Unicamente Ornella.

Unicamente Ornella.
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Ornella Vanoni torna dopo 8 anni con un disco lussuoso e raffinato. Con tante firme d'autore: Ilacqua, Consoli, Gabbani, Sangiorgi e Zero.

La classe, l'eleganza e la raffinatezza. 8 anni dopo l'ultimo lavoro "Meticce" del 2013, Ornella Vanoni torna con un nuovo disco. 86 anni e nulla da invidiare al mondo, sfornando un vero capolavoro che descrive il suo modo sempre profondo e sensibile racchiudendo in arte quel che più le conforma: la solitudine.

‌‌Il nuovo disco si chiama "Unica", prodotto da Mauro Pagani che riproduce divinamente quel suono splendido, tra jazz e malinconie orchestrali, riportando Ornella Vanoni ai suoi momenti migliori. E oggi lo ha fatto affidandosi ad autori giovani, quegli autori giovani laddove il sacrificio vale più di ogni altra cosa.

La firma che compare di più in questo disco, è quella di Fabio Ilacqua, ormai autore per tantissimi, da Mina a Celentano a Massimo Ranieri, nonché braccio destro di Francesco Gabbani (suo il tormentone vincitore di Sanremo 2017, Occidentali’s Karma). Nel disco è presente lo stesso Gabbani che ha scritto tra l'altro il singolo "Un sorriso dentro al pianto", che per me resta tra le più belle del disco, tra pianoforte e accompagnamento  orchestrale in cui Ornella si apre nelle sue tonalità migliori. Codesto singolo è stato scritto insieme a Pacifico, autore tra l' altro del brano che Ornella stessa portò a Sanremo nel 2018 "Imparare ad amarsi". Pacifico è anche autore di "Inizio", una canzone struggente che serve tanto a meditare sugli amori della vita, un puro Jazz, con una grande apertura vocale di Ornella.

L'autrice e cantante Carmen Consoli invece le ha scritto "Carezza d'autunno" brano diretto con un suono latineggiante accompagnato dalla chitarra dell'autrice catanese di cui tra l'altro appare in questo riuscito duetto.

‌‌‌‌Un altro dei miei brani preferiti è "Specialmente quando ridi" sempre di Fabio Ilacqua. Una canzone: soffusa e malinconia che solo lei sa comunicare, con quel pensiero di Milano, la sua Milano, con la nebbia nei polmoni e negli occhi con frasi delicate come “Milano che dorme e un ultimo tram…. Milano che sbadiglia, ripartono i tram”.

‌‌Di Fabio Ilacqua anche "La mia parte" di cui presta anche la voce per un duetto. Il brano è una scanzonata divertente, con fiati a risposta, una filastrocca caraibica che ricorda tantissimo Enzo Jannacci. Mentre Giuliano Sangiorgi, il leader dei Negramaro, è autore dell'elegante e profonda "Arcobaleno".

Un allegro omaggio musicale al Brasile tanto amato da Ornella è il duetto con Virginia Raffaele "Tu/me", titolo che richiama le fortunate imitazioni della Vanoni proposte dall'attrice e comica romana.

‌‌Il disco chiude con l’omaggio dell’amico Renato Zero che firma "Ornella si nasce". Una ballata in chiave jazz raffinata, come un sogno. La Vanoni stessa aveva chiesto all'amico Renato di duettare con lui, ma egli si è rifiutato giustificandosi che la canzone fosse troppo raffinata, perfetta solo per lei. Ed è la canzone finisce un disco che è tutto un sogno. Una classe infinita, dicevamo, che riporta ai giorni meravigliosi di capolavori come "L’appuntamento": “Ornella, saggia e affascinante, leggera, imprevedibile e irresistibile, come la magica brezza delle mattine d’estate: in una parola Unica”, ha detto come dice il produttore Mauro Pagani. Per dirla ancora meglio, con le parole di Jorge Luis Borges che lei stessa ha scelto: “Non c’è nessuna cosa al mondo che non sia misteriosa, ma tale mistero è più evidente in certe cose che in altre: nel mare, nel colore giallo, negli occhi degli anziani e nella musica”.

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