INIZIARE A LAVORARE. REQUISITI E NON SOLO. BREVE CONSIDERAZIONI SUL MONDO DEL LAVORO.

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Test psico attitudinale? Primo colloquio? Secondo colloquio? Quanto si sta evolvendo il processo di selezione per trovare un lavoro?

Oggi non ci sono dubbi: milioni di neolaureati e disoccupati si trovano a dovere affrontare colloqui di lavoro e non è semplice centrale l’obiettivo.

Da una prima ricerca su internet, esistono un centinaio di domande che un datore di lavoro può formulare ad un’aspirante candidato.

Per non parlare del numero di curricula che arrivano su annunci di lavoro ed allora bisogna selezionarli ed individuare la persona giusta per iniziare il lungo tortuoso viaggio per trovare un impiego, una sistemazione part time o altro.

Si calcola che un recruiter impiega meno di un minuto per analizzare il tuo cv. Ed allora come distinguersi dalla massa?

Una prima soluzione parrebbe personalizzare il proprio cv. Bisogna giocare d’impatto. Una bella copertina o un carattere che sia di buon gusto. E sul contenuto? Sicuramente bisogna essere sintetici ed evidenziare le proprie capacità.

Una volta raggiunto il primo step è l’ora della prova psico attitudinale. Il candidato dovrà affrontare una serie di domande volte a comprendere le sue abilità a risolvere questioni logiche-matematiche e rispondere a domande riguardanti la propria personalità ed attitudine al lavoro.

Molti ritengo che sia una fase difficile ma sicuramente fondamentale per arrivare al colloquio in sé.

Di certo imparare le risposte delle domande, non è la soluzione. Bisogna essere sempre sé stessi. Dimostrare di essere diverso/a dagli altri e non perdere la propria personalità. Non ha senso mascherarsi dietro una personalità fittizia o a risposte che non rispecchiano la propria persona. Bisogna trovare un giusto equilibrio: non fare valere né il meglio (con arroganza) né il peggio di sé.

Ed allora bisogna giocarsela in quel momento. E’ proprio così. Tutto dipende da una parola chiave, da un racconto, da un’esperienza che il candidato racconta. Tutto si realizza in pochi minuti. Una parola sbagliata, un aggettivo non adatto potrebbe vanificare ogni sforzo.

Allora cosa potrebbe essere d’aiuto per ottenere un lavoro? Fare più colloqui possibili. La risposta alla domanda potrebbe essere banale.  E’ vero, bisogna sempre candidarsi per trovare un lavoro ed avere più possibilità. Ma in realtà solo facendo tanti, molti, “centinaia” di colloqui si può imparare a gestirli meglio ed a essere il candidato ideale.

Certo, una buona dose di fortuna non guasta mai. Insomma apparire sicuri e determinati aiuta a superare le fasi di assunzione al lavoro. Bisogna dimostrarsi umili ma allo stesso tempo fare valere le proprie ambizioni e desiderosi di apprendere e di condividere le proprie competenze con l’azienda.

Tirarsi indietro, non è la soluzione. Provarci è la strada giusta. Fate i colloqui e mettetevi in gioco. Prima o poi sarà la volta buona, anche per voi.

Ezio Ruffo

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