Il Punto: La nona sinfonia del Contismo e una lotta Champions da urlo.

Il Punto: La nona sinfonia del Contismo e una lotta Champions da urlo.
}}

Mani sul titolo per l'Inter grazie all'importante vittoria contro il Bologna. La squadra di Conte approfitta dei due pareggi prima del Milan contro la Sampdoria e poi della Juve bloccata nel derby contro il Toro per mettere un sostanzioso sigillo sul discorso scudetto.

I nerazzurri con una gara in meno sono a +8 sul Milan e a ben +12 sulla Juve, i bianconeri anche loro hanno una gara in meno, ma ad oggi, sono praticamente fuori dalla corsa scudetto dopo 11 anni.


Nel sabato santo pre-pasquale, l'Inter ha giocato il posticipo serale, quindi dopo aver saputo i risultati di Milano e Torino, la pressione era maggiore. Conte voleva solo i 3 punti, sapendo di dare un'accelerata definitiva verso il titolo. E 3 punti sono arrivati.

Tutto nel nome di un dominatore: Romelu Lukaku.

Il belga realizza il gol numero 20 in campionato, realizzato alla mezz'ora di gioco su tap-in ribattendo in rete la respinta corta di Da Costa proprio sul suo colpo di testa ed è un gol di quelli pesanti, quelli che valgono un campionato. Il Bologna si sa è un cliente scomodo e l'Inter nella storia recente con i bolognesi non è sempre stata fortunata. La squadra di Mihajilovic ha tenuto il pallino del gioco in mano, ma non ha mai creato grossi pericoli alla retroguardia nerazzurra: un vero muro invalicabile.

L'unica ghiotta occasione dell'Inter è il palo di Lautaro a metà del secondo tempo, tutto il contorno solo contenimento e pragmatismo. Ed è così che la squadra di Conte ottiene la nona vittoria consecutiva in campionato, il massimo con il minimo sforzo in una partita scialba, giocata con cinismo assordante. La nona sinfonia del Contismo. Da quando Conte ha rimesso a posto la difesa, l'Inter nelle ultime 10 partite ha subito soltanto 3 gol. La ricetta del Contismo oltre all'ordine e la compattezza è: Difesa di ferro + i due davanti Lukaku e Lautaro. Con questa ricetta Conte ha fatto bottino pieno nel girone di ritorno con 27 punti su 27. Sono numeri da Scudetto. Mentre dietro perdono punti, la squadra nerazzurra procede con continuità verso la strada del titolo e ci mette le mani. L'Inter se batte il Sassuolo nel recupero mercoledì 7 Aprile, andrebbe a +11 sul Milan, sarebbero tanti, troppi per considerare una lotta al titolo. Se Conte batte il Sassuolo, lo Scudetto sarà solo una formalità.


L'uovo di Pasqua regala brutte sorprese a Milan e Juve che non vanno oltre il pareggio con Sampdoria e Torino.


I rossoneri vengono fermati da una modestissima Sampdoria a San Siro per 1-1.

Il gioiellino norvegese Hauge salva un Milan brutto e opaco, che si sveglia tardi, solo per l'ultima mezz'ora, troppo poco per scardinare la squadra di Ranieri apparsa compatta e ordinata. Quella di Pioli, è chiaramente un segno di resa verso il titolo. La verità è un'altra: la squadra rossonera ha il fiato corto. Si è vero che i nazionali sono rientrati a Milanello solo 48 ore prima della partita, però è da dire che il gol di Quagliarella (capolavoro) è causato da un retropassaggio sbagliato di Hernandez, uno che in nazionale non ci è andato. Quindi inutile appropriarsi alibi, la prostrazione è collettiva. Il Milan non vince a San Siro da 2 mesi, l'ultima contro il Crotone il 7 Febbraio, sono tante le partite senza vittorie, oltre alle gambe, contro la Samp è mancata anche la concentrazione laddove la squadra di Pioli per un'ora di gioco è apparsa inesistente. Il sogno scudetto, salvo clamorosi epiloghi, è andato, e forse basta anche parlarne di Scudetto, perché adesso il Milan deve guardarsi alle spalle e difendere l'altro sogno, quello della Champions, il vero obiettivo prefissato, lo deve anche per i rinnovi che tardano ad arrivare come quelli di Donnarumma, Romagnoli e Calhanoglu (quello di Ibra è ad un passo) come segno della continuità del progetto. Il calo è fisiologico, da dire che rossoneri non si fermano da un anno, ad Agosto hanno avuto solo 10 giorni di riposo causa preliminari di Europa League, ma ciò si doveva prevedere e acquisti di Gennaio a parte di cui è stato utile solo l'ottimo Tomori. Andava gestito meglio la rosa? Forse, ma i rossoneri sono andati oltre alle gambe e alla testa, l'unico errore da non fare adesso è quella di non smarrirsi.


