LE "NUOVE" ORIGINI DELLA CIVILTÀ

LE "NUOVE" ORIGINI DELLA CIVILTÀ
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In parte esse sono tanto nuove quanto quelle vecchie; eppure queste origini non smettono mai di lasciare stupiti noi, che ne siamo il prodotto.

Prima di tutto mettiamoci d’accordo sull’etimologia del termine “civiltà”. Esso deriva dal latino “civitas” ossia “città” o “cittadino”. Possiamo dunque dire che la civiltà nacque con la città e viceversa? Se la risposta è affermativa, quando e come nacque allora la civiltà?

LA STORIA PRIMA DELLA STORIA?

Forse fu la rivoluzione agricola a permettere all’umanità di fare il balzo, insomma, il passo più importante, e non la scrittura, come si è comunemente pensato per molto tempo. E per molto tempo si era creduto che la Storia (con la “S” maiuscola) fosse nata con la scrittura. Ma che dire della battaglia del Tollense, vicino ai laghi di Meclemburgo? Essa si combatté nel XIII secolo a.C. determinando la nascita dell’Europa storica, come la conosciamo in parte anche oggi (Si vis pacem, para bellum, avrebbe scritto il romano Vegezio). A parlare per essa sono i rilievi archeologici – a partire da un omero sfregiato da una punta di selce o di bronzo -, e ci raccontano di una battaglia combattuta fra popoli forse non stanziali ma aggregatisi per un qualche motivo, probabilmente per il controllo della Via dell’Ambra. Non è stata lasciata alcuna testimonianza scritta dell’avvenimento; eppure ciò non toglie nulla alla sua storicitàper il nostro continente. Grandi porzioni di stati del Medio Oriente e della Mezzaluna Fertile si stavano già dando battaglia da millenni, forti di grandi strutture socio-politiche e cittadine evolute; ma nulla del genere c’era in Europa all’epoca. In questo senso, la battaglia del Tollense è un avvenimento straordinario che va sottolineato[1], non solo alla luce della sua portata storica ma anche alla luce della sua portata antropologica e del mito, ancora esistente, del buon selvaggio Rousseviano. Volendo con questo intendere che i nostri antenati non erano né selvaggi né buoni!

Sappiamo che nel Paleolitico i popoli erano essenzialmente composti da cacciatori e raccoglitori. Fu verso il 10.000 a.C. (o forse molto prima) che qualche gruppo umano iniziò ad organizzarsi per produrre ciò che la natura prima offriva, diciamo così, “casualmente”. Vi fu un incremento della popolazione umana, o l’agricoltura nacque proprio alla luce delle buone condizioni climatiche e demografiche delle popolazioni?[2] [3]Comunque, da quel momento, vi fu la necessità di aggregarsi in comunità stanzialiper meglio coltivare e proteggere il cibo. Col termine “agricoltura” si intende però non solo la coltivazione di piante ma anche l’allevamento di animali. Essa è in generale associata alla sedentarietà.

Pare che i centri indipendenti di origine dell’agricoltura siano stati ben 11 in tutto il mondo, dalla Nuova Guinea, all’America centrale passando per il Medio Oriente. Di nessuno pare dunque l’esclusiva di averla scoperta od inventata, come invece si credeva un tempo; cioè che essa avesse avuto origine nella Mezzaluna Fertile e da lì si fosse irradiata.

L’agricoltura, contrariamente a quello che si è sempre pensato, non sarebbe neppure all’origine dei culti divini dell’Egitto o della Mesopotamia, ad esempio. In questo senso è eloquentissimo il caso di Göbekli Tepe, il tempio sito fra la Siria e la Turchia, databile al X millennio a.C. secondo Klaus Schmidt[4]; detto tempio venne costruito da popolazioni non ancora stanziali, ed anzi, secondo Valerio Sofia[5]fu proprio la necessità di edificare e mantenere il tempio che portò alla nascita dell’agricoltura, sfruttando i terreni circostanti alla costruzione.

È nato prima l’uovo o la gallina? Non è dato saperlo per certo. Come non è dato sapere neppure quale sia stata la prima città edificata in assoluto.

CHI È LA PIÙ VECCHIA DEL REAME?

Uruk!... avrebbero detto Loftus e Noldeke, che scavarono per primi Uruk. Se noi consideriamo la stratificazione sociale e la specializzazione del lavoro come presupposti per quella che possiamo definire la “città”, allora Uruk (che secondo alcune illazioni avrebbe dato il nome all’intero Iraq) può definirsi certamente la prima città al mondo[6]. È da come ci poniamo le domande che otteniamo le risposte.

