.....Il Titanic era una città galleggiante: la prima classe includeva anche un bar, una biblioteca, una palestra e un campo di squash………..

}}

Golasecca(Va) - Claudio Bossi racconta il Titanic

                   ad un numeroso pubblico

L’Associazione Parole per Terra di Golasecca, in una bella confortevole sala e di buon livello tecnologico, ha presentato Claudio Bossi, http://www.titanicdiclaudiobossi.com, uno dei maggiori esperti italiani della tragedia del  TITANIC, alla presenza di alcuni  notabili del paese ed alcuni soci-club Lions Somma Lombardo Castello San Vito .

La parte musicale, al termine della presentazione, è stata affidataal Maestro Gorgio Logiri, noto compositore musicale, per un decennio anche di Franco Battiato ed altri cantanti.

Il Maestro Logiri, è anche un appassionato ed intenditore da molti anni della storia del Titanic: è presente in google ed in Wikipedia, attualmente  insegna ancora a Golasecca, mentre la Scuola Musicale  MusicTime,  da lui fondato a Milano,  circa cinquant’anni fa , ora  la dirige  il figlio Maestro Davide Logiri.

Come è noto il Titanic, è affondato alle 23.40 del 14 aprile 1912, al largo della Groenlandia, dopo aver colpito un iceberg.

Solamente dopo circa 160 minuti di navigazione, portandosi con sè 1523 persone su 2223 imbarcate.

A meno di quattro miglia di distanza, l'iceberg apparve a prua. ha raccontato Claudio Bossi: La campana venne suonata tre volte.

La decisione del primo  ufficiale William Murdoch di virare a sinistra si sarebbe rivelata fatale: ma ha agito d'istinto poiché nessuno aveva previsto l'imprevedibile. Il tempo fu troppo poco e l'abbrivio non ha impedito l'impatto, nonostante le macchine indietro tutta.

Secondo i rilievi, la nave solcava il mare ad una velocità troppo elevata per riuscire ad evitare il blocco di ghiaccio.

Se favesse  proseguito a tutta  dritta, solo due dei compartimenti sarebbero stati danneggiati e la nave avrebbe  potuto  proseguire: La collisione con la fiancata laterale ha provocato numerosi squarci in diversi settori, piegando le lamiere.

Sebbene il comandante era stato informato subito, le misure di salvataggio erano state intraprese   circa trenta minuti dopo e sulle lance di salvataggio non c’era posto per tutti i passeggeri.

Le prime lance scesero 25 minuti dopo la mezzanotte, piene solo a metà.

A causa di diversi errori, centinaia di persone andarono incontro alla morte, al ritmo degli accordi dell’orchestra che, ha continuato   a suonare.

I sopravvissuti rimasero ore alla deriva.

Seguirono accese discussioni per decidere se tornare sul luogo del naufragio e, in questo caso, chi avrebbe dovuto farlo.

Quando la prima lancia arrivò sul luogo del naufragio alla ricerca dei sopravvissuti, il silenzio regnava su una marea bianca inerte, formata dai giubbotti di salvataggio che mantenevano a galla i cadaveri, quasi tutti congelati.

Era quanto restava di una nave che avrebbe dovuto viaggiare sui sogni ed era invece scivolata nelle profondità giacendo nella più completa oscurità.

Emerse anche la problematica delle scarsità  delle scialuppe: solo 16 a fronte delle 48 necessarie ad una nave del tonnellaggio del Titanic: l'ultima normativa vigente in materia prevedeva un massimo di 16 per le navi che superavano le 10000 tonnellate: per un transatlantico di 46 000 tonnellate non era stata varata una legge apposita.

Sostanzialmente, il tutto si svolse nel rispetto delle regole ufficiali governative, poiché un adeguamento in proporzione spettava evidentemente ancora al buon senso dell'armatore.

Sia il capitano Smith, quasi impietrito per lo shock, sia l’ingegnere Andrews usarono i megafoni e cercarono un modo  perché le lance  potessero tornare  indietro e riempite oltre la loro capacità.

Probabilmente, i più consapevoli,  dalla distanza dove si trovavano,  avevano capito che il Titanic, iniziava ad essere in affondamento, soprattutto a prua, quindi in effetto di risucchio e  si sarebbe inabissato.

I telegrafisti inviarono freneticamente messaggi di aiuto e sono stati  lanciati razzi per avvisare altre navi vicine della situazione disperata,  tuttavia non è era stato possibile dimostrare se i segnali di luce lanciati furono corretti.

Tutto il possibile era stato fatto per avvisare altre navi della tragedia in atto: anche un messaggio in codice morse mediante la luce di segnalazione.

