Le sfide di Apollo La Torre di Nerone, recensione del tassello conclusivo delle Cronache del Campo Mezzosangue.

Le sfide di Apollo La Torre di Nerone, recensione del tassello conclusivo delle Cronache del Campo Mezzosangue.
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Il 24 novembre 2020 è arrivato anche in Italia, l'attesissimo capitolo conclusivo della saga de Le sfide di Apollo scritta da Rick Riordan.

Le sfide of Apollo La Torre di Nerone è stata la degna conclusione di una saga che ci ha tenuto col fiato sospeso per più di dieci anni. Infatti Le sfide di Apollo, è il sequel diretto della saga Eroi dell'Olimpo che a sua volta è il sequel di Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo, universo narrativo che si è esteso ancora di più con l'arrivo di due saghe spin-off, una incentrata sulla mitologia egizia: The Kane Chronicals (abbastanza autonoma come trilogia anche se ci sono racconti di episodi incrociati con Percy Jackson) e una incentrata su quella norrena, ovvero Magnus Chase e i Dei di Asgard, il cui protagonista, Magnus appunto, altri non è che il cugino di uno dei personaggi centrali di Percy Jackson, ovvero Annabeth Chase, fidanzata proprio con Percy.

Ma andiamo con ordine e concentriamoci sull'ultimo tassello del puzzle.

Come sappiamo, il dio Apollo è sulla Terra, intrappolato nel corpo mortale di Lester Papadopoulus, un sedicenne cicciottello con l'acne e senza alcun talento particolare. Al suo arrivo sulla Terra è legato, suo malgrado, alla dodicenne Meg, figlia di Demetra, dea dell'agricoltura. Dopo varie avventure insieme e con l'aiuto dei protagonisti dalle saghe precedenti, i due sono finalmente riusciti a sopravvivere al re di Roma non-morto Tarquinio il Superbo, a liberare quattro Oracoli e a sconfiggere due degli imperatori del Triumvirato, Commodo e Caligola.

La guerra però non è ancora finita, Nerone, il più crudele degli imperatori, non è ancora stato sconfitto, per far sì che ciò che accada Apollo e Meg devono tornare a Manhattan e cercare di sventare l'apocalisse che l'imperatore intende scatenare. Ma Nerone non è l'unico nemico che Apollo dovrà affrontare. Infatti la sfida finale riguarda un suo acerrimo nemico Pitone, che si è impossessato dell'Oracolo di Delfi e rischia di avvelenare il futuro dell'intera umanità.

La Torre di Nerone, risulta un libro molto introspettivo, incentrato sulle difficili scelte che Apollo dovrà affrontare, dopo la crescita esponenziale che ha avuto il suo personaggio dal primo libro della saga fino ad ora. Ed è proprio questo cambiamento ad essere il perno attorno al quale ruota tutto lo svolgimento delle sfide a lui assegnate: Apollo è diviso tra il desiderio di tornare ad essere un dio e la volontà di proteggere le persone che ama, ma al prezzo di dover rinunciare alla sua immortalità.

Probabilmente non è il finale esplosivo che ci aspettavamo tutti, ma di sicuro c'è la ricerca di qualcosa che è ben diverso rispetto alle solite battaglie epiche finali. Una conclusione degna, sobria, con un saluto finale a tutti i personaggi che ci hanno accompagnato durante Le Cronache del Campo Mezzosangue.

Rosy Talarico

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