LA LEGA FESTEGGIA A SAN GIOVANNI CON ZAIA E SALVINI

LA LEGA FESTEGGIA A SAN GIOVANNI CON ZAIA E SALVINI
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In Via Ugo Foscolo va in scena la festa della Liga Veneta: il Carroccio si riunisce per parlare al suo elettorato di ciò che intende realizzare dopo il 25 Settembre, tra tutte le proposte spicca l’autonomia.

La sera del 21 Settembre resterà nella memoria di gran parte dei leghisti veronesi. Decine di persone hanno potuto conoscere al completo i loro candidati, ascoltare da vicino i loro grandi leader e cenare in compagnia con il risotto a loro offerto.


In apertura il palco viene riempito dai candidati, chiamati a presentarsi dal consigliere regionale Alberto Stefani. Assieme a lui il sindaco di San Giovanni Lupatoto Attilio Gastaldello e l’onorevole Lorenzo Fontana ricordano come nonostante le difficoltà e gli attacchi subiti il partito sia rimasto compatto e più unito di prima.


“Il nostro partito, nonostante l’esigua rappresentanza in parlamento negli anni di governo, ha portato a casa risposte importanti: Flat Tax fino a 100000 euro di reddito, la legge sulla legittima difesa, la riduzione degli sbarchi, quota 100…” ricorda Fontana, nella speranza di poter operare in futuro per la difesa del territorio.

Il momento centrale della serata coincide con l’arrivo dei due ospiti più attesi. È il presidente della Regione Veneto Luca Zaia a parlare proprio di difesa del territorio e di autonomia, senza la quale dichiara che il centro destra non esisterà più. “L’autonomia non è un percorso semplice, ma è la via d’uscita da anni di cattivo governo del Pd e non può essere confuso con il male per le altre regioni.” Dice il governatore dopo aver espresso il suo disappunto per la posizione contraddittoria assunta da centro sinistra sul tema.


L’attacco al Pd arriva anche dal segretario generale del Carroccio, che accusa la sinistra di lucrare sull’immigrazione clandestina. Salvini ribadisce anche il suo no alle droghe, il suo impegno per la questione energetica, quota 41 a sostituzione della Fornero, il blocco delle cartelle esattoriali e l’abolizione del Reddito di Cittadinanza, tutto questo all’inseguimento di una repubblica federale e presidenziale.


Tra le righe si legge un piccolo malinteso con Giorgia Meloni, intenzionata a dare priorità al presidenzialismo rispetto a quello che predicano Zaia e milioni di veneti. “Durante il primo consiglio dei ministri ci impegneremo a dare l’autonomia al Veneto, ormai non può più aspettare”.


La Lega decide di affrontare le urne a testa alta, senza perdere la propria identità e godendo del sostegno dei veronesi scesi in piazza per festeggiare la fine della campagna elettorale.


[fonte di entrambe le foto: instagram di Nicolò Zavarise]

Di Alessandro Bellamoli

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