È tutta una strumentalizzazione?!?

È tutta una strumentalizzazione?!?
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Nella Treccani leggiamo alla voce “strumentalizzare”: “Servirsi di qualcuno o di qualcosa, o anche di un evento, di un fatto, di una situazione, esclusivamente come mezzo per conseguire un proprio particolare fine, non dichiarato ed estraneo al carattere intrinseco di ciò di cui ci si serve: s. la cultura, gli intellettuali; il terrorismo fu da alcuni strumentalizzato a fini politici; s. il malcontento o il malessere della popolazione; s. la protesta giovanile; s. un’inchiesta; s. un’amicizia, un amico”. Oggi la parola d’ordine, di moda, quella che va tanto in voga, quella sulla bocca di tanti è proprio strumentalizzare. Alcuni non ne comprendono, non ne conoscono il significato profondo, ma l’hanno sentita dire da qualcuno e sanno che è un termine appropriato, anzi è cool, è in, fa addirittura chic, dona a chi la proferisce serietà, autorevolezza, intellettualità.  “Non strumentalizziamo la tragedia di Cutro”, “il centrosinistra vuole strumentalizzare l’aggressione fascista al liceo fiorentino”. Che poi anche la parola “speculazione” va di moda, anche se è meno diffusa di “strumentalizzazione”!  Entrambe vengono usate negli stessi discorsi e l’una ribadisce il concetto appena espresso con l’altra, ne rafforza il senso. Anzi “speculare” è rafforzativo di “strumentalizzare”, significa che uno ci marcia su davvero. Ma per avere ragione e affossare l’immagine altrui basta usare la parola “strumentalizzare” perché non si offende minimamente chi compie la presunta strumentalizzazione. Certamente se qualcuno strumentalizza significa che non è in buona fede, ma anche accusare una persona di una strumentalizzazione inesistente significa non essere in buona fede. Comunque dire che qualcuno strumentalizza non è ritenuta un’offesa. E la politica nostrana non aiuta da questo punto di vista. Non aiuta per niente. Dà il cattivo esempio. Inoltre strumentalizzare o meno è opinabile. Ciò che io ritengo strumentalizzazione per un altro non è tale, le discussioni sono accese e nessuno è mai d’accordo. Uno per riempirsi la bocca, dare fiato alle trombe e avere un minimo di credibilità deve pronunciare in modo chiaro e inequivocabile la parola giusta, ovvero “strumentalizzazione”. E finirà che tutti gli daranno ragione, ci sarà chi farà altri esempi di strumentalizzazione e insieme converranno che il mondo va così,  che il mondo è uno schifo, che per fortuna c’è chi come loro che non si fa strumentalizzare e saranno tutti felici.  Potrei continuare su questa falsariga, ma ora vorrei fare un discorso un minimo serio. Hegel riteneva che la ragione, la logica dell’Occidente, iniziassero proprio da Socrate e da Cristo. Sappiamo tutti che fine hanno fatto entrambi. Per non parlare del fatto che le radici dell’Occidente sono cristiane e come scriveva Oscar Wilde la Bibbia è un libro sacro che inizia con un uomo e una donna in Paradiso e finisce con l’Apocalisse. Quindi di cosa stiamo parlando? La strumentalizzazione è il minimo che possa accadere in questo mondo. Un poco di strumentalizzazione è legittima e consentita a tutti!  Le parole sono anche atti linguistici per dirla alla Austin e perciò una certa quota parte di strumentalizzazione è insita nelle parole di ognuno! Non solo ma in questa società è quella che Adorno chiamava ragione strumentale a dominare. E allora di cosa stupirsi? Scagli la pietra chi non ha mai strumentalizzato.  Noi vediamo solo le strumentalizzazioni altrui e mai le nostre. E infine tutti strumentalizzano e anche dire che tutti strumentalizzano non è forse una strumentalizzazione della strumentalizzazione? E poi non si potrebbe continuare all’infinito in un circolo vizioso e fare una strumentalizzazione della strumentalizzazione della strumentalizzazione ad libitum? Non è che poi alla fine si è perso il fine ultimo della strumentalizzazione? Non è che bisogna avere una grande padronanza di linguaggio e della manipolazione mentale per strumentalizzare? Non è che probabilmente il fine ultimo della strumentalizzazione è proprio la strumentalizzazione? Non è che probabilmente si è perso di vista l’obiettivo vero di ogni strumentalizzazione? Non è che tutto è strumentale e strumentalizzabile e perciò strumentalizzato in questa società? Insomma io strumentalizzo le tue parole, tu strumentalizzi le mie; io strumentalizzo tu, tu strumentalizzi me e siamo tutti a posto in questa grande presa di giro che è questo mondo. Non è forse la strumentalizzazione una parola troppo inflazionata,  abusata? Non è che forse sarebbe meglio stare più attenti a quel che si dice e si scrive, a utilizzare parole con più attenzione, con più proprietà di linguaggio, con più cura? E anche se ci fosse qualcuno che è completamente estraneo alla logica della strumentalizzazione e dicesse nel modo più corretto possibile la verità,  siamo sicuri che la verità non diverrebbe uno strumento di qualcuno o qualcosa e perciò di nuovo strumentalizzabile? E se invece il fine ultimo fosse la verità ogni strumentalizzazione sarebbe machiavellicamente consentita e legittima, insomma giusta e tollerabile? E ancora, visto e considerato che tutti siamo strumenti e che le nostre stesse parole sono strumenti, non è forse assurdo stabilire un limite alla strumentalità?

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