Lettera a Rula Jebreal...

Lettera a Rula Jebreal...
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Gentile Rula Jebreal,

lei tempo fa ha sostenuto: " 'In fondo hanno solo ucciso un extracomunitario'. Ecco cosa accade quando i due leader di destra seminano odio e incitano alla violenza contro gli emigrati. I criminali che hanno trucidato Willy Monteiro e il terrorista Luca Trani: entrambi frutto dell’indottrinamento fascista". Più recentemente in televisione a proposito del caso di Voghera, ovvero del leghista che ha ucciso un immigrato, ha invece dichiarato: "Ci sono politici mercenari di morte… È questo il tipo di società che Salvini e la Meloni vorrebbero importare in Italia? Dicono di essere pro vita ma non vogliono il vaccino e il green pass ma vogliono le armi!". Primo punto: mi sembra una forzatura definire Salvini e Meloni dei fascisti e non penso che abbiano una forza di convincimento e di persuasione così forti da indottrinare la gente. Senza ombra di dubbio però la possono condizionare, come del lei del resto. Ogni personaggio pubblico può condizionare il prossimo. Secondo punto: per parlare di Luca Trani, sicuramente folle e colpevole di aver sparato sulla folla, bisogna anche ricordare Pamela, giovanissima ragazza, fatta a pezzi da uno spacciatore immigrato senza l'ombra di un rimorso. Come ha giustamente sottolineato Rita Dalla Chiesa la violenza non sta da una parte sola. La categoria dei facinorosi è trasversale ed interclassista. Aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso per la tragedia di Voghera. È partito un colpo accidentale? È stato eccesso colposo di legittima difesa? Ancora non lo sappiamo. Confidiamo in una giustizia giusta e speriamo che non sia lumaca. A distanza di pochi giorni posso affermare che l'assessore leghista ha sbagliato a girare con un'arma senza sicura, se così è avvenuto (l'ho sentito dire in televisione e lo prendo per buono per ora). Ma ammesso e non concesso che sia colpevole chi può affermare con certezza assoluta e portando riscontri oggettivi che il suo comportamento omicida sia la diretta conseguenza  delle dichiarazioni di alcuni leader politici? L'assessore non era forse capace di intendere e di volere? Naturalmente non siamo in grado di stabilire la dinamica dei fatti, i magistrati la devono ancora ricostruire, quindi è inopportuno fare un processo televisivo ora. Però va detto che i  leghisti per ora non si sono mai contraddistinti per una vocazione alla violenza, nonostante i proclami e le sparate di Miglio, Bossi, Salvini. La Lega è un partito di destra e non di estrema destra, per quanto ne so. Certe dichiarazioni erano folkloristiche, anche se divisive e come tali venivano considerate dalla base. Non hanno mai fomentato così tanto gli animi da indurre alla violenza. La Lega è nata come movimento di protesta e per racimolare consensi ha alzato la voce e i toni negli anni precedenti. Si può obiettare a riguardo delle esternazioni di certi leader leghisti, dicendo che sono tipiche di persone etnocentriche e chiuse. Può darsi. Ma né i vertici né la base fino ad oggi si sono dimostrati violenti. Il popolo leghista piuttosto si è sempre dimostrato pacifico ad onor del vero. Quando si parla bisogna sempre considerare gli interlocutori che si hanno di fronte e nella base leghista non c'è mai stato un brodo di cultura violento. I leghisti al massimo si sono dimostrati estremisti solo a parole, fino ad oggi mai con i fatti. Lo hanno sempre saputo che i vertici facevano la voce grossa, chiedendo 100 per ottenere alla fine 10. Ammesso e non concesso che sia colpevole l'assessore leghista chi può stabilire allo stato attuale delle conoscenze se è una mela marcia o meno? Di più: bisognerebbe procedere al contrario, ovvero qualcuno dovrebbe dimostrare oggettivamente che le gesta di questo presunto colpevole siano state determinate dai due leader della destra. Personalmente ci ho pensato e ripensato e a mio avviso non è così facile portare delle prove inoppugnabili. Le dichiarazioni di Salvini e Meloni possono essere discutibili, criticabili, ma non sono mai violente. Lascio fare comunque a lei.

