Marianna, sparita nel nulla, vogliamo solo la verità

Marianna, sparita nel nulla, vogliamo solo la verità
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Castelfranco Veneto 27 febbraio 2022, Marianna Cedron 18enne è sparita nel nulla la sera del 27 febbraio 2013, quando terminò il suo turno di lavoro presso il Golf Club di Salvarosa a Castelfranco Veneto, dove lavorava come cuoca.

Sono già trascorsi 9 anni, il mistero non è stato ancora svelato.

Ora si stanno vagliando le intercettazioni, numero 10 cd che non erano stati inseriti nel fascicolo d'inchiesta dell'epoca.

Per il pubblico ministero Massimo De Bortoli, l'ipotesi di reato era sequestro di persona.

Ora le intercettazioni saranno messe a disposizione dell'avvocato Stefano Tigani, che segue la famiglia Cedron, che li ha richieste alcuni mesi fa.

E' quantomeno assurdo che queste intercettazioni non solo non siano state ascoltate, e che non esistevano neppure nei brogliacci processuali.

L'ipotesi di allontanamento volontario è sempre stata contestata dalla famiglia.

La famiglia Cedron non ha mai nascosto i loro pesanti sospetti su Renzo Curtolo, l'uomo che aveva ospitato Mary, alcuni giorni prima della sua scomparsa.

Fu proprio lui ad avvertire, a quanto pare tardivamente, che Mary era scomparsa.

Non si sono mai chiarite le contraddizioni emerse durante gli interrogatori, dalle dichiarazioni di Curtolo e dell'allora fidanzato di Mary, Michele.

BISOGNA ARRIVARE ALLA VERITA'.

I genitori di Marianna, l'avevano adottata, insieme al fratello (di 17 anni quando la sorella sparì), ora 26enne lavora come falegname.

I rapporti con il vicino, Renzo e la famiglia Cedron restano tesi.

Il padre di Mary dichiara : "non lo cerchiamo di certo ogni tanto lo vediamo ma è meglio evitare, anche l'ex moroso Michele è sparito, da 5 anni non lo si sente e non lo si vede più".

La mamma di Mary aggiunge : "la penso sempre mi è capitato di sognarla, anche ultimamente, la vedo sorridente ma è angosciante, sento che è trattenuta da qualcuno".

"Io la sento ancora viva, malgrado gli anni, chiaramente potrebbero anche averle fatto del male, ed anche se così fosse vogliamo andare avanti ed arrivare alla verità".

LA STORIA

Il giorno della sua scomparsa Marianna avrebbe dovuto vedere il fidanzato Michele, con cui aveva un appuntamento, ma la ragazza sparì nel nulla.

Michele abitava vicino al luogo di lavoro di Marianna.

Un’infanzia piena di dolore e sofferenze quella di Marianna e del suo fratellino.

I due vennero abbandonati dai genitori biologici, in un orfanotrofio bulgaro dove trascorsero molti anni, vivendo di stenti, un inferno vero e proprio.

Marianna per mangiare doveva rubare cibo dalla dispensa, altrimenti li avrebbero fatti morire di fame.

I coniugi Cedron li adottarono, sottraendoli a quel destino infame e crudele.

Marianna però a causa del doloroso vissuto, che l'aveva costretta a desiderare il cibo, cominciò a soffrire di bulimia, per questo motivo era stata spesso ricoverata.

Nonostante la famiglia si adoperasse con tutte le loro forze affinché si curasse, Marianna non accettava le cure vivendole come un'imposizione, tanto che la ragazza ripeteva spesso che raggiunta la maggiore età, se ne sarebbe andata.

A 18 anni lasciò la casa dei genitori, per andare a vivere con il vicino 45enne Renzo.

Un uomo conosciuto in occasione di una ristrutturazione, quando Marianna era ancora minorenne, l'uomo l'avrebbe lusingata con complimenti che Marianna non aveva accettato di buon grado.

Ciò nonostante Marianna ci andò a vivere.

La famiglia aveva espresso la sua riluttanza in merito alla relazione con il vicino, vista la fragilità di Marianna, nel frattempo la ragazza si cercò un lavoro al Golf Club raggiungendo il posto di lavoro, prima con la bicicletta, e poi con l'autobus, vista la distanza.

Stava andando tutto per il meglio, si era pure fidanzata Marianna, con Michele un suo coetaneo.

Ma il 27 febbraio 2013, prima di lasciare il luogo di lavoro Marianna aveva scritto un biglietto al titolare, in cui piegava tutta la linea che aveva preparato per il giorno seguente.

La sera si sarebbe dovuta vedere con il fidanzato con il quale avrebbe dovuto trascorrere la notte, ma così non avvenne.

Dopo aver salutato i colleghi nessuno la vide mai più.

l'ipotesi di un allontanamento volontario venne scartata, la ragazza aveva lasciato tutti i suoi documenti ed i soldi a casa del vicino, e non aveva nemmeno ritirato il suo stipendio.

Nonostante le ricerche non si rinvenne mai nemmeno la bicicletta, che Marianna amava tanto.

Gli inquirenti scoprirono che il 27 febbraio del 2013, Michele preoccupato dal fatto che Marianna non arrivava, aveva chiamato il 45enne, che gli riferì di una telefonata intercorsa tra lui e la ragazza nel pomeriggio, concludendo di non avere altre notizie.

Il vicino durante l'interrogatorio disse che la ragazza era sua ospite, a cui forniva vitto, alloggio e soldi senza pretendere nulla in cambio da lei.

Qualche giorno dopo il 45enne si recò spontaneamente dalla Polizia per confessare che con la ragazza in realtà aveva avuto dei rapporti sessuali, continuando ad asserire di non sapere nulla circa la sua scomparsa.

Caso strano però dalle ulteriori indagini si scoprì che la cella di uno dei 2 cellulari della 18enne scomparsa, avevano agganciato una cella corrispondente al parcheggio di un centro commerciale sito in Castelfranco Veneto.

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