Pubblicata, per la prima volta in Italia, la monografia del cigno bianco:

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                                       Il Concorde, l’aereo supersonico civile

La monografia è l’ultima pubblicazione  scritta dai coautori,  Domenico Binda,  appassionato del mondo del volo,  autore di numerosi articoli su JP-4  mensile  Aereonautica  e Spazio, Massimo Dominelli,  a livello professionale lungamente nel mondo del  trasporto aereo, uno dei     fondatori  del  mensile  Aereonautica e Spazio,  membro del comitato  di redazione del bimestrale Aerofan, coautore della trilogia  Piu’ Cento,  e della  monografia dedicata a  Siai  Marchetti SF 260,   Nur El Gawhoary, importante autore di un articolo dedicato  al tragico incidente del Concorde Air France, ed infine, ma non per importanza,  Giuseppe Lapenta,  pilota comandante di linea ed istruttore, coautore  di un volume  dedicato dell’Aereonautica Militare, e di un saggio  sulla paura di volare, nonché passeggero dell’ultimo volo del Concorde.

Nel testo Concorde, l’aereo supersonico civile, è presentato con interessanti analisi dettagliate, oltre a numerose fotografie dalla nascita  al suo declino.

Oltrechè alle ombre di natura ecologica: il danno arrecato allo strato di ozono, secondo gli autori puramente strumentale

A British Airways, nel 1980,  la gestione della flotta Concorde,  aveva causato, una perdita economica di 16 milioni di sterline, ma grazie a John King, all'epoca Presidente dell'Azienda, la gestione economica ebbe un rilancio, riuscendo a risanare il bilancio e rendendo il business redditizio, apportando modifiche e risaltando le positività dell’aereo e del suo equipaggio, mettendo in luce le qualità e le caratteristiche prestigiose.

Un aneddoto, passato ai posteri, ricorda che il comandante Andrè Turcat, al primo decollo del Concorde, rivolgendosi al suo secondo pilota, abbia   commentato che, il decollo tre mesi prima dell’aereo antagonista sovietico, era stato possibile perché: il suo collega Comandante del 144, aveva  avuto l’ordine di decollare prima, ma  non perché l’aereo era  pronto.

Il Concorde era nato per servire le rotte tra Londra e Parigi e gli Usa che però, a New York, ne aveva vietato l'atterraggio,  adducendo come ragione ufficiale,  di  non essere  gradito il bang sonico.

La storia ricorda anche che il 25 luglio 2000, un Concorde di Air France, partito dall’aeroporto Charles de Gaulle, è precipitato portando con sé cento passeggeri ed i membri dell’equipaggio.

Le cause risultano molteplici: al momento della partenza del volo AF4590, il comandante C. Marty, si era accorto di una anomalia tecnica, ritardando la partenza  di due ore e richiedendo l’intervento dei tecnici di pista.

Prima di lui era decollato un DC10 della Continental Airlines, perdendo  una lamella, probabilmente per una dubbia manutenzione:  Uno dei pneumatici del Concorde,  in corsa di decollo,  era  transitato  sopra la lamella, facendola volare,  colpendo e tagliando   uno dei serbatoi completamente pieno di carburante ed incendiando un motore.

Prontamente spento dal meccanico navigante che, senza l’autorizzazione del comandante, aveva spento anche l’altro motore accanto: manovra, considerata durante l’inchiesta, un errore di condotta da parte del personale

Abbiamo avuto modo di intervistare Massimo   Dominelli, a nome anche dei suoi coautori:

Signor Dominelli come è nata l’idea di dedicare una monografia al Concorde?

Il progetto nasce da una richiesta della casa editrice Luckyplane, specializzata nel settore aeronautico, per celebrare i 50 anni trascorsi dal primo volo del prototipo del Concorde, fabbricato in Francia, il 2 marzo 1969.

Il secondo motivo perché non era mai stato pubblicato in lingua italiana, nulla sull’argomento, tranne diversi articoli su quotidiani ed anche  periodici più o meno specializzati

Quanto tempo, tra coordinamento, ricerca e studi, è occorso prima di arrivare alla pubblicazione?

Circa dodici mesi sono stati necessari al team di quattro scrittori: Domenico Binda, Massimo Dominelli, Nur El Gawhoary e Giuseppe Lapenta,   per raccogliere tutte le informazioni necessarie, unitamente a materiale iconografico e fotografico, tramite numerosi siti web italiani ed esteri, maggiormente  francesi ed inglesi,  archivi privati e pubblici oltre ad  Enti ed Organizzazioni statali sia italiane che straniere nonché testimonianze dirette ed indirette.

Il volume è una monografia completa sul supersonico civile e commerciale anglo-francese CONCORDE: circa 300 pagine, con oltre 250 tra foto, immagini, documenti, tabelle e grafici vari.

Vi è una introduzione ai voli supersonici in generale: il Muro del Suono non è un muro vero e proprio in cemento o di altri materiali, ma una barriera, comunque non concreta, relativa alla velocità degli aeroplani.

Viene descritta la storia del Concorde, nonostante il forte antagonismo storico tra inglesi e francesi: in collaborazione si sono alleati nell’obiettivo comune della fabbricazione.

Nella monografia è possibile leggere lunghissimi e dettagliatissimi collaudi dovunque ed in tutte le condizioni sia meteorologiche che ambientali.

Non assenti sono i concorrenti dal mai nato Boeing 2707 in USA, al meno conosciuto Tupolev Tu-144 sovietico.

E’ possibile leggere una precisa e dettagliata descrizione tecnica dell’aereo: dalla cellula ai motori ed a tutti gli impianti di bordo.

Viene narrato   l’impiego commerciale del cigno bianco , durato oltre vent’anni, da parte di due aviolinee principal: Air France e British Airways.

Anche  di due altre collaterali Singapore Airlines e la statunitense Braniff.

Nonché dei voli speciali compresi diversi giri del mondo.

Si racconta anche della preparazione degli equipaggi, e della loro professionalità e della pilota francese Beatrice VIalle e   britannica Barbara Harper.

Non manca la descrizione di un volo sia in cabina di pilotaggio nonchè  in quella passeggeri.

Ed anche gli ultimi voli, nel 2003, sia in Francia che in Gran Bretagna: dove si trovano oggi i Concorde rimasti in vita, non tralasciando di analizzare il tragico incidente, avvenuto il 25 luglio del 2000 ad un Concorde di Air France in fase di decollo dallo scalo parigino di Charles de Gaulle: le cause, i successivi risvolti industriali e legali.

il Concorde è stato protagonista e rappresentato    nel   cinema, sui francobolli e sulle monete, anche in una vastissima oggettistica: dai ferma cravatte agli assegni bancari.

Non manca capitolo per gli appassionati del volo virtuale.

Ancora oggi il Concorde rimane un mito che ha lasciato, e lascerà un segno profondo, non solo nella storia dell’Aviazione e della Tecnologia, ma anche nella Storia dell’Uomo.

Gioia Logiri

 

                                     

                   

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