Cassina de’ Pecchi, grazie all’art.23 del Regolamento della Polizia Locale, protagonista di una bagarre a livello nazionale!! ma non è l’unico suo problema.
Cassina de’ Pecchi sui quotidiani e reti nazionali, grazie all’assessore preposto alla vigilanza ed alle sue prediche inutili. Il motivo? Il regolamento della polizia locale è discriminante, in quanto proibisce di intrattenersi con persone vestite “da prostituta”.Modalità di individuazione aleatoria: tutti i componenti delle Polizia Locali, sono chiamati al rispetto e a farlo rispettare, ma seguendo linee ovviamente coerenti.
Se il regolamento fosse stato letto prima della distribuzione ai Consiglieri Comunali, il caso non sarebbe emerso. La votazione in toto del documento, non è stata possibile, grazie e per fortuna anche a chi ha consegnato la bozza ad un settimanale che ha sollevato il caso e alla bagarre esplosa su Facebook che ha fatto emergere le incongruità presenti.
Il post apparso sulla pagina di Cassina de Pecchi sul social FB, dove un assessore si ergeva come censore alla moderazione di vestiti, modi ed uso della testa, dei ragazzi, ha fatto esplodere la situazione: dell’educazione del proprio figlio, ogni genitore è maestro per l’amore che lo lega: i genitori di Cassina che pensano ai loro ragazzi dalla loro nascita, con amore e con impegno, li pensando al loro futuro sono esplosi.
A peggiorare la situazione le risposte e contro risposte su FB: attirati dalla loquacità e lunghezza del caso, sono state trampolino di lancio per giornali e televisioni anche nazionali, ed in particolare le dichiarazioni rilasciate dalla sindaca in alcune trasmissioni ..poco consoni ad una figura di tale levatura, nonostante in seguito si sia dissociata dalle dichiarazione del compagno di cordata senza però ritirargli la delega , con le donne presenti nella sua maggioranza.
La Sindaca introducendo il consiglio comunale, con un po’ di nervosismo, ha paragonato la situazione creatasi, ad un circo ”mediatico, generato ad arte e di danno incalcolabile per il paese” quasi a dimenticare che le aree limitrofe a Cassina de’ Pecchi, di Bussero e Cernusco sul Naviglio, verranno occupate dal trituratore, vicino alle case e scuole: le case perderanno valore, e una buona parte di cassinesi respireranno aria mista a polvere, ma forse questo se lo era dimenticato.
Il seguito del discorso ha trovato la perplessità dei presenti: ha infatti proseguito dicendo che la minoranza che siede indegnamente sui banchi del consiglio comunale, aveva passato furtivamente alla stampa una proposta ancora in discussione definendoli responsabili dell'ondata di fango e che avevano preferito pubblicarla sui sociali, scordandosi però che esiste la libertà di parola, non ricordando che lei e i suoi assessori, rispondono raramente anche emailpec o a richieste protocollate .
Comunque tutto il polverone suscitato dai giornali locali e da alcune televisioni nazionali si è spento su Cassina de Pecchi: l’emendo è stato emendato, ma non è stata rimossa la parola “intenzioni”.
L’emendo emendato ha concesso ai cassinesi l’abbigliamento e il comportamento: non è stata tolta invece l’intenzionalità richiesta dal Consigliere Tacconi: quindi le donne, dovranno stare attente a chiedere informazioni per strada. specialmente ad automobilisti e a concederle, a salire o far salire persone in macchina.
Certo rimarrà di dubbia interpretazione l’intenzionalità di esercitare in strada: la legge enuncia che se l’interessato è a bordo di un veicolo la violazione si concretizza anche con la semplice fermata al fine di contattare il soggetto dedito al meretricio; consentire la salita sul proprio veicolo di uno o più soggetti costituisce conferma palese dell’avvenuta violazione del presente comma”.
Addio quindi, per le ragazze a scampagnate con amici, minigonne e tacchi 12: se trovano un vigile di mentalità retrograda. Va sottolineato però che a Cassina de Pecchi non esiste la situazione di prostituzione, come non c’è la presenza di campi rom.
