L'agire

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Cosa spinge le persone ad abitare alcuni luoghi così difficili come un deserto o un'isola sperduta, magari soggetta all'azione di un vulcano, dove tutto è incerto e precario, dove non si hanno sicurezze, è un interrogativo che spesso mi pongo. Eppure, mi dico, quali località possono dirsi davvero sicure,e , sul nostro pianeta, quali aree non sono abitate, forse nessuna.

Nel corso della sua storia l'uomo si è potuto e dovuto adattare ai climi più difficili, alle situazioni più improbabili, ad oggi forse ancora peggiori a causa del cambiamento climatico. Mai però ha tentennato, anche quando forse avrebbe dovuto.

Dico questo perché gli ultimi fatti di cronaca su Haiti mi hanno turbato molto. Ultimamente un terremoto violentissimo ha generato una strage in tutto paese, causando morti e feriti e distruggendo palazzi e strutture, ad undici anni dal violento terremoto che tutti ricorderanno sempre nella stessa zona. Ora, è allerta uragano. Solo nel 2021 molti sono stati i disastri ambientali che hanno causato ingenti danni. Poco tempo fa si sentiva parlare delle alluvioni che hanno portato via non solo oggetti ma anche il coraggio e l'allegria nel nord Europa. In molti hanno inoltre patito il caldo estremo, che in tanti casi ha provocato incendi, o le piogge violente in diversi paesi del mondo.

Tutti questi eventi mi hanno indotta a chiedermi come mai l'uomo ha sempre avuto voglia di scoprire nuovi luoghi e nuove rotte, senza mai indietreggiare davanti ad una natura ostile. La mia prima risposta è stata: la curiosità. L'università statunitense Vanderbilt, a Nashville, nel Tennessee, asserisce, in virtù di alcuni studi compiuti, come la curiosità sarebbe scatenata dalla "zona incerta" nel cervello, il cui nome deriverebbe dal fatto che per molto tempo è stata l'area meno nota ai ricercatori. La curiosità risulta, come la fame, il sonno o la paura, qualcosa di innato nell'uomo. La questione sul perché l'uomo rimanga nei luoghi in cui ha incontrato moltissime difficoltà, rimane però aperta. Alla base di tutto sta il fatto che da sempre ci siamo dovuti adattare alla natura nella quale eravamo nati, la cosa che è cambiata, a mio parere, negli ultimi centinaia di anni, è quella per la quale sembrerebbe la natura a doversi adattare all'uomo. Questo però risulta essere un'utopia. L'uomo da secoli popola il mondo e per altrettanto tempo è stato lui a doversi adattare alla natura, così come tutte le specie. Ecco perché abitiamo gli angoli più impensabili della Terra, perché da sempre lo facciamo. La cosa che sembrerebbe cambiata è il fatto che adesso vorremmo piegare la natura a nostro vantaggio, facendo in modo che essa ci venga incontro, ma non è così facile. Quando questo divenne un'idea umana, in quell'istante avremmo voluto invertire il rapporto natura-uomo ma era impossibile. Il sistema nel quale viviamo è più potente di quanto immaginiamo. Se, ad esempio, si costruisce una diga, non dovremmo sorprenderci, se il fiume devia il suo percorso e nemmeno se un giorno questa diga crollerà, perché è la natura che cerca di riprendersi i suoi spazi.

Ora, se chiediamo ad un abitante di un luogo particolarmente soggetto a rischio sismico o con climi terribili, se vuole, per tale motivo, cambiare residenza, è ovvio che non vorrà lasciare le proprie abitudini per vivere altrove. Forse dovremmo semplicemente capire che la natura non vuole adattarsi a noi e non ci saranno mai luoghi sicuri al 100%. È bene riconoscere che molte cose sono cambiate a causa dell'inquinamento, il quale ha portato a situazioni terrificanti, ma anche che la natura non ha mai voluto adattarsi all'uomo, ella è consapevole di essere più forte di noi, dovremmo solo accettarlo.

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