Il Vaticano la smettesse di tergiversare, sull'abominio ai danni di Emanuela Orlandi.

Il Vaticano la smettesse di tergiversare, sull'abominio ai danni di Emanuela Orlandi.
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Roma 13 Gennaio 2023, sono passati quasi 40 anni, tra i silenzi del Vaticano, i depistaggi, gli insabbiamenti, la miriade di piste, in merito al tragico caso legato alla sparizione di Emanuela Orlandi, e solo pochi giorni fa, guarda caso dopo la morte di Ratzinger, il Vaticano annuncia la riapertura del caso.

Tanti gli elementi raccolti in merito a questa vicenda, di cui uno rimane invariabile : il Vaticano.

Tutto accadde sotto il pontificato di Woytila

Woytila fu un papa, che a mio parere si potrebbe definire "fortemente politicizzato", (poi pure proclamato santo), che con chiari intenti ha sovvenzionato, non una missione o un ente di utilità sociale, ma un Sindacato di lavoratori autonomi sito nel suo paese (la Polonia), chiamato Solidarnosc.

Il più "alto" rappresentante della religione Cristiana, che vestendo la tonaca religiosa, ha portato avanti un chiaro intento politico, volto ad ostacolare il Comunismo.

Sì perché in quel caso non si trattò di evangelizzazione, altrimenti "la Chiesa" si sarebbe limitata a quello, in virtù del fatto che all'epoca nell'URSS, la situazione della Chiesa cattolica (anche se il paese è sempre stato in maggioranza di religione Ortodossa), era molto differente a seconda dei luoghi, infatti dopo il 1945, quando furono annessi all’interno dell’Unione Sovietica, Paesi come Lettonia, Lituania, Estonia, Bielorussia, Ucraina, nacquero tre diversi tipi di libertà religiosa :

  • Lettonia, Lituania, Estonia, Bielorussia, Ucraina erano territori storicamente erano legati alla Chiesa cattolica polacca, e alla stessa cultura polacca.
  • Nelle Repubbliche baltiche, Lituania, Lettonia ed Estonia, la Chiesa aveva maggiore libertà rispetto al resto dell’Urss, in particolare in Lituania dove già esisteva una numerosa comunità cattolica, in cui fu organizzato anche un Seminario maggiore, e altri seminari, per formare i futuri sacerdoti, che poi avrebbero esercitato il loro ruolo pastorale, in tutto il territorio dell’Unione Sovietica.
  • La scelta dei seminaristi era regolamentata dalle autorità governative sovietiche, insomma erano loro che stabilivano chi poteva essere accolto, e questo alla Chiesa non piaceva.
  • In Bielorussia, Ucraina o nella parte europea della Russia dopo la guerra nel 1945 fu mandato via l’ultimo vescovo, presente in questi territori, lasciando che i piccoli gruppi cattolici presenti, fossero curati dai sacerdoti, che per svolgere il loro lavoro pastorale, avevano bisogno di un permesso speciale rilasciato dalle autorità amministrative sovietiche.
  • Nel resto del territorio dell’Urss non vi erano chiese aperte, e non esistevano sacerdoti autorizzati a funzioni pastorali.
  • Lo Stato espropriò la Chiesa Ortodossa delle terre, e dei beni immobili.

Ma del resto, come accade tutt'oggi, nel mondo l'umatità non professa solo ed esclusivamente una religione.

Woytila tuttavia, continuò questa sua "pseudo evangelizzazione" negli anni, pure nei confronti dell'Islam, quando nel 1995 si recò in Marocco, (dove la religione ufficiale è quella islamica), lì però non sovvenzionò nessun sindacato, e nemmeno enti benefici, ma bensì ebbe un approccio a mio parere più civile, riporto qui di seguito qualche stralcio del suo intervento in loco, dell'epoca:

"Cristiani e musulmani, in quanto figli di Abramo, credono nello stesso Dio - il Dio unico, il Dio vivente, il Dio che ha creato i mondi e porta le sue creature alla perfezione”.
“Ci siamo trovati su posizioni opposte e abbiamo consumato le nostre energie in polemiche e guerre, io credo che Dio ci chiami, oggi, a cambiare le nostre vecchie abitudini, dobbiamo rispettarci, e dobbiamo stimolarci a vicenda nel compiere opere di bene”.

