nella psicologia introspettiva dei personaggi.

Sono infatti presenti   due tipi di leggi morali, due tipi di coscienze: una in un uomo e un'altra completamente differente in una donna.

L'una non può comprendere l'altra; ma nelle questioni pratiche della vita, la donna è giudicata dalle leggi degli uomini, come se non fosse una donna, ma un uomo.

Nora, la MOGLIE, considerata dal MARITO, il rispettabile avvocato Torvald Helmer, è l'immagine del decoro, degna di essere esibita in società, nonché la bambola prediletta da guidare ed ammaestrare a proprio piacimento. Lei   vive all'ombra di un matrimonio di cui non ha mai sperimentato l'essenza in otto anni di convivenza. Ignara del proprio ruolo puramente accessorio ed egoisticamente infantile, la casa che lei crede la sua reggia, è destinata però a rivelarsi una prigione di ipocrisia: andrà incontro ad una personale Epifania a partire da una vigilia di Natale carica di aspettative, in cui un antico prestito contratto con l'oscura Krogstad,  illuminerà la natura dell'amore che la lega al marito e l'abisso che li divide: forte della rinnovata consapevolezza di non essere niente, se non un grazioso burattino,  si dichiarerà intenzionata a completare il suo personale percorso di affermazione interiore, alla ricerca di un nuovo senso su cui plasmare la propria vita

Nora, interpretata da una brava Letizia Cinti, perfetta come appare da subito in scena, ripropone un personaggio capriccioso, quasi infantile, in balia del marito, ma che subisce in seguito una profonda trasformazione nel corso della storia.

Torvald Helmer, uno dei due personaggi principali della commedia, è il MARITO  a cui viene strappata via,  alla fine della commedia la   Bambola.   E’ Interpretato dallo stesso regista, il suo personaggio è tutt'altro che vincente:  alla fine del gioco la moglie lo abbandona, lasciando dietro di sé i suoi bambini piccoli. Lui La prega di rimanere, eppure, lei lo lascia camminando nel bel mezzo della notte invernale, sbattendo la porta dietro di sé: la sprezzante personalità di Torvald e le sue azioni ipocrite giustificano la dura decisione di Nora di andarsene.

Cristine Linde, interpretata in modo ineffabile da Enza Testa, è un personaggio rilevante per lo sviluppo della trama: è’ un’amica d’infanzia di Nora, una vedova solitaria che cerca un lavoro da  Torvald. Tuttavia, Nora  ascolta superficialmente i suoi problemi e piuttosto egoisticamente: con lei discute di quanto sia eccitata per il recente successo del marito. Eppure, Cristine per lei è più di una cassa di risonanza: le offre opinioni sulle sue  azioni discutibili e la mette in guardia dal suo flirt con il dottor Rank. Solleva anche domande sui lunghi discorsi dell’amica, e diventa fondamentale quando si scopre che molto tempo prima, Linde aveva avuto una romantica relazione con Ellen Krogstad, la donna che la  ricattava, riaccende la loro relazione e la convince a modificare i suoi intenti

Ellen krogstad, ottima recitazione di Rosaria Mandile: il   personaggio è contraddittorio, le sue spregevoli azioni sembrano derivare da un desiderio, il suo lato umano positivo,  protegge i suoi figli,  ma usa quello negativo, per raggiungere i suoi obiettivi utilizza di tattiche immorali. Conosce da tempi lontani   Cristine Linde e le accomuna il segreto omosessuale ed è stata proprio lei a interrompere la relazione e lasciare Krogstad per un uomo benestante.

Ricatta Nora per non essere licenziata e fare carriera in banca, con l’obiettivo di potersi riabilitare moralmente.

Il Dr. Rank: personaggio di difficile interpretazione, ma  ben interpretato dal bravo Luca Tacconi, sembra essere una figura di minnor rilievo, ma non lo è: rappresenta  invece il  simbolo di corruzione morale all'interno della società. Amico intimo di Torval: Rank visita Torvald nel suo ufficio, flirta con Nora, tradendo il suo amico, e sta lentamente morendo di una malattia sconosciuta.

Anne Marie, tata e governante, si prende cura della casa e dei bambini, ed è molto affezionata a Nora. Interpretata da Morena Mauro pur essendo un personaggio secondario, interagisce con tutti i personaggi, rimanendo in scena tutto lo spettacolo.

La versione messa in scena da Giuseppe Caccamo, oltre ad essere un originale reiscrizione della tematica omosessuale di alcuni personaggi, si pone un interrogativo:

Essere una donna oggi, dopo le battaglie sociali, vuol dire riconoscere in sé l’idea della libertà o sentirsi prigioniera dell’immaginario collettivo che la vuole ancora dipendente dall’uomo come ruolo? Essere sé stessa o essere bambola?

È la società o è la donna stessa a compiere questa scelta?
Lo spettacolo esalta il personaggio Nora, con un linguaggio attuale  e soprattutto con le immagini finali, accompagnate dalle musiche e dai cambi luce.

È una versione rivisitata, rispetto al testo originale di Ibsen, che facilita la comprensione dell’opera ed aumenta la fascinazione della vicenda.

Assolutamente da non perdere.

Molti giornali ne hanno già parlato,  è  noto che  è stata scritta nel 1879 ad   Amalfi,  durante un soggiorno di Ibsen, la prima di Et dukkehjem è andata in scena il 21 dicembre 1879 al Det Kongelige Teater di Copenhagen.

l dramma di Ibsen  suscitò scandalo e polemica essendo stato interpretato come esempio di  femminismo estremo. Sugli inviti delle famiglie altolocate scandinave dell'epoca: era frequente la postilla si prega di non discutere di Casa di bambola. Ibsen addirittura fu costretto a cambiare finale all'opera nella sua rappresentazione tedesca, poiché l'attrice che interpretava Nora si rifiutò di recitare la parte di una madre ritenuta da lei snaturata.

Ibsen stesso ha dichiarato il 3 gennaio 1880: Casa di bambola ha sollevato una fortissima reazione, le fazioni si fronteggiano bellicose: l'intera grossa tiratura del libro, 8.000 esemplari, è andata esaurita nel giro di due settimane e si sta già preparando una ristampa. Oggetto della contesa non è il valore estetico del dramma, ma il problema morale che pone. Da molte parti sarebbe stato contestato, lo sapevo in anticipo. se il pubblico nordico fosse stato tanto evoluto da non sollevare dissensi sul problema, sarebbe stato superfluo scrivere l'opera.

Per i vittoriani il legame del matrimonio era considerato sacrosanto e l'abbandono del marito da parte della moglie era inconcepibile e completamente inaccettabile

In Italia la prima italiana della commedia è stata presentata a Milano al Teatro dei Filodrammatici, il 9 febraio1891, dalla Compagnia Drammatica della Città di Roma.

La RAI ha messo in onda   quattro edizioni ed interpreti nel ruolo di  Nora sono state: Lilla Brignone, Giulia Lazzarini, Ottavia Piccolo e Michela Esdra. .

L'originale del testo di Casa di Bambola, è conservato nella Biblioteca Nazionale Norvegese di Oslo  ed è stato inserito  dall' UNESCO nel Registro della Memoria del Mondo.

Gioia Logiri

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