Napoli "Via Manzoni 225 : l'inferno", "La Talare sporca del prete"

Napoli "Via Manzoni 225 : l'inferno", "La Talare sporca del prete"
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Napoli 17 Giugno 2023, non si può continuare ad ignorare una piaga che affligge la società, uno dei crimini più infami e cruenti che l'essere umano commette : la PEDOFILIA.

"Ogni volta fu come morire" (dal Libro La talare sporca del Prete di C. D'Angelo).

Il problema esiste, come esistono purtroppo, le vittime, e i loro giovani corpi, violati, e abusati, costretti ad avere rapporti sessuali.

Sono troppi i casi che riguardano questo abominio, e guarda caso in maniera esponenziale si verificano spesso in quella realtà che noi identifichiamo come "Chiesa".

Ma c'è chi non dimentica, chi ha ascoltato, e assiste queste povere vittime, partecipando al dolore di queste anime lacerate, devastate nel profondo : Il Dottore Carlo D'Angelo, Psicologo e Psicoterapeuta.

Dottore Carlo D'Angelo Psicologo e Psicoterapeuta

"A Gennaio di quest'anno, dopo la pubblicazione del mio libro "La Talare sporca del prete", scrissi una lettera alla Congregazione dei Padri Vocazionisti, feci avere una copia del mio libro ad uno stretto collaboratore del superiore Generale dei Vocazionisti, Padre Antonio Rafael do Nascimento"  :
"Tale collaboratore del Padre Superiore, fu il primo a leggere il mio libro".

La Lettera

"Ven.Le Padre Antonio Raphael do Nascimento sdv,
con la presente esprimo, anzitutto, sentimenti di stima e considerazione per l’alto Suo ministero a servizio e per il bene della Chiesa cattolica".
"Questa mia breve lettera accompagna la mia ultima pubblicazione, La talare sporca del prete. Dalle stelle alle stalle: il precipizio dell'abuso sessuale, ed è un po’ la condivisione - per quello che mi è stato possibile anche divulgare in termini di pubblicizzazione -, del mio lavoro clinico accanto alle vittime della pedocriminalità, bambini/e ed ex bambini/e".
"È un dono che Le faccio giungere tramite un Suo confratello, cosciente che il contenuto che leggerà non sarà facilmente digeribile, data la piaga che la pedocriminalità costituisce all’interno della società e dei segni profondi e permanenti che essa lascia a chi ne è vittima".
"È fatto dono a Lei anche per un riferimento che il testo riporta e che mi auguro possa suscitare una seria e doverosa riflessione, per far sì che le persone e i luoghi che alla Sua missione sono affidati possano essere autentici strumenti della Parola e giammai di ostacolo a quel desiderio profondo che il Vangelo porta in sé e con sé: la promozione e la difesa dell’umano in tutte le sue sfaccettature, dal pre-concepimento al suo ultimo respiro di vita".
"Mi auguro che leggerà queste mie parole e questa mia pubblicazione con sola questa mia intenzione, che non ha nulla di polemico o di sterile critica, ma di parresia, spirito di sinodalità e corresponsabilità per un umano pieno, unico e normativo".

Dottore Carlo D'Angelo

"Ebbene non ebbi alcun riscontro, francamente non ne capisco i motivi, perché questo alone di omertà ? Oppure la definirei anche totale indifferenza".
"E' vero che oggi non ci sono più ragazzi in questa struttura, di cui parlo nel mio libro, ma a questo padre vocazionista è come se gli fosse stato recapitato un bicchiere di acqua fresca ?"
"Niente nessun riscontro, né di apertura al dialogo, insomma nessun accenno a qualcosa".
"Eppure questi ragazzi vivono, di cose ne sono successe, avere la sensibilità, e la volontà di capire veramente ? Volere combattere una cosa così grave".
"Niente ! nemmeno che so apprendo questa notizia, visto che all'epoca non era lui il Superiore di questa struttura, oppure stiamo facendo gli approfondimenti del caso, o meglio li abbiamo fatti, insomma nessun riscontro".

Io : "Eppure, questo superiore avrebbe dovuto interfacciarsi con un professionista.  

"Sul libro gli feci una dedica : Via Manzoni 225 L'inferno".
"Lì dove c'erano i nomi punteggiati, il suo collaboratore era riuscito ad individuare non solo il contesto, ma anche i personaggi".

Dal Libro "La talare sporca del prete" del Dottore Carlo D'Angelo Psicologo e Psicoterapeuta :

"Avevo 10 anni, come ogni Sabato ci si mette in fila per la doccia, lei decide chi deve fare la doccia per ultimo, e di conseguenza l'ultimo deve stare in coda alla fila, tutti in attesa del proprio turno".

"Entri nella doccia e dopo entrò anche lei, mi mise a pancia sotto a terra sul pavimento, una sensazione strana invase il mio corpo, lei si fregava con un movimento ritmico sopra di me, mi sentivo soffocare, il peso del suo corpo mi schiacciava, mentre lei andava su e giù".

Mi teneva ben fermo ... era un rituale di ogni sabato pomeriggio ... a tavola non mangiavo e mi veniva da vomitare, il terrore aumentava ogniqualvolta mi ritrovavo da solo di fronte alla sua persona, temevo tutto in ogni spazio del collegio".

"Le volte che provavo a buttarmi giù dalla finestra, e lei rassicurava i miei compagni, state tranquilli non è successo niente vuole solo la mamma".

"Nessuno veniva a salvarci".

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