Sulla fruizione culturale

Sulla fruizione culturale
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Come giudicare gli italiani di oggi sotto il profilo culturale? Da un lato è aumentato il tasso di istruzione, mentre dall'altro esiste ancora uno zoccolo duro di analfabeti funzionali e di ritorno. Va detto che oggi qualsiasi argomento può essere considerato cultura e che la conoscenza ha fatto passi da gigante in questi secoli. Insomma nel migliore dei casi siamo nani sulle spalle dei giganti, come si suol dire. Va detto che, limitandosi al nostro Paese, ogni anno viene stampata una grande quantità di libri. Anche per gli stessi addetti ai lavori è molto difficile rimanere aggiornati. Un tempo ad un grande poeta e intellettuale come Petrarca bastava una biblioteca di 500 libri. Il filosofo Popper invece aveva una biblioteca di circa 15000 volumi. Vittorio Sgarbi a quaranta anni dichiarò di aver letto circa 50000 volumi. Il politico fiorentino Spadolini alla sua dipartita ha lasciato circa 80000 volumi. Un tempo esistevano intellettuali che sapevano tutto. Oggi si è sempre ignoranti in qualche ramo dello scibile e i tuttologi sanno tutto così a grandi linee da risultare troppo pretenziosi e troppo generici. Attualmente è vero che è impossibile sapere tutto, ma è anche molto più facile imparare rispetto ad un tempo. Da un lato il diritto allo studio è diminuito a causa del numero chiuso nelle facoltà universitarie, mentre dall'altro è aumentata la fruizione culturale. Un tempo esistevano solo i musei, le biblioteche, la scuola. Con la pandemia abbiamo assistito alla presenza di molte proposte digitali con la possibilità di accedere a dei contenuti prima impensabili. Durante la pandemia alcune case editrici hanno messo a disposizione molti ebook gratuitamente. Inoltre alcuni internauti hanno imparato a usufruire dei tour virtuali per quanto riguarda i musei e ad accedere al materiale di archivio dei siti istituzionali. Il virtuale, l'online ha mostrato i suoi vantaggi. È stato anche registrato un exploit di università telematiche. È vero che su Internet esiste la bolla di filtraggio, che secondo alcuni esperti del settore le grandi società hanno ideato per contrastare l'enorme capacità di arricchimento delle conoscenze che il virtuale poteva dare alla popolazione. La bolla di filtraggio è un modo efficace per limitare le conoscenze, per non far sconfinare gli individui oltre il proprio retroterra culturale. Ma anche se limita un poco la capacità di imparare cose nuove, è vero che non limita la possibilità di approfondire cose già note. Molti inoltre credono ciecamente nei motori di ricerca ed è una pecca, dato che i motori di ricerca dipendono da algoritmi, sono ideati da società private e dispensano certamente molta informazione ma anche molto intrattenimento. Un altro modo di limitare la cultura nonché la libertà di espressione è stato a mio modesto avviso il Gdpr del 25 maggio 2018, ovvero la nuova legge sulla privacy. Questa legge è stata estesa anche ai siti amatoriali. Ci sono molti blog, siti culturali e molte riviste online che hanno chiuso, mentre altre continuano ad esistere senza essere in regola. Per osservare fiscalmente le regole sui cookies ci vorrebbe l'intervento di un avvocato e non tutti hanno i soldi da spendere. Fortunatamente il garante della privacy ha dimostrato saggezza e comprensione, dato che per ora l'unico sito che mi risulta sanzionato per non aver osservato la legge sulla privacy è la piattaforma Rousseau. Comunque anche questo è un modo per imbavagliare la libertà di espressione e di imbrigliare lo spirito critico. Un altro difetto è che la scuola è troppo teorica e le nozioni apprese spesso non sono spendibili sul mercato del lavoro. Un neolaureato in economia e commercio non sa leggere un bilancio. Si aspetta che acquisisca certe conoscenze sul campo. La scuola si limita a dare una infarinatura generale. Ci vorrebbe un maggior insegnamento delle lingue straniere, dell'informatica, della tecnica. È anche vero d'altronde che la scuola sulla carta dovrebbe fare in modo che gli allievi imparino ad imparare e che secondo Umberto Eco un laureato non dovrebbe sapere tutto, ma sapere soltanto in quale libro andare a  cercare un argomento, che non padroneggia completamente. Abbiamo i condizionamenti dei mass media che limitano coscienze e conoscenze, mentre allo stesso tempo aumenta il tasso di scolarizzazione e la possibilità di acculturazione. Quando dico che è aumentata la fruizione culturale penso anche alla possibilità di comprare a prezzi economici capolavori della letteratura e della filosofia. Un tempo uno per leggere l'opera omnia di ogni autore memorabile doveva comprare i Classici Bompiani o i Meridiani Mondadori, che non erano assolutamente a buon mercato. Oggi uno se vuole leggere tutto Kafka o tutto Carducci basta che acquisti a pochi euro i Mammut della Newton Compton, tanto per fare un esempio. Se uno vuole comprare a basso costo libri usati oppure nuovi con lo sconto del 50% basta che visiti il sito di Libraccio. Anche Internet ha del buono. Non esistono solo le fake news, gli odiatori, il revenge porn, gli hacker. Tutto ciò dobbiamo sempre tenerlo presente.

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