Ritornano nei periodi adatti grazie a chi comprende che quella storia, in quel momento storico, ha qualcosa da dire ai suoi lettori.
Scritto nel 1886 poi pubblicato in Italia nel 1966 per la collana “ Il pesanervi” di Bompiani tradotto da J. R. Wilcock e Giorgio Agamben con un saggio introduttivo di Stéphane Mallarmé, “ Eva futura” di Villiers de L’Isle Adam è il titolo di oggi.
Una storia effettivamente difficile da classificare ma che possiamo definire nel genere del romanzo.
Definirlo come tale ci dà l’idea, se non altro, della fiction o saremmo costretti a chiederci se tutto ciò è successo davvero, data la minuzia di particolari.
Ciò che più stupisce però è la quantità di riflessioni che questo libro è in grado di suscitare.
La storia potrebbe apparire come l’ennesimo anzi uno dei più risalenti tentativi di convincersi di quanto l’uso delle macchine possa giovare agli esseri umani ma è in realtà un’aspra critica al fatto che l’uomo non faccia altro che ingannare se stesso e sostituirsi a tutto, spesso in modo inquietante e ponendosi al di sopra “ del cielo e della terra”.
E’ una critica anche agli stessi esseri umani e a quanto siano pronti a gettare in pasto all’insoddisfazione le loro vite. Insomma, un libro che per i motivi di cui sopra (e non solo) critica il suo tempo e anche il nostro.
Lord Ewald, nobile inglese, vuole togliersi la vita per essersi innamorato di una donna, a sua detta, stupida e mediocre ma bellissima. A fermare lord Ewald dal compiere il folle gesto sarà il famoso scienziato Thomas Edison che, unito al nobile uomo da un senso di profonda gratitudine, gli proporrà una soluzione a dir poco incredibile.
Un dono folle in cambio di un gesto folle.
La follia così come la fede cieca (in cosa lo scoprirete), la mitomania data dal successo e la misoginia della società sono solo alcuni degli elementi che compongono questa storia, attuale nell’intento a quei tempi così come ai nostri.
“Eva futura” dopo l’edizione del 1966 è stato ripubblicato nel 2021 per la “Letteratura universale Marsilio” di Marsilio editore (grazie alla scrittrice Chiara Valerio) e tradotto da Chetro de Carolis con introduzione di Ivana Bartoletti.
Ora sta al lettore decidere: Eva o Eva futura?