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La Sottile Differenza di Federico Fabbri
E noi l'avevamo subito capito e scritto! Con vero piacere, sono stata tra le prime, a riconoscere la profondità analitica psicologica, ed apprezzarne il testo, premiato in diversi concorsi importanti.
La sottile differenza
di Federico Fabbri, analizza e confronta, la sottile differenza del sentimento legittimo dovuto per famigliarità, e l’amore consolidato per merito tra persone non consaguinee.
E proprio Baby, la famosa nonna pittrice, dalla apparenza estrosa, fuori dal gregge, ma sempre se stessa, capita da un vero pubblico di critici intellettualmente preparati che stabilisce la sua decisiva libertà di vivere e di amare come le è naturale.
Con questo il libro l’autore evidenzia ed analizza psicologicamente, come sia possibile in un legame consanguineo non stabilirsi amore e non ne riconosce il diritto, ma una conquista riservata solo per merito.
Riportiamo una frase introduttiva e lasciamo la parola a Fabrizio Fabbri per parlerci del suo libro.
…Ho capito che l’amore non si pretende. Non si compra. Non può essere il prezzo di un ricatto............
..........L’amore è solo una variabile. Fuori da una equazione, è una lettera priva di significato.................
Fabrizio ci parli del libro??
Lo spazio dei sentimenti è un territorio sismico. Una provocazione continua alla sicurezza di casa, al grattacielo dei legami familiari. Non esiste verità di cuore che non sia capace di radere al suolo legami tenuti in piedi a fatica per anni. È proprio questa la sottile differenza: la scossa che può cambiarci la vita, l'intercapedine inaspettata tra le macerie di un rapporto che sa dirci che sì, c'è differenza, tra vivere la vita e lasciarsene solo attraversare, tra pensare di non avere alternative e scoprire una nuova strada. Con La sottile differenza scopriamo uno spazio contrario e ribelle, come la sfumatura che non raccoglie più colore (o li comprende tutti)-
Nel grande dipinto nascosto in questo romanzo, uno spaccato di vita familiare: un silenzioso atto di guerra! alle facili convinzioni, alla morale imperante, al comunemente detto. È insomma quell'atto di rivolta, non una rivoluzione, è capovolgere le zolle di macerie familiari difficili da accettare, ma non meno lontane dal vissuto di tante famiglie reali.
Federico , c'è molta psicologia nel tuo testo.Una lettrice, mi ha raccontato leggendolo, le sono emerse sensazioni recondite e la determinazione di scegliere una strada da tanti anni sognata.
È vero, c’è molta psicologia dietro La sottile differenza, ma era stato lo stesso anche per i romanzi precedenti.
Oserei dire che l’analisi psicologica è il tratto distintivo della mia narrativa: tutto nasce dall’esame minuzioso dell’essere di ogni personaggio, dal protagonista al comprimario, fino alla più piccola comparsa.
È proprio lì, dentro ognuno di loro, ovviamente siamo noi chiaramente, si nascondono le storie più interessanti proprio perché, volenti o nolenti, ognuno è artefice del proprio destino, anche quando apparentemente sembra subirlo e non indirizzarlo verso una meta.
So che questo può rappresentare un limite alle mie capacità di narratore, ma di fronte alla scelta se raccontare una cronaca o immergermi nei pensieri e nelle emozioni di uno dei miei personaggi, non ho mai dubbi su quale strada percorrere.
Da questo punto di vista, mi sento uno scrittore di nicchia.
Il successo della Sottile Differenza , secondo da te da cosa deriva??
La sottile differenza ha avuto una buona accoglienza presso i lettori e questa è la cosa più importante per me , al di là della vittoria al Premio Città di Castello e dei riconoscimenti riscossi in altri concorsi.
Per chi scrive, e soprattutto per chi lo fa per puro diletto come capita a me, avere il riscontro positivo di tante persone che incrociano la tua strada, per caso, è una grande soddisfazione.
Non nego di sentire una grande responsabilità nei confronti di chi investe tempo e denaro nei miei libri: anche per questo ho sempre preteso, sia da me stesso in primis, la massima cura in tutte le fasi della "produzione”, dalla revisione delle bozze, all’editing, alla stampa vera e propria.
Ritengo questa attenzione verso i lettori sia assolutamente inderogabile.
Nuovi progetti??
Qualcosa allo stato embrionale c’è. Ho scritto solo poche pagine, ma sento che la storia ha voglia di farsi raccontare: ci sono un paio di personaggi che hanno molte cose da dire e si confronteranno con un evento drammatico e distruttivo, tanto per rimanere nella mia comfort zone.
Posso anticipare il titolo, ora è l’unica certezza:
Così finisce il mondo!
Ci racconti due parole del tuo privato??
Mia moglie Simona, io, mia figlia Eleonora, ora vive con il suo ragazzo, e Togo, il labrador anarchico che riempie i nostri momenti liberi : ha preso il posto della gatta bisbetica Duchessa, dopo quasi ventuno anni di puro amore, ci ha lasciati.
Federico Fabbri,
termina il nostro incontro dicendoci che, il cammino di chi sceglie di essere fuori dal gregge, viene vissuto attraverso i rapporti umani esprimendo la loro dose d’amore e non di violenza, somministrando la giusta quantità d’energia per camminare senza sosta, incurante anche delle parole taglienti come lame, sguardi carichi di giudizio e mani pronte a cancellare chi considerato diverso, e cancellarlo dalla loro pagina.
Gioia Logiri
Gioia Logiri