Il Punto: Il Contismo è fuori di testa ma diverso da loro.

Il Punto: Il Contismo è fuori di testa ma diverso da loro.
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Due giorni fa è finito il Festival di Sanremo 2021. Lo hanno vinto i giovanissimi Maneskin con la canzone "Zitti e Buoni", una canzone rock.

Il rock è un genere, rabbioso, tonico e gagliardo. E chi meglio dell'Inter sta interpretando tal ruolo racchiuso nel suo Contismo di rabbia, grinta, coesione e personalità. Dal gruppo Maneskin al gruppo Inter, il passo è simile.

L'Inter batte l'Atalanta nel big-match per 1-0. Il Contismo come il Cholismo è rock e come dicono i Maneskin nella canzone: "Sono fuori di testa, ma diverso da loro. Siamo fuori di testa ma diversi da loro".  L'Inter è diversa dalle altre per la continuità e la solidità ben oltre la testa. Capolavoro tattico difensivo da parte di Conte che ha arginato il gran bel gioco dell'Atalanta e con l'unico tiro in porta di Skriniar al minuto 54, vince una partita fondamentale soprattutto per la caratura dell'avversario.

L'Atalanta non rinuncia a giocare ma sbatte contro il muro nerazzurro: Skriniar, Bastoni e De Vrij hanno fatto una partita perfetta. L'Inter per citare un'altra canzone di Sanremo dei milanesi Coma Cose ha giocato con le fiamme negli occhi, "Hai le fiamme negli occhi ed infatti se mi guardi mi bruci" e i Gasp-boys si sono bruciati e persi per nella lucidità. Le fiamme negli occhi le aveva anche l'Atalanta per quanto bella sia stata ma non è bastato. Gasperini bisogna anche dire che lasciare Muriel e Ilicic in panchina, è stato un'azzardo, troppo, anche perché la Dea nel primo tempo è stata povera di qualità in fase offensiva con Zapata troppo solo.

L'Atalanta scivola al quinto posto, scavalcata dalla Roma e si ritrova il Napoli a 2 punti.

L'Inter risponde a gran voce alla bella vittoria del Milan contro il Verona e resta a +6. La difesa è il miglior attacco, tant'è che i nerazzurri hanno subito solo 2 gol nelle ultime 9 partite. Vittoria contro i bergamaschi di "corto muso" come direbbe Allegri, ma gli scudetti si vincono così. E Conte sa come si fa ed è per questo che è diverso da tutti. Metodo e applicazione : vedere Eriksen e Lautaro giocare di quantità e non di qualità è un'altra sua vittoria. Come dicono i Maneskin, "zitta e buona" l'Inter va dritta verso lo scudetto con la solidità del Contismo rock.

‌‌Pagelle Inter - Atalanta:

‌‌Inter: Handanovic: 7.5; Skriniar: 8, De Vrij: 7.5, Bastoni: 8; Hakimi: 6.5 (84' D'Ambrosio: sv), Barella: 6.5, Brozovic: 6 (77' Gagliardini: sv), Vidal: 5 (53' Eriksen: 6.5), Perisic: 6 (85' Darmian: sv); Lukaku: 5.5, Lautaro: 7 (77' Sanchez: sv).

‌‌All. A.Conte: 7

‌‌‌‌Atalanta: Sportiello: 6; Toloi: 6, Romero: 6.5, Djimsiti: 6.5 (81' Palomino: sv); Maehle: 5.5, De Roon: 6, Freuler: 5 (81' Pasalic: sv), Gosens: 6; Pessina: 5.5 (73' Miranchuk: 5.5), Malinovski: 4.5 (46' Ilicic: 5); Zapata: 4 (70' Luis Muriel: 6).

‌‌All. Gasperini: 5

"Amare senza avere tanto, urlare dopo avere pianto, è come l'aria che non finirà" così fa il ritornello di "Amare" de La Rappresentante di Lista. E il Milan sta amando e urlando il suo sogno Champions. Con il cuore, più forte delle assenze e delle critiche (troppe e ingiuste) ricevute dopo il pari casalingo contro l'Udinese. I rossoneri battono il Verona senza 5 titolari (6 se consideriamo Kjaer in panchina), la squadra di Pioli gioca una partita pressoché perfetta per compattezza, ordine e pragmatismo, su un campo storicamente ostico e difficile (la Fatal Verona del '90 resta impressa sempre nella memoria).

In gol sono andati i due insospettabili e forse i più criticati: Krunic e Dalot. Realizzando tra l'altro due gol stupendi. L'ex-Empoli su calcio di punizione a giro alto alla Del Piero, mentre il portoghese invece con un no-look che fa fuori mezza difesa del Verona, tirando una mazzata all'incrocio dei pali. Sono capolavori, che servono ai due giocatori di sbloccarsi soprattutto mentalmente, e continuando così, Pioli avrà una due armi in più.

Il Verona di Juric non pervenuto, lo dico francamente: peggior prestazione dell'anno. Chiaro non sono abituati fisicamente alla terza gara in 7 giorni.

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Il Milan, ora si prepara per la grande sfida di livello proprio da Champions contro il Manchester United in Europa League (e poi arriva il Napoli a San Siro in campionato). La squadra rossonera ci va con la testa giusta, nell'attesa che Pioli recupera almeno parte dei suoi uomini. Per lo scudetto si resta sempre distanti 6 punti, ma intanto il suo Milan continua ad amare ed urlare chiaramente che è vivo, eccome se è vivo.

