Commando di militari, medici, avvocato e un sindaco pianificavano distruzione antenne 5G, centri vaccinali, e ridare alle famiglie i minori sottratti dagli assistenti sociali ritenuti satanisti, complici di un’élite pedofila, dedita al traffico di minori.

Commando di militari, medici, avvocato e un sindaco pianificavano distruzione antenne 5G, centri vaccinali, e ridare alle famiglie i minori sottratti dagli assistenti sociali ritenuti satanisti, complici di un’élite pedofila, dedita al traffico di minori.
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06 Novembre 300 le persone che componevano la rete di cui era a capo Rémy Daillet-Wiedemann, di anni 55 anni, estradato lo scorso giugno dalla Malesia, un commando composto da gendarmi, ex militari, medici, un avvocato e un sindaco.

Daillet-Wiedemann, in passato aveva ricoprerto il ruolo di dirigente regionale dell’Udf, del partito centrista di François Bayrou, lui era il capo dell'organizzazione che si poneva l'obiettivo di contrastare l'attuale potere istituzionale, pianificando tre attacchi : distruzione delle antenne 5G, distruzione dei centri vaccinali, e la salvaguardia di bambini sottratti alle famiglie dai servizi sociali, ritenuti dal commando satanisti, complici di un’élite pedofila e satanista, dedita al traffico di bambini, per questo motivo avevano progettato, e vi erano quasi riusciti, a riportare la piccola Mia Montemaggi, di 8 anni, alla sua mamma, lo scorso 13 Aprile, a Poulières, opponendosi al volere dei servizi sociali, che l'avevano allontanata dalla madre.

La piccola era stata affidata dai servizi sociali, alla nonna, la madre ne aveva perso la custodia a Gennaio, dopo aver aderito alla comunità spirituale One Nation.

Duecento gli agenti di polizia dispiegati per ritrovare la bambina, nuovamente sottratta alla madre, Lola Montemaggi, nei pressi di una fabbrica abbandonata, dove si era nascosta, dopo aver percorso 5 giorni di cammino, attraverso i boschi, al confine con la Svizzera.

Secondo gli investigatori, il gruppo aveva comunque intenzione di fare ricongiungere altri bambini ai loro genitori, sottratti dai servizi sociali.

Stavano pianificando un vero e proprio colpo di Stato, incluso l'assalto all'Eliseo, sede del palazzo presidenziale.

Ora Rémy Daillet-Wiedemann, è indagato per rapimento di minori, e associazione criminale a scopo terroristico.

Il piano del commando era arrivato al termine del compimento, l'occupazione  dell’Assemblea Nazionale, il Senato e il ministero della Difesa, era imminente, insieme all'occupazione di una stazione radiofonica, o televisiva di Parigi, al fine di trasmettere la loro propaganda.

Il nucleo anti-statale era dotato di scudi antisommossa, ed esplosivi artigianali, inoltre ognuno aveva il proprio compito specifico, come un vero e proprio esercito, a struttura gerarchica, ripartita in due settori quello militare, e quello civile.

Eppure ad aderire a questo gruppo vi erano anche personaggi insigniti al valore come Christophe M., ex tenente colonnello dell’esercito, decorato con la Legion d’Onore e l’Ordine Nazionale al Merito, sarebbe stato propri lui ad arruolare ed addestrare trentasei capitani regionali.

Uno degli obbiettivi, era quello di far saltare in aria la loggia massonica, nella Mosella.

Per ritornare al caso della madre alla quale era stata sottratta la figlia dai servizi sociali, era una coordinatrice della comunità spirituale One Nation, con Daillet-Wiedemann condivideva gli ideali, inerenti al rifiuto del sistema educativo pubblico.

I fondatori di questo movimento, sono Alice Martin-Pascual e Sylvain Charles, che recentemente avevano tentato di acquistare duecento ettari di terreno nel sud della Francia, per insediarsi in quel luogo, e poter vivere da cittadini sovrani giuridicamente non vincolati alle leggi dello Stato.

Daillet-Wiedemann lottava per :

l’abolizione delle campagne vaccinali,

l’eliminazione di multe e tasse,

la distruzione di antenne 5G e autovelox,

la cancellazione dei matrimoni gay,

mettere in stato di accusa tutti i ministri dal 1981 a oggi

guerra alle società segrete elitè massoneria, satanisti ecc. ecc.

Il 6 gennaio sarebbe stata la data del rinnovamento sociale, per Daillet-Wiedemann e per gli aderenti al gruppo.

Ora è detenuto a Nancy, in attesa di processo.

Estremismo a parte di questa organizzazione, bisogna ammettere che esistono sicuramente problemi ed anomalie nel sistema istituzionale attuale, che andrebbero cambiate assolutamente.

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