Così vanno le cose in Italia (articolo qualunquista, andando a ruota libera)...

Così vanno le cose in Italia (articolo qualunquista, andando a ruota libera)...
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C'è  gente dello show business che sniffa bamba e si fa di droghe sintetiche, ma a te ti segnalano per una canna. Ci sono grandi ruberie e grandi evasori, ma  te sei pieno di debiti per qualche multa non pagata e non riesci a metterti nel pulito con Equitalia.  Ci sono alti prelati che vanno con i minorenni, ma a te ti denunciano per atti osceni in luogo pubblico se fai l'amore in macchina al buio in un luogo appartato  con la tua ragazza, visto e considerato che non hai altri posti. Ci sono onorevoli che prendono ventimila euro al mese per non fare niente o fare male, ma a te che ne avresti bisogno ti tolgono il reddito di cittadinanza (che poi un sussidio di disoccupazione esiste in ogni Paese civile). Ci sono donne disposte a tutto sessualmente per fare carriera e sono le stesse che chiamano la polizia se tu le guardi un minimo intensamente per strada, ma comunque questa è la libertà sessuale, per quanto malintesa talvolta. Ci sono giornalisti venduti che mistificano la realtà o istigano i peggiori impulsi della gente con il loro sensazionalismo, ma te finisci per essere antipatico a molti se scrivi nel web quello che pensi. Ci sono corruttori e corrotti che fanno affari sporchi per milioni di euro e poi te ti beccano e ti puniscono per una  piccola scorrettezza che sei costretto a fare per tirare a campare. Ci sono persone di successo criminaloidi che hanno tante donne ai loro piedi e tu non vai con una donna da anni e soffri momenti di solitudine feroce, che ti sembrano intollerabili. Ci sono influencer con nessun talento che fanno grandi bagni di folla e a te tocca andare a parlare con una barista di una città lontana per sfogarti con una persona di cui ti puoi fidare, esattamente perché dopo quella sera non ti rivedrà più. Ci sono degli arricchiti che hanno tutto e una gran massa di persone che non riesce ad arrivare alla terza settimana del mese. Ci sono vip che fanno e dicono cazzate, ma se tu lo fai presente su Internet sei un piccolo hater meschino e invidioso per il mondo dello spettacolo e per i mass media. Come si fa a essere onesti se la classe dirigente (vera o presunta) non dà per niente il buon esempio, anzi talvolta sembra peggiore della cosiddetta "gente" o di quello che gli altolocati, disprezzandolo, chiamano popolino?  C'è un verso di una canzone di De Gregori molto eloquente a riguardo: "Stai dalla parte di chi ruba nei supermercati? O di chi li ha costruiti, rubando?…". Ma se tu fai presente la realtà nuda e cruda ti rispondono che sei un disfattista, un qualunquista e che non tutto il sistema è marcio (ma intanto non si elimina mai il marcio in questa Italia). L'Italia non è un Paese per giovani e neppure per vecchi, anzi diciamocelo francamente,  l'Italia non è un Paese. Così quello che dico io è di considerare tutto ma proprio tutto quando valutiamo le azioni di una persona qui in Italia, non solo ciò che fa comodo a una parte, non solo sull'onda dell'emotività (come se non ci fosse domani), per tornaconto personale  o per partito preso.  L'Italia è il festival delle ipocrisie. Bisogna sempre fare le cose di nascosto, per sotterfugi. La droga e la prostituzione non possono essere legalizzate perché lo Stato non può lucrare su queste attività,  che però poi sono la fonte primaria di reddito di tutte le mafie (si noti che ogni "uomo d'onore" ha sempre a che fare con la droga. Ce lo insegnò decenni fa il pentito Buscetta). E se poi dici che questo Paese non è meritocratico, che qui esiste quasi un darwinismo al rovescio,  bofonchiano qualcosa, ti ridono in faccia oppure ti dicono "ci sono sempre state le ingiustizie". Bisogna stare molto attenti in Italia perché non è un Paese civile. Bisogna essere furbi, ipocriti e accomodanti (ve lo scrive uno che non lo è affatto). Non si può mai rivelare nel bene e nel male quello che si è nel profondo. Anche se scrivi poesie ti copri di ridicolo per molti. Se esprimi il tuo libero pensiero sei un illuso, sei mal visto e considerato sospetto. L'importante è la rispettabilità borghese di facciata, anche se la borghesia non esiste più. Come dicono molti: ci sono delle regole e vanno rispettate. Quindi non recriminiamo, non portiamo giustificazioni, non discolpiamoci perché agli occhi di molti sarebbero tutte scuse. Ci vuole decoro. Così molti familiari pretendono decoro per non fare brutta figura. Cosa ne direbbero i vicini o i parenti se sapessero? Certe cose sono vietate oppure vergognose oppure criticabili; insomma non si possono fare. Molti dicono: noi siamo una famiglia perbene che non ha mai dato scandalo. Alcuni sono costretti a vivere in una gabbia dorata di costrizioni sociali, di imposizioni familiari, di sensi di colpa cattolici. Si ritorna al discorso che la repressione a ogni livello è una brutta bestia. Certi genitori reprimono i figli fino alla loro morte. Ma si può volere veramente bene a dei genitori che limitano e restringono da piccoli padri padroni, magari non violenti fisicamente ma ricattatori in senso economico ("non ti do più un soldo", "ti butto fuori di casa", etc etc)?  Non bisogna dare un dispiacere ai familiari. Questa è la massima cardine che ti riporta a un primordiale senso del dovere. Così la famiglia, il lavoro, il condominio, il quartiere, il piccolo paese in cui si vive possono diventare degli inferni quotidiani e terreni. E se è vero che ogni rapporto umano è ambivalente emotivamente, certi rapporti familiari e lavorativi sono il vertice incontrastato dell'ambivalenza. Alcuni sopportano vita natural durante questo stato di cose, ma covano un odio, continuamente sotterraneo, sopito, nascosto, fino al punto di non ritorno, all'esplosione di rabbia, alla separazione, all'addio.  Mastronardi ne "Il maestro di Vigevano" lo chiamava catrame il decoro piccolo-borghese.  E voi, quando catrame avete dentro, quanto ne avete addosso? Ci vuole una vita per togliersi dagli occhi, dalla mente, dall'animo il cosiddetto catrame e talvolta si finisce di essere vittime di esso.

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