Sul porno, il sesso e la solitudine, unico vero atto rivoluzionario

Sul porno, il sesso e la solitudine, unico vero atto rivoluzionario
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Ho sempre creduto che se uno voleva capire il futuro della società, doveva frequentare i cosiddetti ultimi. Gli ultimi possono dare grandi lezioni: Noam Chomsky ha ricevuto grandi insegnamenti dagli ultimi.  Ad esempio negli anni Novanta la realtà degli ultimi era già multietnica,  molto più della buona borghesia di quegli anni (quando esistevano ancora le classi sociali). Gli ultimi (chiamiamoli così, senza alcun retropensiero o accezione dispregiativa) anticipano il futuro, anticipano i tempi.  Oggi che il virtuale ha avuto la meglio sul reale per capire il futuro bisogna perlustrare gli angoli  del web più particolari e più famigerati, ovvero i siti porno, quelli di porno sharing, per intenderci.   Molto raramente vado a farci una visita. Primo: si capisce da essi la deformazione psicologica della civiltà dell'immagine. In quei siti tutto si gioca sul  guardare ed essere guardati. Il porno amatoriale è composto da video di revenge porn (porno vendette), singole esibizioniste o mogli con marito cuckold (cornuti consapevole e guardoni), ragazze che cercano di fare soldi con Onlyfans. Secondo: dal porno amatoriale si capisce il giovanilismo imperante. Le ragazze della porta accanto, riprese nei video, sono sempre giovani, belle, snelle. I maschi sono sempre giovani e prestanti. Il porno amatoriale ricalca esattamente i canoni estetici del porno professionale. Finisce così che per una ragazza essere filmata di nascosto durante un amplesso ed essere esposta al pubblico ludibrio, diventa quasi un privilegio, la certificazione della propria bellezza. Finisce che i video porno amatoriali, consenzienti o non consenzienti (purtroppo, esistono anche questi) diventano un modo per condividere la bellezza delle proprie mogli, fidanzate, amanti e permettono di far  guardare facilmente dal buco della serratura gli estranei. Inoltre oggi i ragazzi vogliono la prova d'amore: chiedono alla ragazza di essere filmata nei momenti d'intimità. Le ragazze acconsentono e il primo passo dei ragazzi è quello di far vedere i video agli amici, come se la ragazza nuda e svergognata fosse un trofeo. Se poi la ragazza li lascia, ecco che diffondono il video online e si consuma la porno vendetta (che, sia ben chiaro,  è un crimine). Trent'anni fa, quando pochissimi avevano Internet e quindi non c'era il rischio della diffamazione aggravata, le ragazze non volevano essere filmate in nessun modo. E noi ragazzi rispettavamo le ragazze e non le filmavamo. C'erano un senso del pudore e un rispetto reciproco che oggi sono totalmente scomparsi e poi le ragazze di allora non erano ancora pornonative, non erano così esibizioniste e narcisiste, né eravamo noi ragazzi pornonativi. Belen Rodriguez, vittima di revenge porn, ha dichiarato che non bisogna mai pentirsi di essersi fidate, anche se l'ex poi tradisce la fiducia. Oggi a mio modesto avviso  le ragazze dovrebbero dire ai loro fidanzati: “se mi ami, non mi filmi”. Diciamocelo francamente però: ci sono anche ragazze e donne oggi che trovano piacere a farsi filmare, a farsi guardare. Tutto il porno si basa  sull'esibizionismo e sul voyeurismo. Però è anche bene ricordare: “se ci sono i film porno, è soprattutto perché c'è chi li guarda”. Un video intimo diventa inoltre il ricordo della coppia, da guardare quando uno dei due è assente ad esempio.  D'altronde questa componente esibizionista e narcisista è sempre più presente nella civiltà dell'immagine. L'importante, e lo scrivo in modo crudo, è fottere il/la prossimo/a,  perché anche la stessa vita ci fotte ogni giorno! Ci sono giovani che fanno sesso, come se non ci fosse domani e forse è vero, perché loro potrebbero essere veramente l'ultima generazione. Insomma il porno amatoriale ci offre una sintomatologia chiara e precisa della guerra tra i sessi, del rapporto di amore e odio tra uomini e donne, dell'eterna lotta tra femminismo e maschilismo. Il poeta Octavio Paz scriveva che, quando una società si imputridisce, si imputridisce anche il linguaggio. Potremmo dire la stessa cosa anche per l'amore. Anche il sesso, l'amore si sono imputriditi oggi. Il sesso, l'amore (con la diffusione del porno di massa annessa e connessa),  come viene vissuto oggi, è una nuova forma di divide et impera da parte del potere, è il culmine della desublimazione repressiva descritta da Marcuse; il sesso diventa così  la migliore arma di distrazione di massa: quella che non ti fa pensare e che ti appaga a livello fisico.  Ma non pensate che tutto ciò sia la vera trasgressione oggi.  La vera trasgressione oggi è la solitudine, la meditazione, la lettura, la scrittura. È questo il vero atto rivoluzionario, la vera ribellione. E il mio non è bieco moralismo ma solo realismo ispirato da un minimo di buon senso…Ci vuole fatica, sacrificio, rinuncia, forza, disperazione, coraggio per essere soli e perciò trasgressivi e rivoluzionari.   E non importa se la solitudine è scelta o imposta, è comunque la strada più difficile, quella più impegnativa, ma è anche il miglior modo per sfuggire a una leggerezza apparente che diventa solo superficialità e pesantezza interiore, a un materialismo spicciolo e deteriore. E sono anche stufo di questo pansessualismo freudiano, secondo cui ogni azione della vita umana dipende dal sesso o dalla sua mancanza: il sesso quindi come ossessione continua, come motore di tutto, come unica ragione di vita. Ed è anche l'ora di smetterla di giudicare le persone in base alla loro sessualità o alla loro asessualità. Anche no. È l'ora di dire basta.

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