Marika, il volto di tutti

Marika, il volto di tutti
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Spesso mi capita di guardare dalla cucina la tv, rassicurato da calore del fuoco che mi trovo accanto, mentre acciambellato su di una comoda poltroncina vengo rassicurato dal calore della mia famiglia che mi sento attorno. È proprio da quella comoda posizione però, che l’altro giorno ho temuto di perdere tutte le mie certezze.

Quando mi è passata di sopra come un treno, la notizia di Marika, La ragazza di Castel fiorentino ripudiata dalla famiglia perché lesbica, ho pensato subito che la sua famiglia aveva perso qualcosa di prezioso senza rendersene conto, mentre Marika raccontava con la calma dei giusti al giornalista, che si era ritrovata in un attimo in mezzo ad una strada, senza la ben che minima possibilità di portare con se neanche i suoi effetti personali, solo perché aveva fatto coming out.

Ecco, io credo che in quel momento, il coraggio di Marika sia stato fantastico, perché non ha solo avuto la forza di mettere a nudo se stessa e la sua anima, ma in un colpo solo è riuscita a spogliare pure la sua famiglia da quella falsa ipocrisia. È per questo che Marika è il volto di tutti noi, la coscienza disinibita, con la quale spesso proviamo a fare i conti, ma con la quale non riusciamo quasi mai a vincere, dove nascondiamo in un angolo remoto le nostre debolezze, o così almeno pensiamo, ed invece... bluffiamo.

Perché? Perché abbiamo paura di lasciare dietro di noi le macerie, quelle da cui pensiamo non potremo ricostruire noi stessi, quelle macerie di cui Marika non ha tenuto conto. E proprio passando sopra quelle macerie che invece Marika ricostruirà se stessa, come l’araba fenice. Marika la conosciamo tutti ormai, anche se per metà quella mascherina gli copre il volto, intuiamo quella faccina delicata ma decisa, che da ora in poi, sarà per ognuno di noi, il nostro intimo riferimento.

Lei, così determinata, per noi è divenuta un simbolo. E quante volte in cuor nostro, da desso in poi, quando non avremo il coraggio di raccontarci la verità, penseremo a quella faccina, coperta da quella mascherina, e grazie a Lei forse, troveremo il coraggio di dire ciò che non avremmo detto o fatto mai.

A. PELLEGRINI

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