Roma, "siamo delle vittime, da anni ci viene impedito, di vedere nostro nipote, noi invecchiamo e rischiamo di non poterlo rivedere".

Roma, "siamo delle vittime, da anni ci viene impedito, di vedere nostro nipote, noi invecchiamo e rischiamo di non poterlo rivedere".
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Roma 02 Gennaio 2023, continua purtroppo, l'odissea di un piccolo bambino, un caso già tristemente noto alle cronache nazionali, e locali, in cui nel 2020 un bambino venne "strappato" dalle braccia materne, durante un'irruzione in cui i Vigili del Fuoco, in seguito ad un provvedimento emesso dal Tribunale per i Minorenni di Roma, si erano introdotti nell'abitazione, in cui viveva il bambino con la sua mamma, dopo aver distrutto la porta dell'abitazione.

Una scena raccapricciante, un blitz in cui questo bambino, (affetto da alcune patologie), venne sottratto alla madre, preso di forza e trascinato fuori dall'abitazione, tra urla e pianti, mentre la sua mamma veniva immobilizzata in un letto a forza.

Eppure nel 2019 il Tribunale per i Minorenni di Venezia aveva tutelato il bambino

Nel 2019 il Tribunale per i Minorenni di Venezia, aveva decretato che non rientrasse, nell’interesse del minore, essere allontanato dalla mamma, e nemmeno essere collocato presso una struttura, al fine di poterlo, trasferire poi presso il padre.

Dopo 2 anni : impediti ancora i contatti tra bambino, nonni materni, e con la sua mamma.

Oggi, dopo oltre due anni, i normali contatti con i nonni materni, o con la madre non sono mai stati ripristinati, neppure i parenti e gli amici del ramo familiare materno, hanno più notizie di questo bimbo, né lo possono più incontrare.

Già nel 2022 i nonni si erano rivolti a Tribunale per i Minorenni, il tempo passa noi invecchiamo e rischiamo di non poter rivedere nostro nipote

Già nel settembre 2022 i nonni materni, C. R. e M. S. G., si sono rivolti al Tribunale minorile romano per tutelare i loro diritti e quelli del minore ma ancora nessuno si muove a via dei Bresciani, nonostante la recente istanza urgente ove si chiedeva di disporre con urgenza dei contatti nonni/nipote per le festività natalizie.

L'appello dei nonni al Presidente del Tribunale dei Minorenni di Roma, Lidia Salerno

E così, il 21 dicembre 2023, i nonni materni si sono rivolti direttamente alla Presidente del Tribunale per i Minorenni Roma, con l’auspicio di essere ascoltati e di ricevere giustizia, ad oggi purtroppo, tutto tace.

La missiva scritta dai nonni alla Presidente Lidia Salerno.

