UNA MILANO DA VIVERE NELLA LOTTA SCUDETTO. INTANTO LA SIGNORA STA TORNANDO.

UNA MILANO DA VIVERE NELLA LOTTA SCUDETTO. INTANTO LA SIGNORA STA TORNANDO.
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"Milano è positiva, ottimista, efficiente. Milano è da vivere, sognare e godere. "

Iniziava così uno storico slogan pubblicitario ideato nel 1985 per la campagna dell'Amaro Ramazzotti.

Racchiude in pieno la Milano che a colpi di botta e risposta divulga vera battaglia per una lotta scudetto senza tempo.

Il Milan rialza la testa dopo una settimana difficile, causata prima dal brutto ko con l'Atalanta e poi la sconfitta nel derby di Coppa contro l'Inter racchiusa soprattutto nelle polemiche della lite Ibrahimovic - Lukaku. A tutto, il Milan ha reagito sul campo battendo 2-1 un Bologna sornione. D'accordo la vittoria è arrivata con 2 rigori (nettissimi) ma i rossoneri hanno dominato in lungo e largo almeno per 70 minuti, giocando una partita a senso unico, creando molte occasioni. Bene sia Leao nel nuovo ruolo di trequartista e sia Rebic che ha recuperato appieno, mentre ha sorpreso Tomori per la sua personalità e soprattutto Donnarumma autore di 2 prodezze nelle uniche volte dove il Bologna si è reso pericoloso nell'area rossonera. Non bene Ibra, apparso nervoso e poco lucido, sbagliando in primis il rigore e tante giocate. Succede, è una nuvola di passaggio, lui è un campione, si riprenderà.

Il Milan sta bene ed ha vinto da grande squadra. È la Milano da vivere, perché i rossoneri vogliono vivere la lotta scudetto fino in fondo mai come adesso che Pioli sta piano piano recuperando tutti. È bene viverla, è bene crederci.

Il Milan chiama e l'Inter risponde.

I nerazzurri battono 4-0 un Benevento fin troppo timido (brutta copia della squadra campana ammirata nel girone d'andata), con caparbietà e qualità.

La Lu-La torna a segnare dopo 4 partite a secco: 1 gol per Lautaro e 2 per Lukaku, seppur apparso visibilmente scuro in volto.. Diciamocelo, per la mente cronica, la situazione della lite Ibra-Lukaku, non sta facendo bene ad entrambi, troppe squisquilie futili, in una lite che è finita lì sul campo.

Altra prova incorraggiante di Eriksen. Il danese si sta integrando con maestria e sapienza nel nuovo ruolo di play.

Dopo essersi sbloccato nel derby, è apparso lucido, regalando ottimi spunti e lampi di genialità.

Si sa, i piedi non si discutono e se inizia a prendere fiducia e continuità...

Tolto il pari di Udine; tra Juve, derby di Coppa e ieri, la squadra di Conte ha mostrato brillantezza e carattere. Psicologicamente si respira aria di positività. È Milano da vivere anche quella di Conte, nella mente dove "vincere aiuta a vincere".

Sarà un duello bellissimo e mentre due litigano, c'è una terza, che ad ora non gode ma è lì alla finestra: la Juve.

La squadra bianconera di Pirlo ha vinto 2-0 a Genova contro la Samp. Una vittoria "allegriana" di cinismo, quantità e forza, mostrando anche un'ardua solidità difensiva. La Juve sta tornando e lo sta facendo nel nome di questi 4 giocatori: Arthur e McKennie che si contemplano perfettamente a centrocampo; Chiellini e Cuadrado che sono in eccellente forma.

D'accordo, Ronaldo ancora a secco, ma gioca al servizio della squadra e questo basta e avanza, inoltre se c'è Chiesa che in partite come quelle di ieri è devastante, a Pirlo va più che bene. Ultime 4 partite: 4 vittorie, 10 gol fatti, 0 subiti. La signora sta tornando, ma per capirlo aspettiamo i banchi di prova, adesso arrivano: Inter due volte in Coppa, Roma e Napoli in Campionato e Porto in Champions, ci diranno se la Signora è tornata sul serio.

La Juve oscilla tra una lotta Scudetto e guardandosi comunque alle spalle per un'infiammante lotta Champions. A partire dalla Roma, che resta salda al terzo posto, battendo 3-1 il Verona e ancora con Dzeko fuori. Una bella risposta di Fonseca a tutte le critiche piovute da 10 giorni a questa parte scacciando via le nubi su Allegri ed una bella risposta l'ha data anche la squadra. Dzeko o no, il gruppo c'è ed è dalla parte dell'allenatore e sabato c'è Juve-Roma.

Subito dietro la Juve, a pari punti a quota 37 ci sono la Lazio e il Napoli.

I biancocelesti prendono la "rivincita" contro l'Atalanta espugnando Bergamo per 1-3. La Dea, sarà anche per le assenze (Hateboer, Gosens, Pessina, Romero) è apparsa la brutta copia della squadra tanto acclamata vista a San Siro 7 giorni fa. Vera lezione di calcio di S. Inzaghi a Gasperini. La Lazio ha giocato un'altra partita perfetta, recuperando in pieno il tucu Correa. Con la vittoria di Bergamo fanno 5 vittorie consecutive in campionato e sta andando come un treno, si, per la Champions ci sono anche loro e fanno paura.

Il Napoli invece regola un Parma sterile per 2-0. Una vittoria ottenuta con cinismo e quantità. Tengono però banco le dichiarazioni di Gattuso dopo. Rino si è detto "deluso sia dal presidente ADL e sia dall'ambiente dove si respira una brutta aria non sentendosi a proprio agio". Andrebbe da dire, una frecciata alla Conte. Rino è un ragazzo sanguigno e sincero, dice sempre quello che pensa, ma le sue parole al giorno d'oggi con un girone intero da giocare e con tutti gli obbiettivi ancora alla portata, forse le poteva evitare. Se queste dichiarazioni diverranno fuoco o vento lo scopriremo già da mercoledì in Coppa contro l'Atalanta. Intanto Rino ha l'asso nella manica: La squadra è con lui e tanto conta per una tregua almeno fino a fine stagione.

Gino Geppino

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