Chi invece si sta smarrendo è la Juventus, che pareggia per 2-2 contro un bel Torino nel derby della Mole.

I bianconeri dovevano rialzarsi dopo il clamoroso KO interno contro il Benevento prima della sosta, invece incappano in un altro passo falso che pone definitivamente addio alla corsa-scudetto.

Partita bella e vibrante, proprio come da Derby si richiede. La Juve gioca bene solo all'inizio quando trova il gol del vantaggio con Chiesa (ormai uomo letale di questa squadra) e alla fine quando trova il pareggio del 2-2 con Ronaldo a 10 minuti dalla fine con una zuccata di testa (il portoghese si salva solo per il gol, ma la sua prestazione è stata davvero sottoritmo). Nel mezzo della partita solita tanta confusione e solite mancanze di idee per i bianconeri. Il Torino lo annuisce e dopo il vantaggio bianconero con testa, orgoglio e cuore, non si disunisce e gioca un'ottima partita, trovando prima il pari e poi il vantaggio grazie alla doppietta di Antonio Sanabria che conferma il suo stato di grazia con 3 gol nelle ultime 4 partite. Per il Toro non è bastato, perché Ronaldo rimedia e trova un pari che fa rammaricare tanto i granata che restano sempre più immischiati nella lotta per non retrocedere.

La Juventus viene da una settimana turbolenta, caratterizzata prima dalla positività al covid di Bonucci e Demiral contagiati in nazionale e soprattutto dall'esclusione per punizione di McKennie, Arthur e Dybala (causa festino a casa dell'americano con 15 persone violando tutte le norme anticovid). Sul campo i bianconeri hanno una discontinuità raccapricciante, non lo scopriamo di certo oggi, i problemi permangono da mesi ed ormai Pirlo è sulla graticola. Io ribadisco il concetto che le colpe partono soprattutto dall'alto, che per quanto Pirlo stia dimostrando di essere totalmente ancora acerbo per allenare in Serie A, la colpa resta sempre di chi lo ha messo, dopo 11 anni la Juve è fuori da una corsa scudetto ad Aprile iniziato, dall'alto iniziassero a fare (tanta) mea-culpa.


La Juve saluta lo scudetto ed è nell'inferno della lotta Champions, superata dall'Atalanta (vittoriosa per 3-2 contro l'Udinese), adesso terza, ora i bianconeri sono agganciati al quarto posto a pari punti con il Napoli a quota 56 e finalmente mercoledì si giocherà il recupero della terza giornata Juve-Napoli. Fino a due anni fa, era una gara da lotta-scudetto, quest'anno è a tutti gli effetti uno spareggio per la Champions, ed il Napoli ci arriva meglio.


Il Napoli batte seppur soffrendo 4-3 il fanalino Crotone. 4°vittoria nelle ultime 4 per Gattuso, 5 vittorie nelle ultime 6 con un totale di 16 punti fatti nell'ultimo mese e mezzo.

Rino Gattuso, seppur ancora in silenzio stampa, si starà togliendo un po di sassolini dalle scarpe, ma soprattutto giova del recupero completo di Mertens ed Osimhen (in gol entrambi) e gode di un Insigne ispiratissimo, dove il capitano oltre a regalare perle di assist (quello ad Osimhen è roba da mandare in tutte le scuole calcio per la qualità del gesto tecnico), segna pure con continuità, sono 9 gol in campionato nel 2021. L'attacco c'è, la difesa un pò meno. Orfana di Koulibaly, purtroppo il duo Manolas-Maksimovic, soprattutto quest'anno, è un vero disastro per gli errori novizi che commettono, per fortuna Di Lorenzo che segna il gol del 4-3 mette in secondo piano i loro errori, ma non devono passare inosservati. Uno dei due può giocare solo con Koulibaly o Rrhamani di fianco, insieme mai più.

Il Napoli, errori difensivi a parte, è vivo e là davanti fà paura, Gattuso sa che con Insigne, Mertens, Osimhen, Zielinski, Politano e in attesa della forma di Lozano in questo stato di forma, a Torino, contro la Juve può a giocarsela ad armi pari.


Juventus-Napoli sarà la prima di vari scontri diretti per la Champions che verranno da qui fino all'ultima giornata quando ci sarà Atalanta-Milan.


Tolta l'Inter, la classifica vede: Milan 60 punti, Atalanta 58 punti, Juve e Napoli 56 punti, Lazio 52 punti (con una gara in meno), Roma 51 punti.

Seppur le romane siano leggermente staccate, ci sono comunque 6 squadre in 9 punti per 3 posti Champions.

Se lo Scudetto ormai si avvia verso Appiano Gentile, sul campionato non ci resta che divertirci in un adone lotta Champions.

Dalla stessa Categoria