Le miniserie Marvel Cinematic Universe un “ponte” per la fase 4 o l’inizio della fase stessa?

Le miniserie Marvel Cinematic Universe un “ponte” per la fase 4 o l’inizio della fase stessa?
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Malgrado la temporanea chiusura del cinema, Marvel e Disney hanno comunque deciso di non lasciare i fan a digiuno, dopo l’uscita dell’ultimo film della fase 3 dell’MCU, Spiderman far from home, e dopo le stagioni conclusive di molte serie Marvel su Netflix.

Infatti grazie a Disney+, la piattaforma streaming tutta disneyana, sono finora uscite ben due serie che si collocano all’interno del Marvel Cinematic Universe, segnando così l’inizio dell’attesa fase 4 ambientata dopo il Blip. Le serie in questione sono WandaVision e The Falcon and the Winter Soldier.

Wandavision narra il tema dell’elaborazione del lutto e accettazione dello stesso, fino alla decisione di dare un taglio netto al passato, lasciarlo andare, così da voltare pagina.

La serie ha per protagonista Wanda Maximoff, AKA Scarlet Witch, interpretata da una splendida Elizabeth Olsen, che deve fare i conti con la perdita di Visione avvenuta durante Infinity War nello scontro con Thanos. Infatti, mentre molti eroi sono tornati durante Endgame, così non è stato per Visione, in quanto lui è morto prima del famigerato schiocco di Thanos che ha dimezzato la popolazione terrestre.

Wanda non riesce ad elaborare il lutto così crea attorno a sé un’idilliaca illusione della sua vita matrimoniale con Visione che coinvolge tutta la cittadina di Westview, nel New Jersey. Viene spiegato, negli ultimi episodi della serie, la passione di Wanda per le sit-com ed è per questo che ogni puntata ha le caratteristiche di una sit-com di un'epoca diversa.

I due cercano di preservare la loro felicità e il loro amore, tenendo ovviamente nascosti i loro poteri, ma Visione si rende ben presto conto che quel che sta vivendo non è reale e che Wanda tiene sotto controllo l'intera cittadina.

Nel frattempo, il capitano dello S.W.O.R.D. Monica Rambeau, l'agente dell'FBI Jimmy Woo e l'astrofisica Darcy Lewis indagano su un campo elettromagnetico che circonda Westview nel tentativo di salvare i cittadini bloccati al suo interno.

The Falcon and the Winter Soldier ha un’impostazione ben diversa. Il tema portante della serie è stato la riappropriazione e rivendicazione storica, una critica al razzismo sistemico e alle discriminazioni.

La serie è messa in scena come se fosse un unico film su Captain America, chiaramente diviso in sei puntate e funge sia come passaggio di testimone e sia come origin story del nuovo Captain America.

Tra i protagonisti ritroviamo Bucky Barnes AKA Winter Soldier (messo in scena magistralmente da Sebastian Stan) che cerca di fare i conti col proprio passato e che cerca di adattarsi al mondo moderno senza il suo migliore amico Steve Rogers.

Sam Wilson, meglio noto come Falcon (interpretato da Anthony Mackie), ha invece ricevuto lo scudo di Steve alla fine di Avengers Endegame, ma non lo sente suo così decide di donarlo al governo, il quale si sente in diritto di nominare un nuovo Captain America, trovandolo in John Walker, un ufficiale della US Navy che soffre di PTSD. Il personaggio è molto diverso da Steve e ritiene di poter incarnare i valori statunitensi meglio di lui. Walker rappresenta l'idea dell'eccezionalismo americano e la necessità di metterlo in discussione. Il “nuovo” Capitain America si chiede quanto sia giusto spingersi in "aree grigie" per portare a termine il proprio lavoro o se sia suo dovere seguire l'eredità di Rogers, che invece seguiva una morale e un'etica ben precise.

Nel frattempo si organizza un gruppo antipatriottico, chiamato Flag-Smashers, capitanati da Karli Morgenthau, che cercano di sovvertire il sistema perché convinti che il Blip abbia accentuato la disparità tra gli abitanti della Terra in quanto le persone “blippate” vengono tutelate molto di più di quelle rimaste sulla Terra durante i famosi cinque anni. Un altro dei loro obiettivi è quello di abbattere il confine tra le Nazioni. Questa storyline è in realtà molto confusionaria e serve più che altro come pretesto narrativo per far muovere il personaggio di John Walker.

È una serie che esplora molto il lato umano dei personaggi in un contesto politico che dà spazio anche ad una critica sociale sebbene messa in scena in una serie di intrattenimento, in un mondo fantascientifico popolato da supereroi.

Non ci resta che attendere la serie Loki, prevista per il 9 giugno, e vedere come verrà sciorinato il tema dell’identità in essa. Non avrebbero potuto scegliere un personaggio migliore del Dio dell’Inganno per mettere in scena tale tematica.

Rosy Talarico

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