Anche i marconisti, responsabili delle comunicazioni tra la nave e il resto del mondo, ebbero un ruolo fondamentale, impiegati della Marconi, e non della White Star Line, trasmettevano messaggi a pagamento per dei passeggeri per arrotondare le entrate: le potenti e moderne antenne montate sul transatlantico consentivano di mantenere contatti fino a 400 miglia di distanza.

Nel corso della giornata del 14 aprile del 1912 erano  stati  ben cinque le segnalazioni arrivate al Titanic da altre navi  che si trovavano più ad ovest, fornendo  la posizione di aree ad altissima densità ghiacci lungo la rotta: due importantissimi marconigrammi provenienti dal Californian avrebbero potuto  forse rivelarsi fondamentali per la sorte del Titanic.

Nessuno dei due fu letto dal Capitano: anzi alla seconda forte trasmissione che segnalava dove la nave si sarebbe  potuta fermare  perché circondata dai ghiacci, il telegrafista rimproverò l’operatore  perché il segnale troppo forte si era sovrapposto al suo lavoro, interrompendolo e creando fastidio e disturbo.

Altre problematiche emersero come la mancanza di binocoli per le vedette: a quanto pare potevano contare solo sulla loro vista offuscata dal freddo.

Dalle primissime indagini è emerso che, l'equipaggio non disponeva di un adeguato numero di binocoli: la sera del 14 aprile i due marinai di vedetta, Frederick Fleet e Reginald Lee, poterono lanciare l'allarme soltanto quando il gigante di ghiaccio era ormai già visibile ad occhio nudo e pericolosamente vicino.

Nei giorni precedenti la partenza da Southampton, c'era stato un rimpasto dell'equipaggio voluto dal Capitano Edward Smith: Henry Wilde, che navigava sulla nave gemella del Titanic, l'Olympic, ha avuto l’incarico di comandante di  seconda.

Gli altri ufficiali erano stati retrocessi di rango,  il 2° ufficiale, Blair era stato trasferito: sembra che lui andandosene via  frettolosamente, aveva  portato con sé la chiave del proprio armadietto dove  erano custoditi i binocoli per le vedette sulla coffa.

Quella notte, la presenza di un binocolo avrebbe potuto riscrivere il corso della storia.

Nel tempo sono state   condotte inchieste e ascoltate testimonianze, mentre gli studiosi hanno continuato  ad aanalizzare i dettagli ed i   particolari, per  comprendere la motivazione del tragico disastro:  punto di partenza fondamentale per il futuro per  le politiche di sicurezza in mare

A parere del giornalista irlandese Senan Molony, considerato uno dei massimi esperti del Titanic,  la causa principale dell'affondamento è stato  un incendio divampato quando l'inaffondabile si trovava ancora nel porto di Belfast, dove era stato  costruito.

Molony ha tratto queste conclusioni osservando alcune fotografie, dalle quali è possibile vedere delle fiamme….

Nonostante gli sforzi, chi era preposto allo spegnimento,   non è stato in grado di spegnerle e indebolirono la tenuta delle pareti dello scafo.

Come è stato  possibile che quella nave ritenuta sicurissima, frutto di raffinate e moderne tecniche industriali,  dell’epoca e che,  poteva    entrare   in collisione con qualsiasi altra imbarcazione senza subirne i danni, è  andata a fondo in meno di tre ore dopo l'impatto con un iceberg : evidentemente non era stato avvistato in tempo?

Si sono verificati anche atti di eroismo e comportamenti più che riprorevoli: Ci fu chi si è rifiutato  di salire sulle lance senza la persona amata, chi si  era vestito  da donna per assicurarsi un posto e chi ha preferito  stare a guardare, magari  assaporando un buon brandy: la cavalleria non è  una caratteristica comune a tutti i  gentlemans.

Recentemente alcuni astronomi hanno avanzato la suggestiva teoria della marea perfetta, come una possibile ipotesi per motivare la presenza di iceberg in quel tratto di mare, in quel periodo dell'anno.

E'  stato verificato che anche i chiodi, le viti ed i perni  erano  effettivamente realizzati con  materiali metallici scadenti: cedendo  rapidamente, in modo  quasi immediato, alla pressione ed  all’invasione dell’acqua, in alcuni compartimenti  stagni.

Altre ipotesi, non ancora approfondite, hanno lasciato l’alone di mistero e la leggenda al Titanic, città galleggiante di inizio secolo scorso. o forse no????

GIOIA  BRIGO

Dalla stessa Categoria