Un personaggio controverso questo papa, che io a tutt'oggi, pur essendo di religione Cristiana, non considero un santo, ma che paragonerei più ad un "politico in tonaca, o per essere meno lusinghiera ad un infiltrato, vestito da papa".

Ma perché questo papa, non mantenne lo stesso approccio ovunque... ed in special modo nei paesi, storicamente assoggettati alla cultura polacca ?

Ma veniamo al caso di Emanuela Orlandi che ha molto a che fare, (secondo me) con questo papa ...

Di chi erano quei soldi che Woytila usò per sovvenzionare il sindacato Solidarnosc nel suo paese ?

Da dove provenivano ?

Duecento milioni di euro

"È vero, la Chiesa ha finanziato Solidarnosc, il sindacato polacco che ha cambiato il corso della storia nell' Europa dell' Est" - lo ammette Lech Walesa, che più di ogni altro ha vissuto la nascita e la crescita di quel movimento sindacale, (durante un'intervista pubblicata da "La Repubblica" 14-03-2009).

La provenienza di quei soldi

Le ingenti somme di denaro provenivano dall'Ior, (Istituto per le opere di religione), in buona sostanza la banca del Vaticano, guidata all'epoca dal vescovo Paul Marcinkus, coinvolto nello scandalo del crack del Banco Ambrosiano (all'epoca il Banco Ambrosiano era guidato da Roberto Calvi).

Nel 1987 Marcinkus, fu raggiunto da un mandato di cattura, che evitò solo grazie al passaporto vaticano.

Uno dei tanti scandali che travolse il Vaticano, in cui emerse un giro di denaro sporco riciclato, proveniente dalla mafia.

Lettera che il figlio di Calvi ha trovato nell' archivio paterno, destinata al Papa Woytila, datata 5 Giugno 1982:

"Santità, sono stato io ad addossarmi il pesante fardello degli errori nonché delle colpe commesse dagli attuali e precedenti rappresentanti dello Ior, comprese le malefatte di Sindona....; sono stato io che, su preciso incarico dei Suoi autorevoli rappresentanti, ho disposto cospicui finanziamenti in favore di molti Paesi e associazioni politico-religiose dell' Est e dell' Ovest; sono stato io che, di concerto con autorità vaticane, ho coordinato in tutto il Centro-Sudamerica la creazione di numerose entità bancarie, soprattutto allo scopo di contrastare la penetrazione e l' espandersi di ideologie filomarxiste; e sono io infine che oggi vengo tradito e abbandonato proprio da queste stesse autorità...".
"... non m' interessa soffermarmi sulle tante chiacchiere che si fanno su alcuni prelati e in particolare sulla vita privata del segretario di Stato cardinale Casaroli (....), ma m' interessa moltissimo segnalarLe il buon rapporto che lega quest'ultimo ad ambienti e personaggi notoriamente anticlericali, comunisti e filocomunisti, come quello del ministro democristiano Nino Andreatta, col quale sembra abbia trovato l'accordo per la distruzione e spartizione del Gruppo Ambrosiano".

Nel frattempo Calvi si diede alla fuga, e tredici giorni dopo, aver redatto la lettera sopraggittata, precisamente il 17 Giugno '82, Roberto Calvi fu trovato impiccato, sotto il Ponte dei Frati neri di Londra, in circostanze poco chiare, tanto che, da una perizia forense inglese, risultò poi essere stato assassinato.

Per cui colui che capeggiava il Vaticano, il papa, e che ne decideva i passi, non era a conoscenza circa la provenienza di quel denaro .... e di tutto il resto ?

