L'Europa bipolare delle italiane

L'Europa bipolare delle italiane
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È un Europa League dolceamara per le italiane.

‌‌Un brutto Napoli in piena emergenza è stato sconfitto a Granada 0-2. Una bella e cinica Roma espugna Braga con il medesimo risultato, mentre il Milan si fa acciuffare al 93' dalla Stella Rossa di Belgrado.

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Partiamo dalla partite del pomeriggio.

Il Milan pareggia per 2-2 a Belgrado contro un modesto Stella Rossa.

Al Marakana, per fortuna vuoto, dato il solito ambiente caldissimo, la squadra di Pioli senza 6 titolari rialza comunque la testa dopo la brutta sconfitta di La Spezia. No Ibra, sì al duo croato in attacco: Rebic e Mandzukic. Entrambi però deludono le aspettative. Ante è stato sostituito dopo 46 minuti insufficienti (sprecando per altro una clamorosa occasione al 30') mentre l'ex-Juve alla sua prima da titolare, si è visto solo tanto sacrificio, ma pochi lampi, da dire che non è ancora al top fisicamente e si vede.

Inoltre il Milan al 36' perde di nuovo per infortunio Bennacer, inserito da Pioli per fargli recuperare la forma. Salterà il derby di domenica, ennesima tegola di un periodo non facile per i rossoneri. Eppure il Milan ha giocato una partita gagliarda e tonica, andando anche in vantaggio con un'autorete di Pankov a 3 minuti dalla fine del primo tempo. La Stella Rossa è una squadra arcigna e mai doma, né esce fuori una partita di netto equilibrio. Due rigori, prima Kunga per l'1-1 e poi Theo Hernandez riporta il Milan avanti per il 1-2. I rossoneri sbagliano diverse occasioni per chiuderla e la squadra dell'interista Stankovic sembra averne di più sulle gambe, nonostante l'uomo in meno (espulso Rodic per doppio giallo) al 93' minuto trova il gol con Pavkov entrato pochi minuti prima al posto dell'ex Perugia Falcinelli (buona prova) che con un zuccata di testa infila nell'angolo di destra beffando Donnarumma. È 2-2. Sa di occasione sprecata per i rossoneri che sull'1-2 potevano e dovevano chiuderla, ma più volte si è arrivati a sbagliare sempre l'ultimo passaggio. È un risultato comunque buono, a San Siro basterà non perderla o pertanto non pareggiarla con tre gol per andare agli Ottavi. La bella notizia è un'altra: i rossoneri hanno smaltito La Spezia e sono pronti per il Derbissimo di domenica. Ne vedremo delle belle.

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Una Roma cinica e caparbia, espugna l'osticissimo campo del Braga per 0-2, chiudendo di fatto il discorso Ottavi.

Solo due cambi per Fonseca rispetto alla gara contro l'Udinese: dentro tutti i titolari eccetto Pellegrini e Villar sostituiti dal recuperato Pedro e Diawara. Segnale che la squadra giallorossa crede tanto nell'obiettivo Europa League e non fallisce nel nome dell'uomo che non ti aspetti: Edin Dzeko.

Il bosniaco è tornato titolare dopo oltre un mese e si presenta segnando subito dopo 5 minuti insaccando da bell'assist di Spinazzola.

La Roma gioca una partita attendista e pragmatica, lasciando il campo ai portoghesi che nel mentre giocano e girano palla ma non si rendono mai pericolosi come dal classico limbo "tanto fumo e niente arrosto."

Nel secondo tempo va in scena lo stesso copione, addirittura il Braga resta in dieci per l'espulsione di Esgaio dopodiché Borja Mayoral entrato al posto di Dzeko la chiude al minuto 86.

0-2 risultato perfetto per una Roma altrettanto perfetta che prenota così gli Ottavi. L'inserimento da titolare di Dzeko è un chiaro segno che le nubi sono oramai più in là, il gruppo è coeso e remano tutti in un'unica direzione per il bene della Roma, che quella vista questa sera è diventata grande.

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Nella serata invece il Napoli cade malamente a Granada per 2-0.

Napoli in emergenza totale, partito per la trasferta spagnola con soli 14 giocatori più 6 primavera.

Partita decisa da uno-due in 2 minuti tra il 19' e il 21' da Herrera e Kenedy in quel che è una vittoria pregiata e storica per l'outsider andalusa.

Napoli non pervenuto, inutile girarci intorno. Prestazione fotocopia vista a Bergamo nella semifinale di 8 giorni fa.

Salvo solo una timida reazione nel secondo tempo, dove la squadra di Gattuso ha tirato in porta una sola volta.

Va bene l'alibi delle assenze, va bene l'alibi della stanchezza laddove ci sono giocatori come Insigne e Di Lorenzo che non si fermano da mesi e giocatori come Osimhen e Ruiz non ancora al massimo della forma, ma questa prestazione è pressoché Ingiustificabile. Anche perché almeno negli 11 messi in campo, il valore tecnico è superiore alla squadra spagnola che vanta un influente 8° posto in campionato ed ha la terza peggior difesa della Liga con ben 38 reti subite.

L'Europa League al Napoli è storicamente indigesta, salvo solo la grande cavalcata con Benitez di quella semifinale scippata contro il Dnipro, ma volere è potere. Ci sono uomini contati e quindi si punta direttamente al 4°posto? Prevedibile ma non giustificabile. ADL a Giugno sa che dovrà fare una rivoluzione di staff tecnico e atletico, ne va del suo bene e ne va del bene di Napoli.

Tra 7 giorni al Maradona servirà un'impresa, ma prima si va a Bergamo, di nuovo l'Atalanta in campionato e lì servirà un'altra impresa o meglio mentalmente servirà il Napoli di sabato scorso, quello che con la voglia, ha messo KO la Juve.

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