Padova, poliziotti rifiutano il ricatto vaccinale, sospesi, e continueranno a ricevere lo stipendio.

Padova, poliziotti rifiutano il ricatto vaccinale, sospesi, e continueranno a ricevere lo stipendio.
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Padova 08 Marzo 2022, questa è la storia di 3 poliziotti encomiabili, che rifiutano il ricatto vaccinale, e che nei mesi scorsi sono stati sospesi dal servizio in quanto sprovvisti del fantomatico green pass.

Finalmente la presidente del Tribunale amministrativo regionale del Veneto, Maddalena Filippi, si è espressa, accogliendo parzialmente, in via provvisoria, la richiesta di sospensiva che era stata avanzata da tre agenti in servizio in Veneto, sostenuti dal Cosap, sindacato che tutela gli appartenenti alle forze dell’ordine.

I poliziotti, tutti cinquantenni, erano stati sospesi dal servizio tra la fine di Dicembre e la prima metà di Gennaio.

Una legge decisa dal governo che prevede addirittura la sospensione della retribuzione, dei lavoratori appartenenti a diverse categorie professionali.

Molti dei lavoratori "ricattati" da una legge indubbia, hanno presentato ricorso e in tutta Italia, ed i tribunali sono stati chiamati a decidere sulla legittimità delle regole anti-Covid.

La presidente del Tar di Venezia pur confermando la sospensione dal servizio, ha ritenuto - attraverso il decreto pubblicato venerdì che :

Sia consistente il "pregiudizio derivante dalla preclusione assoluta alla percezione dello stipendio" il quale genera, a danno dei tre poliziotti padovani, "una situazione di estrema gravità e urgenza".

Insomma in termini tecnici, viene definita come una "misura monocratica" e come tale può avere effetto solo temporaneo.

La stessa presidente Filippi, ha rimandato al 23 Marzo un nuovo esame della domanda cautelare, che stavolta sarà presieduta dal collegio dei magistrati, gli stessi che saranno chiamati a emettere la sentenza definitiva.

Il Tar : in attesa che si pronunci il collegio continueranno a percepire lo stipendio, pur non indossando la divisa.

L’avvocato Teofilo Migliaccio, del Cosap, che difende i 3 poliziotti ritiene che sia un primo successo, seppure parziale.

L'avvocato aggiunge : "Sia chiaro che non ci troviamo di fronte a degli invasati no vax - assicura - ma a dei poliziotti che hanno dei dubbi sulle possibili conseguenze che potrebbero derivare dall’assunzione del vaccino".

"Lo Stato dovrebbe rassicurarli, e invece li ricatta non facendoli lavorare".

"Se pensiamo che un appartenente alle forze dell’ordine che viene sospeso perché accusato di aver commesso un reato ha comunque diritto a percepire la metà dello stipendio, è evidente che questi agenti vengono trattati peggio dei criminali solo per aver manifestato dei legittimi timori in merito al siero anti-Covid".

Nel caso il Tar dovesse poi dare torto ai 3 poliziotti, allora dovranno restituire la somma percepita.

L’avvocato Migliaccio si sta adoperando affinché vengano versati celermente gli stipendi anche quelli arretrati, in virtù che i 3 poliziotti in questione sono solo i primi di una lunghissima lista, di poliziotti che si sono rivolti al sindacato, per intentare causa contro il Ministero dell’Interno

Aggiunge l'Avvocato : "Le restrizioni sono insensate, perché non servono a impedire la diffusione del contagio tra colleghi, visto che è ormai dimostrato che il covid viene trasmesso anche dai vaccinati, vedremo se il Tar del Veneto ci darà definitivamente ragione" (fonte Corriere del Veneto).

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