La Coppa della Signora e della Dea.

La Coppa della Signora e della Dea.
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JUVENTUS - INTER: 0 - 0

‌‌Inter da battaglia allo Stadium. Così erano i presupposti per ribaltare quel 1-2 subito all'andata. Così Conte inserisce la miglior formazione possibile con doppio play: Eriksen più Brozovic, mentre la Juve priva di Morata e Arthur, Pirlo lascia a riposo anche Chiellini, Bonucci e McKennie. Spazio alla difesa del futuro: Demiral - De Ligt. E che difesa.

I due hanno messo su un muro gigantesco su Lukaku e Lautaro.

L'Inter bisogna dire che il cuore ce l'ha messo ed ha sempre giocato nella metà bianconera, ma senza mai e ripeto mai concludere in porta. Troppo poco se devi ribaltare un risultato di due gol per andare in Finale di Coppa Italia.

Morale della favola, partita finita 0-0 e ventesima finale di Coppa Italia per la Juventus.

Pirlo oltre il muro e il catenaccio, ha trovato la solidità della sua Juve, che più che Allegriana oserei dire Lippiana: catenaccio, difesa solida e palla a Cristiano Ronaldo, che seppur non sia andato in gol, ha sprecato, soprattutto nel secondo tempo, almeno 2 nitide palle-gol (bravissimo Handanovic in entrambe le occasioni).

Un metodo già ben usato da Lippi nei primi anni 2000: difesa di ferro e palla al duo Del Piero - Trezeguet.

Così Pirlo si è ritrasformato, dal calcio liquido al calcio solido degli antenati Juve. La cosa può comunque far riflettere ed emana piacere al popolo bianconero: La Juve due anni fa esonera Allegri per Sarri con la speranza del bel gioco, quest'anno esonera (nonostante uno scudetto) Sarri per Pirlo con la richiesta di un calcio comunque bello da vedere ma alla fine gioca come Allegri. Intanto i risultati soprattutto parlano per lui, dopo la sconfitta con l'Inter: 6 vittorie, 1 pareggio ed 1 solo gol subito. Vittoria di Supercoppa e appunto finale di Coppa Italia. La Juve è tornata, seppur alla sua vecchia maniera, ma è tornata.

I nerazzurri son andati più giù di nervi che di lucidità, in primis lo stesso Conte che prima litiga con Bonucci dalla panchina e poi a fine primo tempo sempre preso dal nervosismo il gesto del dito medio verso la tribuna bianconera, finita poi con tanto di lite a fine partite con il presidente Agnelli che dalla tribuna gli urla parole pesanti.

Agnelli e Conte nel 2014 non si erano lasciati bene e non si erano mai più ritrovati e sicuramente dopo questa becera discussione (non è un bel vedere per gli amanti del calcio), non si ritroveranno più.

Dell'Inter male come dicevo il duo d'attacco Lukaku - Lautaro, mai pericolosi, Lukaku giocava sempre spalle alla porta mente l'argentino invece irritante, sempre con quella voglia di strafare che lo porta a fare cose insensate e scelte sbagliate.

Si salvano i soliti Hakimi e Barella, entrambi in puro stato di grazia.

Conte nervoso? Sapeva che per la sua Inter si stava sfilando via un altro obbiettivo. E il suo stesso nervosismo gli fa commettere errori anche nei cambi togliendo Eriksen (buona prova) e Bastoni per due recidivi Sensi e Kolarov, passando in un 4-3-1-2 dove praticamente l'Inter da lì ha fatto solo errori di gioco, sparendo pian piano dal campo. Dopo la Champions e l'Europa, anche la Coppa Italia è sfumata. A Conte gli resta soltanto lo scudetto per salvarlo da un biennio fallimentare e ha dalla parte sua tutte le attenuanti: Ha solo un impegno domenicale, settimana liscia di duro lavoro, tutto come piace  lui ed è per questo che se non vince lo scudetto.. Il fallimento è doppio.

‌‌Pagelle Juventus - Inter:

‌‌Juventus: Buffon: sv; Danilo: 6.5, Demiral: 8, De Ligt: 8, A. Sandro: 5.5; Cuadrado: 6 (82' Chiellini: sv), Bentancur: 6, Rabiot: 6.5, Bernadeschi: 5 (62' McKennie: 6); Kulusevski: 5.5 (87' Chiesa: sv), Ronaldo: 6.

‌‌All: Pirlo: 6.

‌‌Inter: Handanovic: 7; Skriniar: 6.5, De Vrij: 6, Bastoni: 6 (65' Kolarov: 5.5); Hakimi: 6.5, Barella: 6.5, Brozovic: 5, Eriksen: 6 (65' Sensi: 5), Darmian: 5 (58' Perisic: 6); Lautaro: 4, Lukaku: 4.5

‌‌All.: Conte: 5.5

Arbitro: Mariani: 6.5

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ATALANTA - NAPOLI: 3 - 1

‌‌Sarà l'Atalanta del Gasp a raggiungere la Juventus in finale.