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"Metti un pò di musica leggera che ho bisogno di niente, anzi leggerissima", così fa il ritornello di "Musica Leggerissima" di Colapesce e DiMartino. Musica Leggera, anzi leggerissima, fin troppo per la Juventus, che vince il big-match del sabato contro la Lazio per 3-1 e resta aggrappata al terzo posto, ma non senza amnesie e improvvisi black-out. Ronaldo parte dalla panchina per scelta tecnica e per riposo. Scelta difficile quella di Pirlo, ma per sua fortuna è andata bene.

Partita leggerissima, di una Juve che sbaglia di nuovo approccio e nei primi 30 minuti è stata in balia della squadra di S. Inzaghi, che era passata in vantaggio con il "Tucu" Correa al 14'. Poi dal nulla, un lampo improvviso dell'uomo più criticato ossia Adrien Rabiot, che con un missile trafigge Reina e rimette le cose in parità al minuto 39. Da lì la Lazio si scioglie come neve al sole e con la sua leggerissima difesa, regala due gol alla Juve in 3 minuti, prima al 57' un contropiede perfetto iniziato da Chiesa, terminato con un gran gol di Morata, poi lo spagnolo fa il bis su rigore al 60' per fallo di Hoedt sullo stesso Chiesa. Poi la partita si è messa sul binario dell'equilibrio senza grandi occasioni.

Ennesima prova di maturità fallita per i biancocelesti di S. Inzaghi, che continuano a vivere il momento no: La Lazio, ha fatto soltanto 3 punti nelle ultime 4 partite, vincendo solo la gara con la Sampdoria. Numeri preoccupanti e la Zona Champions si allontana di 7 punti (seppur con una gara in meno), serve un cambio di rotta per i biancocelesti apparsi fragili e leggerissimi soprattutto mentalmente.

‌‌Anche Pirlo sa che la sua Juve resta comunque leggerissima, soprattutto per l'ennesimo approccio sbagliato, dove si era temuto il peggio. Si salvano la reazione, il cinismo e.. Morata. Vero, Ronaldo è entrato solo dopo il 68', ma i bianconeri hanno ritrovato la forma dello spagnolo: 3 gol nelle ultime due partite e possono contare su Chiesa;  l'ex-viola sarà discontinuo ma nelle partite che contano non manca mai. Adesso arriva il Porto in Champions, la madre di tutte le partite che farà da spartiacque per la stagione bianconera. Servirà una Juve perfetta e non leggerissima e qui posso citare anche la canzone di Arisa "Potevi fare di più" perché la Juve può deve fare di più. E Pirlo potrà finalmente contare sul recupero pieno di gente come Cuadrado, Chiellini e Bonucci.

"‌‌‌‌Ti piace così, ti piaci così e ti piace com'è" così invece fa il ritornello della canzone di Malika Ayane "Ti piaci così" per una Roma che non demorde, ed è sempre lì aggrappata al treno Champions, ritornando al quarto posto scavalcando l'Atalanta. I giallorossi battono 1-0 il Genoa, grazie ad un colpo di testa di Mancini. Partita molto tirata e tattica; il Genoa di Ballardini è una squadra arguta e arcigna, Fonseca lo sapeva e si è tenuto stretto il risultato pensando anche all'ottavo di Europa League in programma giovedì contro il suo vecchio Shakthar. Può preoccupare la mancata brillantezza, dove i giallorossi sono sembrati poco lucidi sottoporta, intanto la Roma si piace così, tale che contro le medio/piccole le vince tutte (a parte il pareggio di Benevento), avrà altre occasioni per vincere contro la grandi che le servirà per fare quel passo in più. Ma intanto si piace così com'è e sta facendo bene, perché la Roma ha 50 punti e con questi risultati, grandi o non grandi, sarà lì fino alla fine.

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"Avrei un milione di cose da dirti, ma non dico niente" così fa invece il ritornello della canzone "Un milione di cose da dirti" di Ermal Meta (tra l'altro tifosissimo proprio del Napoli), perché proprio sul Napoli ci sarebbero davvero tante cose da dire, ma meglio non dire niente, adesso, prendendosi il risultato di questo 3-1 contro un Bologna mai domo e con la settimana tipo che servirà per prepararsi al meglio per quel trittico tremendo che parte da domenica: Milan, Juve e Roma in 7 giorni. Diciamocelo; la stagione e l'obbiettivo Champions del Napoli passa attraverso queste 3 partite.

Ci sarebbero un milione di cose da dire, ma meglio non dire niente e proviamo ad appuntare le note positive: Il Napoli nelle ultime 3 ha racimolato 7 punti (a Reggio Emilia l'aveva praticamente vinta); quinta vittoria consecutiva in casa; ci sono due giocatori in stato di grazia che sono Insigne (puro trascinatore con una doppietta) e Zielinski (che da trequartista incanta); ha recuperato Osimhen che è andato finalmente a segno con gran bel gol sfruttando la sua velocità in profondità; Rino ha capito che se Manolas non è al top, quello che deve giocare al posto suo di fianco a Koulibaly è Rrahmani; contro il Milan tornerà anche Lozano.

Ecco, le cose da dire, sarebbero tante come la modalità di gioco, su Gattuso, sui continui cambi moduli etc etc. Ma non meglio dire niente adesso. Tanto Rino ora non ha più alibi perché ha la settimana tipo di preparazione e sta recuperando gli uomini migliori. Attendiamo il trittico, la stagione del Napoli passa tutta da lì.

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