FANTARCHEOLOGIA: La piramide antartica.

FANTARCHEOLOGIA: La piramide antartica.
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Le tecnologie e le applicazioni web come Google Earth hanno una indubbia utilità nei più disparati campi; tanto nelle ricerche archeologiche, quanto nello spionaggio del giardino dei vicini; dal serio al faceto, anche se questa volta il faceto ha sbancato al botteghino.

Si tratterebbe dell’ennesima pillola di archeologia “alternativa” (perché definirla “piramidiozia” sarebbe stato politicamente scorretto); cioè il ritrovamento di una piramide a facce lisce, perfettamente levigate, in Antartide, precisamente alle coordinate 79°58'39.25"S 81°57'32.21"W.

Si è subito favoleggiato che, non solo la piramide sarebbe di origine artificiale, ma che la sua scoperta sia stata tenuta nascosta per molto tempo. Davvero?

Sì, dai sostenitori delle cosiddette “teorie del complotto”. Che sembrano avere una particolare predilezione per le piramidi.

Le “teorie del complotto” – che riguardano pressoché qualunque ambito di scoperta, dalle “lampade” di Dendera in Egitto fino alle facce di roccia su Marte, passando per gli OOPArt - sono nate di recente, dal tragico omicidio di John Fitzgerald Kennedy nel 1963. Il termine “teorie del complotto” venne usato a partire dall’anno successivo proprio in merito all’assassinio del Presidente degli USA.

Quali sono le caratteristiche di una teoria cospirazionista?

-        Non è mai sostenuta da prove sufficienti

-        Viene formulata in modo tale da non essere verificabile

-        È spesso incomprensibile

A queste caratteristiche si aggiunge probabilmente il fatto che le teorie di questo genere sono in netto contrasto fra loro. La piramide in questione infatti sono state ripetutamente additate come artefatto umano, o umanoide, o alieno, o come base segreta dei nazisti durante la II Guerra Mondiale addirittura.

Ma vediamo un po’ in dettaglio le caratteristiche della piramide e della sua vera scoperta.

Tra il 1910 ed il 1913 la zona antartica di Terranova venne visitata da una spedizione scientifica guidata da Robert Scott, l’equipaggio fece menzione della struttura, chiamata semplicemente “The Pyramid”, nella Catena montuosa di Ellsworth; si tratta di un solido di roccia dalle quattro facce levigate in modo stupefacente. Ma già nel 2016 Eric Rignot, dell’Università della California, aveva specificato che la forma piramidale non è affatto insolita in natura, magari i versanti leviganti possono essere 1 o 2 ma in effetti raramente 4. La forma piramidale è in effetti molto comune in tutte le strutture, è sufficiente prendere una clessidra ed osservare la sabbia che si distribuisce a forma, appunto, piramidale; tale struttura è prediletta in natura proprio a motivo della sua economicità strutturale, è inoltre la più ovvia sotto il profilo della gravità. Forse è una forma archetipica (forma primordiale e preesistente di un pensiero); ne sarebbero un esempio le piramidi edificate nel corso dei secoli, anche in contesti completamente diversi; i Maya in America e gli Egizi nel Vecchio Mondo. A questo proposito vale la pena notare che la “piramide” antartica sarebbe alta decine e decine di volte la piramide più alta conservatasi attualmente, ossia quella di Cheope a Giza. Con quali tecnologie (e chi?) avrebbero mai potuto edificarla, considerando che l’Antartide si trovava in una posizione favorevole all’insediamento umano 100 milioni di anni fa, quando cioè l’uomo – prove paleoantropologiche alla mano – neanche esisteva?

Gli esperti hanno ribattezzato queste strutture scoperte e isolate, che sorgono sia nell’Artico che nell’Antartide, come “Nunatak”, un termine inuit.

Il fatto è che noi vediamo piramidi un po’ dappertutto; può anche darsi che la base della piramide sia stata preservata dall’erosione perché protetta dai ghiacci che, non proteggendo la parte alta, hanno lasciato ai venti l’erosione di quest’ultima; dando appunto alla struttura una forma “piramidale”. Si sarebbe trattato di cicli di congelamento e scongelamento; di giorno l’acqua, liquida sarebbe penetrata nelle fessure e di notte, ghiacciandosi, si sarebbe espansa, allargando la frattura che, col tempo, avrebbe causato il cedimento di interi settori della struttura; giusto per citare parte di quello che sostiene Mauri Pelto, docente di Scienze Ambientali al Nichols College del Massachussetts. Quello appena citato è solo un esempio: questa complessa e probabile spiegazione scientifica è meno comoda delle più semplici teorie della cospirazione. Che danno tutto per certo senza spiegare nulla. La genesi di quella piramide non può essere più complessa o inspiegabile delle genesi del corpo umano, un'opera straordinaria di Madre Natura per la quale non serve certo chiamare in causa agenti artificiali, o alieni perfino. A radersi col rasoio di Guglielmo di Occam (per il quale la teoria più plausibile è anche la più semplice) si rischia di tagliarsi.

A.     Cremonese

FONTI:

https://www.montagna.tv/173953/i-nunatakker-e-il-mistero-della-piramide-dantartide/

https://www.focus.it/cultura/mistero/misteri-e-complotti-nunatak-la-piramide-in-antartide

https://www.lastampa.it/viaggi/mondo/2017/12/18/news/in-antartide-c-e-una-piramide-di-roccia-cosi-perfetta-da-sembrare-aliena-1.34084562

https://www.livescience.com/57009-antarctica-pyramid-mountain-explained.html

https://www.iflscience.com/editors-blog/the-truth-about-the-mysterious-pyramid-discovered-in-antarctica/

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