E diciamocelo tutta, la Dea per quanto ha fatto andata e ritorno, ha meritato ampiamente di andare in finale.

Tutto nel nome di Matteo Pessina e mi auguro che Mancini lo stia davvero tenendo d'occhio che in Nazionale come vice-Barella è perfetto: Te lo trovi ovunque dalla difesa all'    attacco, qualità e quantità degna di un centrocampista "moderno" siglando anche  due gol con due veri gioielli.

Il Napoli frana, nel vero senso della parola, con una difesa che fa acqua di fango con errori da principianti, d'accordo le assenze di Koulibaly e Manolas, ma sono alibi troppo semplici.

Rino Gattuso dopo il 3-4-3 o se vogliamo chiamarlo 5-4-1 ripassa al 4-3-3, ma il Napoli è davvero stolto in campo, ancora una volta presentato si in campo senza un'idea di gioco.

Così la Dea emette nel primo tempo una vera lezione di calcio, andando al riposo sul 2-0 (in 6 minuti Zapata prima e Pessina subito dopo un'azione da manuale).

Eppure il Napoli nel secondo tempo ha cercato anche di reagire, ma con poca lucidità, riaprendo il discorso con il gol del solito Lozano, mentre l'Atalanta sbaglia occasioni in contropiede, addirittura Osimhen (in miglioramento) ha la palla del clamoroso 2-2 ma si oppone Gollini con un miracolo. Il Napoli si spegne lì e Pessina dà il colpo del KO su grande azione personale, ma con tanto di ennesimo errore difensivo del Napoli.

Il Napoli fino a 2 mesi fa era la miglior difesa del campionato italiano... Perché adesso troppi errori? Le riserve non sono all'altezza dei titolari e altra verità è che nel Napoli di oggi nessuno sa fare l'Albiol di turno, gli errori sono ricalcati sempre da passaggi d'impostazione con tempi sbagliati. I giocatori sbagliano certo, ma anche Gattuso non è esente da colpe, da capire che un certo tipo di calcio partendo dal portiere lo si può fare solo se hai un giocatore in grado di impostare o perlomeno impararglielo a fare (vedere Guardiola con Stones, ma lì è tutt'altra caratura). Il Napoli inoltre ha 4 giocatori che sono in netto calo psicofisico: Bakayoko, Maksimovic, Hisaij e Mario Rui. Se poi metti che lasci in panchina due dei più in forma come Politano e Demme… tutto diventa sempre difficile.

Male anche Zielinski, Di Lorenzo ed Insigne… Che salvo il cuore e il sacrificio, ma mentalmente si è fermato alla finale di Supercoppa e a quel rigore, lui è il capitano, deve reagire quanto prima, questo Napoli affranto ha bisogno soprattutto di lui.

Gattuso ha sprecato la prima carta e primo obbiettivo… Sabato c'è la Juve, si sa che vale doppio. Per lui e per Napoli, ha il sapore giusto dell'ultima spiaggia. Il tempo sta scadendo, la cosa difficile è che questa squadra dalla sconfitta di San Siro con l'Inter si sta distruggendo come una barca in tempesta, ora o si rema tutti dalla stessa parte oppure sarà sprofondo. E sabato nella "rivincita" con la Juve si dirà se oltre la tempesta c'è luce.

La Dea va in finale di Coppa, la sua seconda finale negli ultimi 3 anni e trova la Juventus. Se due anni fa ci andò da favola, quest'anno ci va da grandissima realtà.

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Pagelle Atalanta - Napoli:

‌‌Atalanta:  Gollini: 7; Toloi: 6.5, Palomino: 6 (72' Caldara: 6.5), Djimsiti: 7; Sutalo: 6, De Roon: 6.5, Freuler: 6, Gosens: 6.5; Muriel: 6 (56' Ilicic: 6), Pessina: 8.5 (90' Pasalic: sv); Zapata: 7.

‌‌All. : Gasperini: 7.5

‌‌‌‌Napoli: Ospina: 6; Di Lorenzo: 5, Rrahmani: 5.5; Maksimovic: 4, Hisaij: 4.5 (42' M. Rui: 4); Bakayoko: 4.5 (64' Lobotka: 5.5), Zielinski: 5 (68' Demme: 6), Elmas: 5.5 (46' Politano: 6); Lozano: 6.5, Osimhen: 5.5 (79' Petagna: sv), Insigne: 5.

‌‌All.: Gattuso: 4.5

‌‌‌‌‌‌Arbitro: La Penna: 6

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