“Ill.mo Sig. Presidente

del Tribunale per i Minorenni di Roma

Ill.mo Sig. Procuratore della Repubblica

presso il Tribunale per i minorenni di Roma

Ill.me Eccellenze,
quali nonni materni del minorenne di cui al procedimento indicato in oggetto pendente innanzi al Tribunale per i Minorenni di Roma, non possiamo esimerci dal rappresentare le nostre rimostranze.
In considerazione del rispetto del ruolo e delle decisioni del giudice cui è demandata la tutela delle relazioni familiari e delle persone di età minore, in data 19 settembre 2022 questi scriventi hanno introitato presso codesto Tribunale un ricorso ex art. 330 c.c. seguito poi da plurime istanze urgenti in cui si è provveduto ad illustrare e documentare il grave pregiudizio in cui versava il minorenne, inclusa la grave violazione dei diritti dello stesso di cui agli artt. 315 bis c.c. e 337 terc.c. con riguardo al mantenimento di rapporti significativi con gli ascendenti, rappresentando l’assai grave alienazione parentale posta in essere dal padre del bambino nei confronti di questi nonni ed a danno del minorenne.
Nonostante la manifestata  urgenza di procedere e l’evidente necessità di provvedere con urgenza a tutela del bambino, nell’udienza del 21 marzo 2023 questo Tribunale si dichiarò incompetente per territorio, applicando in maniera completamente errata la ben nota norma procedurale di cui all’art. 5 c.p.c., obbligando i sottoscritti a riassumere il processo davanti a diversa autorità giudiziaria (vale a dire il Tribunale per i Minorenni di Venezia dove, di converso, hanno ben applicato ed interpretato la norma di cui all’art. 5 c.p.c.) che ha provveduto poi a sollevare d’ufficio il regolamento di competenza presso la Suprema Corte di Cassazione, la quale ha definitivamente riconosciuto l’erronea pronuncia del Tribunale per i Minorenni di Roma, rimettendo il processo davanti a codesto Tribunale quale unico giudice competente per territorio.
Ne consegue che, proprio  a causa dell’incomprensibile errata applicazione di una norma procedurale da parte di questo Tribunale, è trascorso ben oltre un anno senza poter procedere alla tutela del minorenne interessato, privandolo anche del diritto ai legami familiari.
"Oggi, dopo l’esemplare sentenza della Corte di Cassazione e la conseguente immediata riassunzione del procedimento presso codesto Tribunale a cui sono stati richiesti urgenti ed immediati provvedimenti a tutela del minorenne, si percepisce un’evidente inerzia di codesta Autorità Giudiziaria, la cui passività è indubbiamente causa della protrazione della lesione dei diritti del bambino di cui in oggetto".
"Infatti, invece di assumere provvedimenti immediati volti alla cessazione dell’alienazione parentale attuata sul minore dalla figura genitoriale paterna attraverso l’arbitrario concreto e costante impedimento di ogni contatto con i nonni materni, questo Tribunale agisce con tempistiche totalmente inidonee alla tutela immediata del minorenne, fissando un’udienza per il 24 giugno 2024, dimostrando di voler lasciare un bambino senza tutela alcuna per ulteriori sei mesi, ignorando totalmente la potenziale cristallizzazione dei danni psichici già in atto sul piccolo".
"All’ultima nostra istanza in cui è stato richiesto a codesto Tribunale di ordinare al genitore “l’immediata ripresa di regolari rapporti nipote/nonni sia in presenza che a distanza nella più ampia e libera modalità possibile con una precisa calendarizzazione  per le imminenti festività natalizie in rispetto dei diritti del minorenne ex art. 315 bis c.c. e 337 ter c.c. e del diritto dei ricorrenti ex art. 317 bis c.c.” è seguito il provvedimento di rigetto del 20.12.2023 che non può che costituire strumento di sussidio all’alienazione in atto sul minorenne per mano del genitore pregiudizievole; in altri termini, è come se di fronte ad una condotta penalmente rilevante si rimanesse inerti senza intervenire per farla cessare!"
"Di fronte alla chiara e trasparente rappresentazione dell’impossibilità del minore di avere contatti con i nonni materni, codesto Tribunale non sembra preoccuparsi affatto dei diritti violati di un bambino innocente oltre che del diritto dei nonni anch’esso violato, rendendo sia il minorenne coinvolto che questi scriventi vittime di un’alienazione istituzionale che conduce ad evidenti danni psichici sul minorenne e sugli scriventi".
"Si evidenzia che oggi il piccolo Marco è stato già riconosciuto come danneggiato proprio a causa dei precedenti provvedimenti emessi da questo stesso Tribunale, il quale nel 2021 aveva disposto l’allontanamento del minorenne dalla figura materna con modalità forzose e coercitive dichiarate dalla Cassazione “fuori dallo Stato di diritto” (Cass. 9691/2022); si rammenta che la vicenda del minorenne è stata trattata anche dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività connesse alle comunità per minori della precedente Legislatura, la quale aveva più volte convocato queste Ill.me Eccellenze anche per avere chiarimenti in merito alla vicenda del bambino senza però ottenere alcuna disponibilità in merito".
"Richiamando la nota asserzione di Montesquieu “Giustizia negata è giustizia ritardata”, è inopinabile che questa  situazione gravemente pregiudizievole impone il Vostro intervento immediato con cui dovrà impedirsi:
In primo luogo e in via contingente, che lo sfortunato bambino, vittima di violenza sulla sua sfera affettiva da parte di chi dovrebbe averne cura, sia estromesso dal contatto con gli scriventi nonni materni in occasione delle imminenti festività natalizie, durante le quali dovranno essere prontamente disposti e calendarizzati almeno i contatti videotelefonici;
In secondo luogo e per l’immediato avvenire, che il bambino resti affidato a     colui che ne viola  le libertà ed i diritti primari.

"La realizzazione di tali finalità è imposta dall’adempimento delle funzioni che istituzionalmente Vi incombono, anche, per quanto riguarda il Presidente del Tribunale, in ordine alla vigilanza sulla legittimità dell’esercizio della funzione da parte dei giudici dell’ufficio".

"Ancora pienamente fiduciosi in una Giustizia attenta alla tutela dei diritti, al rispetto della dignità di ogni persona ed ispirata unicamente ai principi dell’ordinamento, gli scriventi si appellano quindi alla Presidente del Tribunale per i Minorenni di Roma dott.ssa Lidia Salerno affinchè intervenga urgentemente a tutela di questo povero bambino ad oggi vittima indifesa  non solo di un genitore gravemente pregiudizievole ma anche e soprattutto delle istituzioni in cui comunque gli scriventi ancora confidano pienamente, auspicando intanto il certo e pronto intervento volto a restituire al piccolo tutto l’immenso affetto dei nonni materni di cui, seppur in assenza di provvedimenti limitativi,  è stato fino ad oggi derubato a causa della sopraffazione paterna e della vittimizzazione istituzionale cui è sottoposto".
Con doverosi ossequi.
C.R. e M.S.G.”

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