La Professoressa Vincenza Palmieri in merito al caso della bambina 12enne abusata in una casa famiglia : Non ci restano che giornali e tv ? Storia di Mamma Lucia e di una Vergogna Italiana.

La Professoressa Vincenza Palmieri in merito al caso della bambina 12enne abusata in una casa famiglia : Non ci restano che giornali e tv ? Storia di Mamma Lucia e di una Vergogna Italiana.
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Come tecnico forense solitamente non entro nel dibattito mediatico ma di fronte  allo sdegno estremo e alla scelta soprattutto della mamma di volere portare alla  luce ciò che le istituzioni avrebbero dovuto impedire o condannare e non  l’hanno fatto, sento come mio preciso dovere quello di testimoniare ed essere  presente, al fianco di mamma Lucia.

Come CTP ho seguito la sua storia e tutte le fasi tecniche, sottolineando come  fosse un intervento punitivo il continuare a voler tenere lontano i bimbi da una  madre idonea ed amorevole e che gli stessi adorano sopra ogni cosa. Una madre  colpevole di aver denunciato il compagno per le violenze subite e non solo.

Una  donna che si era rifugiata in un centro antiviolenza per sfuggire all’orrore  insieme ai suoi figli ed essere protetta.

Ma anche Lucia, come altre, è stata  mandata via, lontana dai suoi figli a cui non può nemmeno telefonare.

E che vede  in un luogo neutro (si fa per dire) mentre il padre violento li può incontrare al  bar con l’educatrice.

Lucia non è stata creduta: in Italia le donne che denunciano hanno ragione solo  quando muoiono e la denuncia che dovrebbe essere una soluzione, si trasforma  in un incubo.

Molte donne in Italia non denunciano proprio perché sanno, è noto, che  ENTRANO IN QUESTI LUOGHI CON I PROPRI FIGLI E NE ESCONO SENZA, COME  LUCIA CHE È ARRIVATA AL PUNTO DI AFFERMARE, IN UN SERVIZIO A FUORI  DAL CORO “SE L’AVESSI SAPUTO, AVREI CONTINUATO A PRENDERE LE BOTTE  E NON PERDERE I MIEI FIGLI”.

Ma a tale sdegno si aggiunge il dolore di apprendere che quella piccola, dolce  bambina, desiderosa di vivere la sua mamma, che lo ha chiesto in ogni modo, in  CTU, di tornare dalla mamma dopo 3 anni di casa famiglia ha subito un grave  abuso.

Lei sarebbe scappata via dalla Casa Famiglia ma non l’ha mai fatto per  non abbandonare in Comunità il suo fratellino che ne era entrato a 5 anni.

Lei, la  piccolina, fattasi mammina del fratellino.

Adultizzata dalle Istituzioni.

Fino ad essere violata da un compagno di prigionia, più grande di lei.

Il tutto  nascosto alla mamma.

Ho appreso che per la Tutrice, padrona assoluta, insieme  alla Comunità, della vita di mamma e bambini, ha riferito che “è stata  consenziente, quindi…”  LA BAMBINA OGGI, NEANCHE CONSAPEVOLE DEL RAPPORTO, È  PREOCCUPATA INVECE CHE LE COMPAGNUCCE LA CONSIDERINO UN’INFAME.  

IL RAGAZZO È STATO TRASFERITO E QUESTO RAPPRESENTA PER LEI UN  SENSO DI COLPA.

QUESTO È ESATTAMENTE CIÒ CHE ACCADE NELLE  ISTITUZIONI TOTALI, NELLE CARCERI.

LA LEGGE DELLA GALERA È L’OMERTÀ,  SE RACCONTI, SEI FUORI.  È QUESTA L’EDUCAZIONE CHE DOVEVA ESSERE IMPARTITA ALLA BAMBINA,  TENUTA “PROTETTA” LONTANO DALLA MADRE?

A QUALI RITORSIONI È  ANCHE SOTTOPOSTA?

COME VIVE IL FRATELLINO PICCOLO  L’EMARGINAZIONE DI CUI È VITTIMA OGGI SUA SORELLA IN UN CONTESTO  DOVE SOPRAVVIVI SE SEI IN UN GRUPPO SOLIDALE?

QUESTA È LA LOGICA DEL CARCERE, IL RESET DEL DETENUTO CHE PER  SOPRAVVIVERE APPRENDE ED AGISCE L’ETICA DEL GRUPPO IN CUI È  INSERITO. SI DEVE ADATTARE SE NON VUOLE SOCCOMBERE.

È COSÌ CHE SI  CREA LA MENTALITÀ DEL DETENUTO CHE ANNIENTA SÉ STESSO.

BISOGNA  CORRERE AI RIPARI SUBITO, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.

È PER QUESTA RAGIONE, PER I GRAVI DANNI A CUI SONO SOTTOPOSTI I DUE  PICCOLI, SORELLA E FRATELLO, DI CUI SAREBBE OPPORTUNO CHIEDERE  CONTO A TUTTI COLORO CHE ANCORA TENGONO PRIGIONIERI I DUE  FRATELLINI, CHE CHIEDO CON FORZA - PRIMA CHE ACCADA ANCORA ALTRO - QUANTO GIÀ ESPRESSI IN AMBITO PERITALE: CHE I DUE PICCOLI TORNINO  OGGI DALLA MAMMA, NELLA LORO DELIZIOSA CAMERETTA, COME ABBIAMO  VISTO IN TV, NELL’AMORE INFINITO CHE QUESTI PICCOLI VIOLATI MERITANO  E CHE SOLO FUORI DA LÌ POSSONO RICEVERE.

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