Sulle parole di Vivian Lamarque, sulla poesia, sull'amore non ricambiato e sulla solitudine...

Sulle parole di  Vivian Lamarque, sulla poesia, sull'amore non ricambiato e sulla solitudine...
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"Tra migliaia di persone

Sicure per fedeltà

Dagli occhi come diamanti

Che strano, dovevo cadere con te

Davvero speravo in qualcosa di meglio.

C'è che ho poca fortuna in amore

Non merito certe avventure

Da poco, da niente, da fine stagione…"

("Messaggio" di Alice, al secolo Carla Bissi)





Ho letto oggi un'intervista rilasciata a Vanity fair di Vivian Lamarque, che è una grande poetessa, per chi non la conoscesse. Dichiarava candidamente di essersi innamorata senza essere corrisposta anche da anziana, di essersi innamorata di uomini "impossibili", anche a prima vista e senza conoscerli di persona. Per quanto abbia letto alcuni suoi libri (che consiglio di acquistare) e conosca la sua storia non è di questo che voglio parlarvi, ma voglio fare delle piccole considerazioni su questa sua testimonianza.  È successo anche a me in gioventù, anche sulla trentina, e qualcuno, maligno, mi prendeva in giro, sostenendo che fossi scemo, uno stupidotto, un uomo medio o addirittura un ritardato (che poi la cosa strana è che tutti si ritengono superiori alla media, anche chi non è superiore in niente, ma questo è un altro discorso. Io sono un omunculo qualsiasi senza alcuna capacità intellettiva, ma se tutti sono superiori alla media, allora la media non esiste). Scopro oggi con piacere di essere in buona compagnia, di essermi innamorato stupidamente, proprio come la Lamarque.  Ma era una cosa che sapevo già di non essere stato solo. Perchè l'Ariosto scrive di Orlando che, innamorato, perde il suo senno? Dante e Petrarca non amarono mai carnalmente le loro donne angelicate. E non venite a dirmi che loro sono poeti e amano più intensamente. L'amore o quel che riteniamo tale è di tutti e appartiene a tutti. Sono state fatte ricerche neuropsicologiche e gli studiosi hanno scoperto che quando siamo innamorati è in atto uno squilibrio neurochimico nel nostro cervello. Si impazzisce insomma per amore. Perché negarlo? Io tra l'altro avevo anche qualche scusante, qualche giustificazione di essemi innamorato come "uno scemo" oppure ingenuamente.  A me era successo di innamorarmi a vuoto  in un periodo in cui, sprizzavo energia da tutti i pori, ma non avevo un lavoro soddisfacente, ero solo come un cane senza neanche un amico a cui confidarmi, senza una donna, in una cittadina completamente ostile, con la gente che mi era nemica. Le ragazze non mi davano possibilità concrete di amare e a me non restavano che gli sguardi. È successo di infatuarmi di una passante, di innamorarmi per niente e di niente, proprio come la Lamarque, perché in quell'intervallo di tempo ero particolarmente fragile e vulnerabile. È successo di prendermi una cotta per una ragazza che non stimavo assolutamente come persona ma c'era qualcosa che mi legava a lei ed era più forte di me. Tralascio il fatto che l'amore è fenomeno di idealizzazione, di proiezione e di rispecchiamento. D'altronde esiste l'attrazione fisica, che da giovani la fa da padrona. A volte come scriveva Stendhal la bellezza diventava "promessa di felicità" per poi rivelarsi la causa prima dell'infelicità. La cosa ridicola, buffa a pensarci bene, vista con il senno di poi, è che a queste ragazze, le cui delusioni hanno lasciato un segno in me,  non importava assolutamente niente di me. Io per loro ero una nullità e loro in un particolare frangente della mia vita erano state molto per me, avevano significato molto per me e si comportavano in modo leggero, superficiale,  spavaldo nei miei confronti, senza rispettare minimamente la dignità dei miei sentimenti. L'avranno già scritto altri, ma lo riscrivo anche io: vista e considerata la stupidità e l'assurdità di questo mondo, preferisco subire delle ingiustizie piuttosto che farne! Esiste l'amor fou.  Esiste l'innamoramento senza motivo, come puro atto fisiologico dell'adolescenza e della giovinezza. Talvolta qualcuno mi diceva che puntavo troppo in alto e qualche altro mi diceva che non ci sapevo fare, come se l'amore fosse totalmente merito e non prevalentemente fortuna. Insomma ogni scusa era buona per darmi addosso. Ma perché non l'ammettete che l'amore non è frutto di calcoli a tavolino, ma si basa su un elemento imponderabile,  incomprensibile, indicibile, irrazionale? Coloro che mi prendevano in giro per i miei amori non ricambiati erano illogici a considerare l'amore un fatto prevalentemente razionale. Se uno si innamora di una ragazza che gli appare come il suo ideale di donna, come il suo archetipo di donna e costei non lo ricambia è forse colpa del pretendente? A onor del vero non è colpa di nessuno, né di chi ama né di chi viene amato. Ogni innamoramento è un salto nel vuoto, un passo azzardato, è rischio. Raccontatelo ad altri che voi avevate calcolato, premeditato, ponderato tutto perché non corrisponde per niente al vero e se fosse vero il vostro non sarebbe vero amore. Ma alcuni si credono uomini navigati, esperti, pensano che a loro non possa mai succedere. Ma non pensano mai che se a loro non è successo e non succederà è soltanto perché sono stati più fortunati in amore, è perché non sono mai stati messi nelle condizioni di solitudine feroce a cui per molto tempo sono stato messo io. Le cose sono due: o come ha scritto la filosofa Michela Marzano l'amore è tutto ed è tutto ciò che sappiamo dell'amore oppure quel che chiamano amore è una cosa da poco, futile, sciocca e passeggera. Per la psicologia, buona parte della poesia, della letteratura,  della filosofia l'amore è un sentimento irrinunciabile, che trasforma e migliora l'animo umano e manda avanti il mondo. Ma ci sono anche i materialisti,  i deterministi economici, gli intellettuali freddi che non ammetteranno mai l'importanza dell'amore, che lo considereranno solo una stupida illusione. Purtroppo anche per quanto riguarda le cose amorose ci sono di solito gli insegnanti dogmatici a cui tutti noi, prima o poi, dobbiamo rendere conto e che ci vogliono insegnare ad amare perché noi siamo dei poveretti: ci sono coloro che pensano di sapere tutto sull'amore, coloro che pensano di saper amare soltanto loro e coloro che pensano solo loro che cosa è veramente l'amore. A ogni modo è una narrazione ostile, esclusiva, razzista dare addosso a chi è solo per scelta o per destino, qualunque sia il motivo,  pensare che costui o costei non sappia che cosa è l'amore, non sappia amare, non sappia niente sull'amore. È quasi vero che d'amore non si muore (però ci sono anche i suicidi per amore, ci sono coloro che trascurano la salute perché non amati e le persone sole vivono di meno), che importante è avere due pasti al giorno e una casa, etc etc.  Ricordatevi però che oggi la solitudine è sempre più presente nella società occidentale. Ci sono sempre più vecchi e giovani che sono soli o che si sentono soli. Ne va preso atto di tutto ciò. E bisogna iniziare a pensare che qualche assessorato alla solitudine in qualche paesino nel Nord Italia cambia poco o niente le cose, è ininfluente, se mancano la presa di coscienza collettiva e la volontà politica di un nuovo rinascimento relazionale e sociale, che è molto lontano da essere attuato, perché al potere va bene così ed è molto più facile lasciare le cose come stanno, mantenere lo status quo.

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