Inoltre vorrei ricordarle che lei a mio avviso puntando il dito in questo modo può polarizzare psicologicamente le persone. Ci può essere questo rischio. Come Salvini e Meloni sono due leader politici che devono essere responsabili delle loro dichiarazioni, anche lei che ha una cattedra universitaria, è giornalista, è analista politica ed è una opinion leader deve soppesare attentamente le sue parole. Lei fa opinione. Scrive sui giornali, va in televisione, entra nelle case degli italiani. Personalmente trovo che sia profondamente ingiusto che qualcuno la possa odiare per le sue idee e/o per il colore della pelle, come lei ha sostenuto, e posso garantirle la mia solidarietà, anche se non ne ha bisogno e non sa che farsene. Però vorrei ricordarle che i facinorosi ci sono anche a sinistra e bisogna stare molto attenti a non provocarli, a non istigarli in quanto basta un niente perché si sentano legittimati a menare le mani o a fare anche peggio. Le brigate rosse sembrano sconfitte, ma non è detto che sia così. Potrebbe esserci una recrudescenza o qualche colpo di coda. Poi ci sono gli anarcoinsurrezionalisti. La violenza c'è anche a sinistra. Ci sono estremisti di sinistra pronti ad agire e c'è anche uno zoccolo duro di consenso, vuole per il disagio socioeconomico crescente, vuole per il senso di appartenenza ideologica. Non è un caso che quando gli ex brigatisti rossi scrivono dei libri subito ci sono migliaia di acquirenti, che vogliono leggersi tutte di un fiato le loro imprese e le loro testimonianze. Basta guardare i numeri impressionanti  di like delle varie pagine di ex brigatisti mai pentiti nelle loro pagine Facebook. Nel corso degli anni a sinistra c'è stata una parte di persone che ha simpatizzato e tifato per la lotta armata, che l'ha giustificata. All'inizio parlavano di sedicenti brigate rosse. Quindi alcuni sostenevano che era una reazione alle stragi di stato e alla polizia che sparava sui poliziotti. Inoltre qualcuno diceva che era tutta colpa dell'eterogenesi dei fini, che poverini erano partiti con la giusta aspirazione dell'uguaglianza e poi si erano persi per strada. Infine alcuni avevano un pregiudizio ideologico nei confronti delle vittime delle br: erano capitalisti, servi dell'imperialismo o dello stato, insomma infami, farabutti e traditori. Alcuni pensavano che le brigate rosse colpissero solo i pezzi grossi, ma le morti di Peci e di Guido Rossa, rispettivamente un antennista ed un operaio, dimostrano che questa regola non vale. Deve prenderne atto che le brigate rosse fanno parte del cosiddetto album di famiglia della sinistra. Non parliamo poi di alcuni intellettuali, che fecero da cattivi maestri, lanciarono il sasso e poi nascosero la mano. Le dirò di più: è sempre antipatico fare la conta dei morti, ma le posso garantire che i numeri delle vittime si equivalgono. Gli opposti estremismi hanno prodotto all'incirca lo stesso numero di morti. La violenza è dappertutto. Me lo ricordo ancora quando recentemente nel 2004  vennero arrestati gli esponenti delle Cor (Cellule di offensiva rivoluzionaria), una formazione di estremisti di sinistra, che avevano attenzionato e fatto attentati non fatali a militari e cittadini anticomunisti, e centinaia di giovani manifestarono nel centro di Pisa per dare loro sostegno e perorare la loro causa. Non soffiamo sul fuoco. Le teste calde ci sono anche a sinistra. È questione di onestà intellettuale. Non si può dichiarare che la verità, la giustizia, l'onestà stanno tutte da una sola parte. Glielo scrivo da liberale apartitico: cerchiamo di non stuzzicare  il cane che dorme e non lo aizziamo contro gli avversari. Faccio una considerazione a largo raggio e non è detto che ciò la riguardi: chi si rivela troppo di parte può indurre una minuscola parte di esagitati di una fazione a diventare una banda delinquenziale. Bisogna sempre essere guardinghi e cauti. Bisogna essere responsabili e coscienziosi da tutte le parti. A mio avviso nessun onorevole italiano istiga all'odio i facinorosi. Nessun parlamentare di nessun schieramento. Bisogna pensarci bene prima di affermare questo per quanto io non sia di nessun partito. Ma può darsi che sia miope io e lei invece più accorta e lungimirante o disponga di informazioni che  non ho. Ad ogni modo la mia è l'opinione di una persona in buona fede.

Un cordiale saluto

Davide Morelli

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