Sulla cantautrice Madame e la poesia...

Sulla cantautrice Madame e la poesia...
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Cari poeti e poetesse,

prendete esempio da Francesca Calearo, in arte Madame, di soli 21 anni. E se non volete prenderla come esempio perché significherebbe imitarla e forse scimmiottare il suo stile, almeno prendetela come termine di paragone. Quando scrivete una silloge andatevi certo a rileggere Eliot, la Rosselli, Sanguineti, Pagliarani, Zanzotto, la Merini, ma ascoltate anche i brani di Madame e chiedetevi se riuscite a emozionare, a coinvolgere quanto lei o almeno solo la metà (sarebbe più che sufficiente). Non dico che Madame faccia poesia, che le sue  canzoni abbiano dignità letteraria o altro. Dovreste ascoltarla però e chiedervi se voi avete la sua stessa potenza emotiva, se riuscite a veicolare dei messaggi con le vostre parole come fa lei. Oh lo so che potreste prendere come scusa che la vera poesia contemporanea è intellettuale! Oh lo so che secondo voi lei è molto facilitata perché ha la musica! State attenti a ogni modo a non essere troppo pretenziosi e a non perdervi in freddi e astrusi intellettualismi; lasciate per un attimo lo snobismo, la spocchia consolidata, il distacco. Due sono i modi per "arrivare al pubblico": diventare una sorta di rifugio emotivo e innalzare i fruitori verso la spiritualità (come fanno alcuni cantautori e alcuni poeti) oppure portare il lettore o l'ascoltatore nel grande mare aperto della conflittualità,  dei contrasti, dell'irrisolto (come fa Madame). Insomma la scelta è tra armonia o disarmonia, tra ricerca dell'ordine e aggiunta del disordine, tra tradizione e innovazione.  E se non riuscite in nessuna di queste imprese poetiche, almeno cercate di accordare le sfere della mente con le sfere del cuore, come voleva Mario Luzi. Se non riuscite ad anticipare i tempi (prerogativa di pochissimi), quantomeno cercate di essere contemporanei, ovvero testimoni scomodi della vostra epoca, senza necessariamente essere seguaci o discepoli del proprio tempo. E non cercate di cavarvela nel modo più superficiale possibile, ovvero sostenendo che Madame è di moda e ha successo perché rappresenta fedelmente la fluidità delle nuove generazioni! È una spiegazione troppo semplicistica e di comodo questa.  La realtà è che lei nelle sue canzoni ci mette tutta sé stessa e ha il coraggio di essere sé stessa. Se voi non potete fare altrettanto, almeno non condannatela moralisticamente. Certa aria di superiorità non potete permettervela perché lei raggiunge l'obiettivo che voi stessi vi prefiggete,  ovvero quello di emozionare, trasmettere, evocare sensazioni e sentimenti. E voi non lo raggiungete! Voi vi chiederete ironicamente: cosa avrà mai questa Madame? Che cosa sarà mai? Penserete che in fondo è soltanto una ragazzina sopravvalutata e arricchitasi scrivendo canzonette. Ma siete davvero così sicuri che le vostre siano per forza di cosa poesie e le sue siano invece canzonette? Se fossi in voi non avrei questo tipo di certezze, che vi rincuorano e vi illudono, che voi vi raccontate per farvi forza e per mantenere alto il morale nelle vostre cricche. Che cosa rappresenterà mai Madame? Mi direte che io sto prendendo un abbaglio e non so distinguere la poesia da ciò che non è poesia. Fate pure. Ognuno resta delle sue idee. Resto dell'avviso che Madame fa parte del pochissimo buono della cultura di massa. E se lei non fa vera cultura, bisogna comunque considerarla e valutarla perché  le sue canzoni sono espressione artistica. Inoltre vi ricordo che chi ha una certa intellettualità dovrebbe sempre essere obiettivo, senza idiosincrasie, né puzza sotto il naso.  Voi mi chiederete: dove sta tutta questa sua bravura? Prima di tutto Madame coglie sempre nel segno, è essenziale, è sempre incisiva, è sempre attuale, è calata nel mondo reale, sa parlare a tutti quanti, vuole esprimersi e comunicare a tutti, riuscendoci; è ponderata e matura nelle interviste, sa comportarsi, non si autoesalta né perde la testa per il grande successo. Insomma dovreste prenderla come esempio anche per l'atteggiamento e il modo di porsi nei confronti degli altri.  Ascoltate "L'eccezione" o "Il bene nel male", in cui tutte le parole sono scelte con cura, sono esatte nella loro apparente semplicità, sono ben calibrate, riescono ad andare al nocciolo della questione, non perdono mai di vista la sostanza. Ascoltate i suoi testi e ascoltateli di nuovo, cercate di carpire il segreto della loro alchimia. Lei canta le inquietudini dei suoi coetanei, ma anche tutte le contraddizioni insite nell'animo di molti di noi. E ha anche molto coraggio a proporle, a mettersi sempre in gioco. Cari poeti e care poetesse, iniziate a osare di più, a far emergere in voi anche il rimosso, a occuparvi della trasgressione e del proibito, a infischiarvene una volta per tutte della vostra reputazione, della vostra buona fama.  Cari poeti e care poetesse, non cercate di descrivere il nulla, l'eterno, l'infinito. Non vi avventurate in imprese impossibili, non ponetevi traguardi irraggiungibili. Piuttosto fate come Madame: cercate di dire il non detto che non è indicibile, cercate di esprimere il non espresso che non è inesprimibile. Lo so che, come scriveva Oscar Wilde, il successo causa invidia o ammirazione. Io cercherò di non cadere nell'ammirazione. Voi non fatevi rodere dall'invidia. È difficile essere obiettivi. Ma non sottovalutate il grande talento di questa giovanissima. Certamente bisognerà lasciarla ancora crescere e maturare. Certamente si spera che non diventi prigioniera del suo personaggio o ostaggio dei suoi manager o della sua casa discografica. Speriamo che faccia delle scelte artistiche, che non vadano troppo verso il commerciale e il nazionalpopolare.  Cari poeti e poetesse, per un attimo abbandonate l'impersonalità perché con essa non parlerete a nessuno. Se invece parlate di voi e siete in sintonia, siete sulla stessa lunghezza d'onda degli altri, se insomma avete un minimo di empatia, allora forse riuscirete a parlare a qualcuno di voi, fuori dalla vostra bolla. E se anche Madame è espressione del mainstream, allora io posso affermare che rappresenta "il bene nel male".

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