Roe e il segreto di Overville recensione del romanzo d’esordio di Daninseries

Roe e il segreto di Overville recensione del romanzo d’esordio di Daninseries
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Il romanzo d’esordio di Daniele Giannazzo, meglio noto come Daninseries, è stato pubblicato il 27 Ottobre 2020 e da subito ha riscosso un enorme successo. Non c’è da stupirsi, dato che Daninseries non è solo lo pseudonimo di Giannazzo che dà nome al blog, ma dal 2013 è diventato una comunità, un vero e proprio rifugio per gli spettatori delle serie tv.

Il romanzo parte da una base molto semplice, molto clichè per certi versi, che ricorda infinite trame di serie tv o di altri romanzi young-adult: la protagonista è una ragazza, appena trasferitasi in una nuova città, che si sente diversa dai suoi coetanei e spera che le cose possano cambiare, ma fin dal suo arrivo sembra che le cose si mettano sempre peggio.

Ma Daniele non si accontenta di  tenere i suoi lettori nella confort-zone che contiene tutti gli elementi tipici delle serie televisive, ma usa quei cliché noti al pubblico per cercare di creare qualcosa di nuovo.

Infatti la quindicenne Roe è orfana di entrambi i genitori ed è cresciuta con la zia, fino ad ora. La giovane si appresta infatti ad intraprendere un nuovo capitolo della propria vita a Overville, in cui vive la ricca nonna, Eloise Sanders. La deliziosa cittadina nasconde, però, una storia e un segreto che riguardano proprio Roe e la sua famiglia e che una volta portati alla luce cambieranno per sempre la sua vita. Proseguendo con la lettura il lettore viene travolto da numerosi colpi di scena che cambiano completamente lo scenario della storia, introducendo elementi fantasy e a tratti superoistici.

Agli ultimi capitoli è riservata la svolta che capovolge tutti i presupposti del lettore.

Una scrittura lineare e coinvolgente adatta ad un target giovane senz’altro, ma che può anche intrattenere piacevolmente persone più adulte in cerca di una lettura leggera.

La storia non è priva di difetti, infatti sarebbe stata gradita una caratterizzazione più marcata di molti personaggi, ma per un’opera prima si piò chiudere un occhio e sperare che nel sequel (annunciato da poco) si ponga rimedio.

Rosy Talarico

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