BONACCINI RINNOVERA’ IL PD? INTERVISTA AD ANNA MARIA BIGON

BONACCINI RINNOVERA’ IL PD? INTERVISTA AD ANNA MARIA BIGON
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Nella zona industriale veronese Stefano Bonaccini presenta le sue idee da segretario Pd. Anna Maria Bigon, consigliera regionale e sostenitrice del candidato emiliano, rilascia un’intervista esclusiva dando delle precisazioni.


In questi giorni i vari candidati alla guida del Nazareno hanno tenuto comizi per far conoscere il programma e le novità che intendono portare al centro-sinistra. Anche Verona, più precisamente il ristorante Eataly a Borgo Roma, ha dato spazio ad uno dei favoriti: il modenese Stefano Bonaccini.


Seguendo lo slogan “Energia popolare”, il programma prevede un partito più attento alle esigenze e ai doveri della gente, che riesca ad ottenere risultati sul salario minimo legale, a dare sicurezza alle partite IVA, ai giovani e agli operai. Non solo lavoro però: anche energia pulita, taglio al costo del lavoro e della flat tax, accesso libero a medicina. Il tutto in nome di una sinistra pragmatica e riformista, nemica del populismo e dei “gabbiani ipotetici” cari a Giorgio Gaber e nel cuore di molti sostenitori della sinistra.


Ad accompagnare il presidente emiliano buona parte del Pd veronese, tra cui la consigliera regionale Anna Maria Bigon. È proprio lei a concederci un’intervista esclusiva, per capire come avvicinare i giovani al partito e fare chiarezza sull’autonomia.

Foto scattata il 16 Gennaio 2023 al convegno in questione. Fonte Facebook Anna Maria Bigon

“Nelle elezioni comunali molti giovani si sono mossi ma arrivano dalla società civile, quali scelte può attuare un nuovo pd per attrarre i giovani al partito? Sia come elettori che come rappresentanti.”

“Il Pd ha bisogno di una rifondazione non solo nella sua immagine, ma anche nei suoi contenuti. I giovani oggi tendono a non parlarci, a volte ci considerano sordi ai loro problemi, anche perché a volte è stato così.

Abbiamo pagato gli slogan, quando i giovani chiedevano risposte concrete.

Abbiamo pagato la distanza, quando avevano bisogno di noi.

Il primo passo che dovrebbe fare il nuovo Pd, a mio parere, è incontrare tutte le tantissime realtà culturali e politiche gestite dagli under 25 arrivando con tante domande, più che tante risposte. Queste le daremo con le azioni: i progetti di legge, le manifestazioni, gli aiuti nell'attività di tutti i giorni. Devono tornare a fidarsi di noi, per questo dobbiamo arrivare in punta di piedi.

A livello di rappresentanza il problema è ancora più complesso, perché afferisce alla mancanza di fiducia nella politica e nei suoi meccanismi che è sempre più diffusa. Credo che il primo passo sia lavorare sulla trasparenza: trasparenza nelle attività dei partiti, degli organismi politici, degli organi di rappresentanza. Sistemi chiari e accessibili a tutti, che coinvolgano tutti e rendano chiaro che è possibile per tutti partecipare. Che rendano chiaro che la politica siamo noi, non è un qualcosa di diverso.”

“Bonaccini ha iniziato da tempo un percorso di autonomia per la regione dell’Emilia Romagna, per il Veneto cosa intendete proporre?”

“Il tema dell'autonomia è da sempre centrale in Veneto. Dopo tanti anni in cui la nostra posizione non è stata forte, è il momento di prendere posizione. La proposta di Bonaccini è equilibrata, ragionevole e giusta. L'autonomia differenziata è un po' come il meccanismo dell'Europa a due velocità: l'integrazione per qualcuno va più veloce, e per qualcuno va più lenta. Per questo, chi va più veloce può già integrarsi. Così facendo non si lascia indietro chi manca ancora delle riforme necessarie, ma anzi lo si stimola a completarle essendo trainato dagli altri.

La nostra posizione è quindi sicuramente favorevole, con un occhio di riguardo però ai vincoli che devono essere posti su determinate scelte: non deve passare il messaggio della carta bianca. I criteri dati dallo Stato devono essere chiari, disegnare un perimetro ben preciso, perché abbiamo già visto anche qui in Veneto che il problema spesso non sono i soldi, ma l'incapacità delle strutture pubbliche di spenderli e di capire quali sono effettivamente i bisogni.

Questo è il mio pensiero, ma presto dovremo iniziare una campagna anche su questo tema, togliendo terreno ad una Lega che ormai non è più credibile.”


Alessandro Bellamoli

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