L'indifferenza

L'indifferenza
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Mi è capitato spesso di osservare come l’indifferenza nel corso degli anni sia diventata una costante nei rapporti umani e non solo, una sorta di distacco o peggio ancora di scarsa “umanità” nei confronti di chi ci circonda.

Che si tratti di una persona in difficoltà o di un animale in pericolo poco importa, ciò che a mio avviso rende questo atteggiamento estremamente spiacevole, è la mancanza di empatia ossia di quel coinvolgimento emotivo che dovrebbe spingerci ad agire o meglio ancora ad “intervenire” nell’aiutare un essere vivente. E’ pur vero che la vita eccessivamente frenetica che conduciamo, le preoccupazioni di vario genere, i rapporti a volte conflittuali con le nostre famiglie, possono “ridurre” la nostra sensibilità emotiva senza averne piena consapevolezza. Tutte queste giustificazioni mi sembrano più scuse che altro, oggi che la povertà è aumentata è impossibile non accorgersi di quanta gente si trovi nel bisogno e il chiedere la carità non è una colpa ma una necessità.

Nessuno di noi è a conoscenza delle vite degli altri, delle loro sofferenze e non bisognerebbe mai giudicare chi è costretto ad un’esistenza fatta di stenti e di umiliazioni. Il più delle volte mi viene chiesto di dare loro del pane e una scatoletta per i loro animali e quando mi vedono tornare dal supermercato con del cibo in mano i loro occhi si illuminano, mantenendo una dignità molto forte mi ringraziano ed è come se “vedessi” il loro cuore colmo di riconoscenza battere di gioia. Anche i cagnolini mi girano attorno festanti arrotolandosi nei loro guinzagli e solo con fatica i proprietari riescono a calmarli. Sono sensibile lo ammetto e per evitare che si accorgano delle mie lacrime vado via in fretta augurando loro una vita migliore. Ho avuto modo di notare che tra i bisognosi la condivisione è un fattore importante, il cibo anche se poco viene distribuito tra chi magari non ha mangiato durante la giornata e questa è una delle cose più belle che possa esistere, la solidarietà con la S maiuscola.

L’indifferenza, il disinteresse verso tutto e tutti sono uno dei problemi che la nostra società si trova a dover affrontare con una certa urgenza visto il loro crescente aumento. Non si può chiudere un occhio se una persona cade per terra e non viene aiutata a rialzarsi o se un anziano che sta facendo la fila alla posta viene scavalcato da un giovane arrogante che non ha voglia di aspettare il proprio turno, le macchine parcheggiate una attaccata all’altra che non permettono il passaggio neanche ad un bambino figuriamoci a chi ha problemi nel camminare e molto altro ancora.

Mi domando come siamo arrivati a questo punto e perché. Probabilmente la perdita di valori, il continuo bombardamento mediatico mirato solo all’arricchimento personale e al successo, il cattivo gusto imperante, hanno esasperato questi comportamenti vergognosi considerati ormai come “ordinari”. Abbiamo perso il senso del rispetto verso noi stessi e gli altri, della compassione che non è pietà, del sentirci parte di un’unica grande famiglia che avrebbe potuto darci maggiore sicurezza nell’illusione di un mondo effimero privo di sostanza e ricco d’indifferenza.

Michela Buono

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