E le conseguenze di tutta questa storia??Yuri D’Alessandra, da parte sua, ha dichiarato che “Ora, da centro talebano potremmo diventare il primo Comune d'Italia che sconfessa un articolo scritto male, che per troppo tempo è stato accettato da tanti Comuni senza essere rimosso.
Crivellini, tesoriera di Radicali Italiani, ha evidenziato che di fatto queste disposizioni di legge limitano non solo la libertà e la dignità delle persone che si prostituiscono e della loro clientela, ma anche quella di tutti i cittadini, inverosimilmente destinatari di divieti generici ed indeterminati.
lI vicino Comune di Bussero, che condivide con Cassina de' Pecchi e Pessano con Bornago il servizio di polizia locale attraverso il consorzio Centro Martesana, sta già procedendo ad eliminare dal regolamento in vigore, l'articolo riguardante la prostituzione, tale e quale a quello che era stato proposto per Cassina.
Sandro Medei, consigliere di minoranza, nel suo blog scriveva che “pur confermando le osservazioni e le critiche in merito all'articolo 23 del Regolamento di Polizia Urbana, riteneva che si poteva riscrivere in maniera più adeguata al contesto in cui vivono , era molto dispiaciuto per la bufera mediatica che ha investito Cassina de' Pecchi e il sindaco Balconi. Alcuni giornali e le TV nazionali hanno dato un'immagine distorta di ciò che sta accadendo realmente. Sentir dire su una tv nazionale, in un programma seguito dai più (seppure sempre di dubbio gusto), da un cialtrone qualsiasi, che a Cassina c’è un grave problema di prostituzione e di sfruttamento fa male. Fa male all’immagine del paese, fa male a noi cittadini che non ci ritroviamo in questa affermazione, fa male a chi vorrà investire nel nostro territorio"
Nelle righe pubbliche di Medeitraspare spesso la sua perplessità quando cita parole come “Trasparenza nel testo di un'interrogazione consiliare, o in una dichiarazione alla stampa, ed evidenzia che il Sindaco si innervosisce e ribadisce strenuamente quanto la sua Maggioranza agisca con trasparenza. Quando chiede, invece, che si renda la cittadinanza partecipe delle decisioni importanti vede le stesse reazioni insofferenti.
Andrea Maggio, anche lui consigliere di minoranza, sostiene che il gesto più naturale e dignitoso, non è essere fieri della strampalata coalizione”.
Evidenzia le diverse pecche amministrative: sostiene che non si spiega del nuovo e ingiustificato ritardo sul versamento dei fondi del Piano Diritto allo Studio: il diritto permette l’accesso all’istruzione dei bambini e dei ragazzi frequentanti le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, situate sul territorio comunale. Tale collaborazione si concretizza nella valorizzazione delle progettualità scolastiche che vengono espresse, per contribuire alla crescita educativa e culturale della nostra comunità locale mediante un finanziamento stanziato in bilancio e da versare nei tempi pattuiti.
In alcune aule della scuola ci sono infiltrazioni, e le fotografie che sono circolate non sono state di gradimento della Sindaca che pensa al nuovo municipio e alla caserma della Guardia di Finanza, rimandandone i lavori a data da destinarsi.
Ritardi spesso nelle delibere come nel caso dell’indirizzo al responsabile area servizi alla persona per la destinazione dei fondi del contributo regionale di solidarietà anno 2020 deliberato nel mese di aprile, due mesi di ritardo sulla distribuzione dei vouchers spesa, ritardi sulla restituzione dei fondi relativi al bando Mense biologiche, anche il contributo per l’anno scolastico 2018/2019 ha visto la delibera l’anno successivo nel mese di marzo.
I Cittadini tassati, si mormora, vedranno un abbassamento delle tassenel periodo preelettorale, anche se ora sembra dimezzato il debito, perché il bilancio previsionale viene fatto ogni tre anni.
La cittadinanza è stanca della giunta guidata dalla Sindaca Balconi da soli due anni! Occorrono meno parole e più fatti.
Gioia Logiri