Oppure al fine di perorare la sua causa, che di religioso aveva ben poco, visto che sovvenzionava un sindacato autonomo, si sentiva legittimato a soprassedere su tutto?  

E i suoi successori altrettanto ?

Compreso quello che era considerato il suo braccio destro, Joseph Ratzinger ?

Stento a crederlo assolutamente, e non credo di essere l'unica ...

Sono fermamente convinta invece, che il papa dell'epoca, e i suoi successori siano sempre al corrente di tutto, e lo dimostra il fatto che papa Francesco, in merito al caso Orlandi, durante un incontro con Pietro Orlandi, asserì che Emanuela era volata in cielo, ma a lui chi lo aveva detto ?

E soprattutto se ne era così sicuro, tanto da arrivare a fare un'affermazione del genere, con il fratello di Emanuela, si può solo presumere che lui sa, e conosca bene la verità, che il Vaticano, per più di 3 decenni, non ha certo chiarito.

L'intreccio con il boss "della banda della Magliana" Renato De Pedis

La “Banda della Magliana” a quei tempi (negli anni Settanta-Ottanta) seminava il panico a Roma, tanto che il nome del boss detto "Renatino", spunta tra i coinvolti nel rapimento di Emanuela Orlandi, sparita da Roma, il 22 Giugno del 1983.

Secondo le dichiarazioni rilasciate da Sabrina Minardi, (l'ex amante del boss), Renato De Pedis, era l'esecutore materiale del rapimento di Emanuela, per ordine dell’allora capo dello IOR, mons. Marcinkus.

Dichiarazioni che non furono mai considerate veritiere, tanto che il boss "Renatino" rimase fuori dalla vicenda Orlandi, fino al 2012, quando scoppiò un altro scandalo in Vaticano, per "l'immeritata sepoltura" che il boss in questione, (ucciso il 2 Febbraio del 1990), si guadagnò per qualche strano caso, (che la Chiesa non ha mai spiegato), niente poco di meno, nella basilica di Sant’Apollinare.

Fu proprio il cardinale Ugo Poletti (presidente della Cei e vicario della diocesi di Roma di allora) che firmò il nulla osta della Santa Sede, per la tumulazione del malvivente, a Sant’Apollinare.

Quando la verità venne a galla, il Vaticano predispose che i resti del mafioso, venissero prima spostati verso Prima Porta, e poi cremati e dispersi in mare (come spiega Peronaci, sul Corriere della Sera).

Il priore monsignor Piero Vergari su De Pedis, "era buono, portava il vino ai poveri".

A soli 30 anni, Enrico De Pedis era considerato uno dei più potenti malavitosi romani, con amicizie altolocate, tra cui anche esponenti di spicco del Vaticano.

Il malavitoso, erede del clan Giuseppucci-Abbruciati, aveva un ruolo di primo piano nel traffico di droga, e un forte legame tra il crimine organizzato romano, e la mafia siciliana.

Su De Pedis pendevano diversi mandati di cattura, emessi dal giudice Catenacci, per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, rapine, falso, porto abusivo di armi da fuoco, omicidi e tentati omicidi.

Ciò nonostante si guadagnò una tumulazione a Sant’Apollinare, la domanda sorge spontanea, perché ?

Che servigi aveva prestato De Pedis alla Chiesa, e che rapporti aveva la stessa, con il mafioso ?

Alcune dichiarazioni della Minardi : "Renato mi dava borsoni di soldi per Marcinkus, metteva sempre tutti i soldi nelle borse Louis Vuitton, e io andavo da Marcinkus a presentargli un'amica, e a portargli il borsone".

Sabrina Minardi, asserisce anche che tra il 1981 e il 1983, si adoperò per "intrattenere", cardinali, monsignori (tra cui anche Marcinkus), banchieri e mafiosi, assecondando il suo desiderio, dettato da guadagni facili, e dallo spropositato consumo di cocaina, che caratterizzavano i festini a cui partecipava.