Eppure, esattamente come per l’evoluzione della scrittura, anche l’urbanizzazione non ha un’esclusiva, per lo meno non seguendo la diacronia dello sviluppo umano: non solo lungo il Tigri e l’Eufrate, e lungo il corso del Nilo, ma anche lungo il corso del Fiume Giallo e Azzurro, e in India (per esempio Mohenjo Daro), ma anche nei Balcani e nelle Americhe, così come in Turchia, sorsero insediamenti stabili un po’ dappertutto. E non a torto, possiamo considerare la “città” come la cellula, o il mattoncino base della “civiltà”. E forse la città voleva simboleggiare l’ordine contro il caos esterno.

Se noi offriamo uno spaccato riguardo le grandi civiltà idrauliche, non possiamo fare a meno di notare che la civiltà si è formata lungo il corso di grandi fiumi, a carattere torrentizio e non solo; come ad esempio il Nilo, il Tigri e l’Eufrate, il Fiume Giallo e l’Azzurro in Cina, il Gange in India etc. ma anche questa visione è stata messa in discussione, seppure non nella sua interezza. Il caso di Ebla, la città scoperta da Paolo Matthiae nel 1964, fu capitale di una grandissima civiltà senza alcun rilevante corso d’acqua nei paraggi[7]. E lo stesso dicasi per molte città del Centro America, per le quali esistevano delle fonti d’acqua, come i “cenote” dei Maya, ma non si può parlare certo di civiltà idrauliche. La definizione di Wittfogel nel suo discusso Dispotismo orientale consiste in una visione secondo la quale per gestire le grandi opere idrauliche è necessario un apparato burocratico imponente, fortemente centralizzato e dotato di… scrittura.

SAPER LEGGERE, SCRIVERE E FAR DI CONTO… UN PO’ DAPPERTUTTO

Legno, pietra, papiro, ceramica, argilla, pelle, ossa animali e umane e quant’altro… i supporti usati per la scrittura furono (e sono moltissimi). Quasi certamente essa ebbe un’evoluzione strettamente correlata a quella della matematica, ed anch’essa nacque in più luoghi separatamente ed in tempi diversi, dall’Egitto all’America preispanica; l’esclusiva non ce l’ha nessuno, ma ancora una volta i pionieri in questo senso sono da ricercarsi nella Mezzaluna Fertile, in particolar modo in Iraq, ad… Uruk, di nuovo, ove sorsero la prima città propriamente tale e la nozione di imprimere delle idee mediante simboli su di un supporto di varia natura. Anche qui la situazione è sfumata rispetto al passato, ora, come nel caso dell’Osso di Ishango in Congo (calcolatore matematico, calendario lunare?), pare che già nell’età della pietra, certi simboli impressi in antichissimi documenti fossero forme di proto-scrittura (esistette anche una forma di proto-storia, quindi?). Pare che la scrittura come la intendiamo noi, dal cuneiforme in poi (lingua franca in tutto il Medio Oriente, anche in Egitto, per moltissimo tempo), sia nata per risolvere problemi amministrativi e di contabilità. Proprio così; essa dovrebbe la sua origine alla burocrazia, ossia quando si presentò la necessità che il contenitore spiegasse il contenuto, cioè quando si cominciò a riportare sulle etichette esterne ai contenitori la descrizione di ciò che vi era contenuto, sino al punto di poter inviare ai mercanti e burocrati vari l’etichetta stessa priva del contenuto di un sigillo, ad esempio. La scrittura nacque proprio così, sviluppandosi di pari passo con la matematica; dalle equazioni di primo e secondo grado, al teorema di Pitagora (molto più antico di Pitagora), sino al sistema posizionale dei Babilonesi, e che ancora oggi noi usiamo.

Quindi, forse, l’Uomo non ha fatto di necessità virtù ma, al contrario, prima ha pensato cosa gli tornava utile e poi è andato a prenderselo… o se l’è inventato.

Chiedere come e quando nacque la civiltà vuol dire forse porre una domanda inficiata in partenza; abbiamo visto che nessuno ha l’esclusiva di nulla, diverso è il discorso se ci poniamo il quesito di dove e come nacque una o la prima civiltà… l’ipotesi di un’origine comune non è così scontata come sembra.

A.     Cremonese



[1] https://www.youtube.com/watch?v=bAp1cp29uDc

[2] https://www.focus.it/cultura/storia/agricoltura-origine-cacciatori-e-raccoglitori

[3] https://www.vitantica.net/2019/04/15/perche-e-nata-agricoltura/

[4] Klaus Schmidt, “Costruirono i primi templi” Oltre edizioni, 2011, p. 80.

[5] “Conoscere la storia” n.ro 56, Sprea editori, p. 25.

[6] http://www-9.unipv.it/orientpv/htm/citta/uruk.html

[7] http://www.ebla.it/eindex.html

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