L’IMPORTANZA DELL’ISTRUZIONE

L’IMPORTANZA DELL’ISTRUZIONE
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Per tutti un diritto, per molti utopia

L’istruzione è il migliore mezzo che possiamo utilizzare per affrontare una società incentrata sul pregiudizio, l’arroganza e l’egoismo. Ci permette di andare oltre alle convenzioni, di ampliare i nostri orizzonti e di acquisire quel senso critico che ci spinge a ricercare la verità più profonda in ogni cosa. Estendere a tutti la possibilità di ricevere un’adeguata istruzione è anche il quarto degli obbiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite che si propone di garantire a tutti un’istruzione inclusiva e promuovere attività di apprendimento permanente eque e di qualità. In particolare l’obbiettivo 4 non si limita all’istruzione primaria dei bambini ma si pone come traguardo anche il raggiungimento di un punto d’incontro tra l’istruzione di base e la formazione professionale. Si concentra inoltre sull’equità e sulla qualità dell’istruzione in riferimento ad un’ottica di apprendimento che si estenda lungo tutto l’arco della vita. Entrambi i traguardi non erano stati presi in considerazione dagli OSM (Obiettivi di Sviluppo del Millennio).

Obiettivo 4: Garantire un'istruzione di qualità inclusiva ed equa e  promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti

Sperando che tale obbiettivo venga raggiunto tuttavia oggi possiamo solamente osservare quanto in molte aree del mondo quello che per tutti dovrebbe essere un diritto, per molti è pura utopia. Nei paesi poveri e sottosviluppati spesso mancano insegnanti qualificati e opportuni materiali di apprendimento, le strutture non dispongono di adeguate condizioni igieniche e comunque il problema dell’istruzione spesso viene messo in secondo piano perchè a precederlo vi sono problemi come la mancanza di cibo e acqua potabile o di medicinali per far fronte a malattie, spesso di tipo infettivo, che appaiono ancora più gravi per la sopravvivenza umana.  Non c’è quindi da stupirsi nel leggere i dati riportati dall’UNICEF che attestano che un bambino su cinque non accede all’istruzione e che 617 milioni non raggiungono livelli di competenza adeguati. L’UNICEF ci informa anche sul numero di bambini che, vivendo in zone di conflitto, non hanno la possibilità di studiare; il numero ammonta a 27 milioni, cifra alquanto spaventosa ma, anche in questo caso, la speranza di non rimanere uccisi da una bomba supera di gran lunga la speranza di avere la possibilità di imparare. Se i dati dell’Unicef sono allarmanti, lo sono ancora di più quelli del rapporto UNESCO del 2010 che attesta che a livello mondiale 759 milioni di adulti non sono capaci di leggere e scrivere, possiamo comunque intravedere uno spiraglio di luce nel leggere che rispetto al 2000 il numero di ragazzi e adolescenti non scolarizzati è diminuito di 33 milioni. A risentire maggiormente del problema è l’Africa Subsahariana tant’è che ha fallito nell’Obbiettivo 2 degli Obbiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite che si prefiggeva di rendere universale l’istruzione primaria entro il 2015. I dati riportarono che oltre 30 milioni di bambini non andavano a scuola e che 48 milioni di giovani tra i 15 e i 24 anni non erano capaci di leggere e scrivere. Altri paesi ad alto tasso per numero di persone analfabete sono l’Etiopia, il Senegal, Gambia e Liberia in cui gli analfabeti costituiscono circa il 50% della popolazione totale Inoltre, non solo nel corso degli eventi storici l’istruzione è stata utilizzata come mezzo di discriminazione (basti pensare che durante il nazi-fascismo uno dei mezzi per escludere dalla società gli ebrei e tutti coloro definiti “inferiori” era negargli appunto l’accesso all’istruzione) ma ancora oggi in alcuni paesi del mondo è utilizzata per acuire le differenze di genere. Infatti il numero di ragazze che accedono alla scuola primaria è molto più basso rispetto a quello dei ragazzi in 71 Paesi su 175 e quasi due terzi degli analfabeti nel mondo (circa il 64 %) è costituita da donne. Nel 2004 è stato stimato che i paesi che non hanno raggiunto la parità di genere nell’istruzione mettono a rischio tra lo 0,1 – 0,3 % punti percentuali di crescita nel P.I.L. pro capite. Nell’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani viene sancito che:

Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L’istruzione elementare deve essere obbligatoria. (…)”.

Allora perché quello che sulla carta viene definito un diritto di tutti indistintamente dal paese da cui provieni, dal sesso e quant’altro, in realtà trova mille difficoltà nel concretizzarsi? Nelson Mandela diceva che “l’istruzione è l’arma più potente per cambiare il mondo” ed è proprio l’accesso di tutti all'istruzione ad essere qualcosa di cui il mondo ha estremamente bisogno ora più che mai. Ora più che mai perché viviamo in una società in cui sembriamo essere programmati per obbedire a degli schemi comportamentali che ci vengono imposti dai contesti in cui interagiamo. Ora più che mai perché il mondo dei social network ci impone esempi di perfezione che ci spingono ad essere tutti uguali estirpandoci dell’unicità di cui ognuno di noi è dotato. Ora più che mai perché in un mondo sempre meno meritocratico non dovrebbe essere il luogo in cui nasci a decidere se puoi fare la differenza o meno. L’istruzione è il mezzo con il quale possiamo combattere queste “convenzioni”, l’istruzione ci rende capaci di distinguere un’ideologia giusta da una sbagliata, di distinguere chi possiede un proprio senso civico, etico e morale da chi vuole farci credere di possederlo, di distinguere quali sono le cose per cui vale la pena lottare e quali no. L’istruzione ha un’inestimabile importanza perché per molti rappresenta quell’ancora di salvezza alla quale aggrapparsi per potersi permettere anche solo di sognare e di sperare in un avvenire migliore. Un individuo povero economicamente può definirsi ricco anche solo per il fatto di essere istruito perché l’istruzione ci rende liberi ed essere liberi in un mondo che ci vuole sempre più prigionieri è il tesoro più grande che possiamo accumulare lungo l’arco della nostra vita. Per tutto questo è fondamentale continuare a lottare perché tutti, davvero, abbiano accesso all’istruzione e possano rendersi semplicemente liberi.

Valentina Alaimo

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