La Minardi sul cardinale Poletti : "Il cardinale stava molto, molto, molto in confidenza con Renato - grandi sorrisi, chiacchieravano amabilmente - si misero a chiacchierare pure in disparte, mi ricordo ancora le mosse di Renato: si metteva le mani in faccia, a coprire la bocca, mentre parlava, quando doveva parlare di cose serie e c'era gente faceva così: non si fidava neanche dei muri".

Ma questi sono solo alcuni dei fatti che articolano questa ignobile vicenda, in cui a farne le spese è stata una ragazzina, Emanuela, e la sua famiglia.

Torniamo al Rapimento di cui Woytila rafforzò la tesi con una comunicazione pubblica in cui invitava i rapitori a liberare Emanuela ...

Intanto prima ci fecero credere che l'allontanamento di Emanuela era volontario, poi misero di mezzo gruppi deviati a sfondo terroristico internazionale, poi gruppi presumibilmente legati alla Russia, ma la verità è che quei rapitori, avevano in ostaggio una cittadina del Vaticano, ed era proprio con il Vaticano che volevano sistemare determinate situazioni, tanto da chiedere e ottenere una linea privata telefonica diretta con il Vaticano, gestita dal cardinale Casaroli, usando come motivazione (che a parere mio pare una copertura), la liberazione di Emanuela in cambio di quella di Ali Ağca, l'attentatore di Woytila.

La stessa Minardi, asserisce di aver consegnato Emanuela, (per ordine di De Pedis), in stato catatonico, ad un religioso del Vaticano, un incontro che sarebbe avvenuto all'altezza delle pompe di benzina del Vaticano, un tragitto che l'ex amante del mafioso ha descritto perfettamente, e che gli inquirenti hanno verificato approfonditamente, come emerge dalla Docu-serie "Vatican Girl", trasmessa da Netflix.

E che dire circa, la segnalazione della presenza di un dossier di proprietà del Vaticano, su Emanuela Orlando, a cui la famiglia Orlandi ha chiesto accesso, di cui il Vaticano ne ha ignorato la richiesta, non rispondendo.

E del documento dattiloscritto, "Resoconto sommario delle spese sostenute dallo Stato Città del Vaticano per le attività relative alla cittadina Emanuela Orlandi", datato 28 marzo 1998, firmato dal cardinale Lorenzo Antonetti, all’epoca presidente dell’Apsa, l’Amministrazione del Patrimonio della sede Apostolica, e indirizzato al sostituto per gli Affari generali della segreteria di Stato il cardinale Giovanni Battista Re e al sottosegretario Jean Louis Tauran, in cui vi sono elencate delle spese che ammontano a circa 500 milioni di lire, sostenute tra Gennaio 1983 e Luglio 1997, dal Vaticano, per Emanuela Orlandi, che termina con il pagamento di 21 milioni di lire, (come ultima voce) contrassegnata con : "attività generale e trasferimento presso città del Vaticano con relativo disbrigo pratiche finali", che se ne fosse dimostrata l'autenticità, potrebbe chiarire tante deduzioni, che diventerebbero realtà.

Questo documento potrebbe provenire dal misterioso furto avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 Marzo 2014, presso la Prefettura degli Affari economici, motivo per cui portò monsignor Balda e Francesca Chaouqui,(entrambi facenti parte della commissione Cosea), ad essere processati, con l’accusa, di aver divulgato documenti segreti, relativi alle finanze vaticane.

Tra le spese ci sarebbero anche alcuni i compensi pagati per il depistaggio, e pagamenti di fonti, di spese di alloggio presso un ostello religioso a Londra, nonché spese mediche e ricoveri, sempre nella capitale britannica.

Ed ancora l'audio uscito su "il Riformista", che registra l'incontro avvenuto tra Ambrosini e un l'ex socio di De Pedis, in cui emergo altri particolari di questo abominio, che fanno emergere il giro di pedofilia, del Vaticano.

Qui di seguito la registrazione trascritta, che potrete trovare al seguente link pubblicata da "Il Riformista":

C.U: De Pedis è sepolto lì per grazia ricevuta, ma no per quello che dice quella pazza della Minardi.
Ambrosini : Ma quanti soldi gli ha dato De Pedis per farsi…
C.U.: Ma lei sa chi era Casaroli lei? Quello veniva al riformatorio e ci portava la sigarette. Era pure… incomprensibile... il papa Wojtyla…
Ambrosini : No ma andiamo…
AUDIO
C.U.: Chi gli ha salvato le chiappe è Casaroli. Casaroli non è intervenuto direttamente, ha fatto intervenire gli ex cappellani di Regina Coeli che portavano whisky, lettere, tutto quello che serviva, droga, all’interno del carcere. Quando è servito qualcosa a chi si sono rivolti?
Ambrosini : Allora, però… facciamo.
C.U.: Wojtyla… audio censurato … pure insieme se le portava a letto, se le portava, non so dove se le portava, all’interno del Vaticano. Quando è diventata una cosa che ormai era diventata una schifezza, il segretario di Stato ha deciso di intervenire. Ma non dicendo a Wojtyla ‘ora le tolgo da mezzo’. Si è rivolto a chi? Lui essendo esperto del carcere perché faceva il cappellano al riformatorio, si è rivolto ai cappellani del carcere.
I cappellani del carcere uno era calabrese, un altro un furbacchione. Un certo Luigi, un certo padre Pietro, non hanno fatto altro che chiamare De Pedis e gli hanno detto ‘sta succedendo questo, ci puoi dare una mano?’. Punto. Il resto so tutte cazzate.

Secondo nastro de "Il Riformista"

L’audio sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori: “La chiesa chiese a De Pedis dopo la schifezza…”

C.U.: Ma le cose vere non si possono pubblicare. Audio censurato … Il comandante dello… che era compare subalterno del generale del Sismi. Mi hanno portato a pranzo a Fiuggi, hanno tentato di… ‘dicci come stanno le cose’. Ho detto ‘senti Nando’ – si chiamava Nando – ‘che te dico? Se sapete la verità che ci fate? Non ci fate niente. Quella è morta, come la provi una cosa del genere, ti citano pure i danni.

Ambrosini : Quello sicuramente…
C.U.: Io quando parlai con Nando a Fiuggi dissi ‘Nando non hai capito. A te ti trasferiscono, a me m’ammazzano, lascia perdere’. Purtroppo l’Italia è un paese strano. Termina la registrazione.

Dalla Docu-serie "Vatican Girl"

Nel curatissimo documentario "Vatican Girl" in onda su Netflix, vi è l'ultima dichiarazione rilasciata da una compagna di scuola di Emanuela, con cui la 15enne all'epoca, si confidò, dicendole con fare impaurito, e con il tipico senso di vergogna, che contraddistingue le povere vittime di pedofilia, di essere stata molestata sessualmente, nei giardini del Vaticano.

Insomma volete farci credere che tutte queste persone hanno perso il lume della ragione, oppure ormai è arrivato il momento di affrontare l'irreparabile ?

Con tutti gli scandali di pedofilia emersi all'interno della Chiesa, questa mancanza di collaborazione da parte del Vaticano, nei confronti dalla famiglia Orlandi, che non ha mai smesso di cercare Emanuela, deve volgere al termine, alla stessa stregua di un'abominevole pantomima che deve finire.

La verità dev'essere legittimata, seppur caratterizzata da gravità inaudite, perché nessun ambiente, compreso quello ecclesiastico, può trasformarsi in un rifugio per pedofili, truffatori, e loschi faccendieri.

In ogni dove, ed in qualsiasi ambiente, Vaticano incluso, dev'essere applicata la Legge italiana, e noi dobbiamo pretenderlo, tutti si devono allineare alla parola Stop abusi di qualsiasi tipo, e natura, perché le nefandezze non si possono oscurare, cancellare, o depistare, ma al contrario possono tornare in auge ancora più latenti, e forti di prima.

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