Il Controllo di Gestione. La bussola della propria azienda

Il Controllo di Gestione. La bussola della propria azienda
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Nella maggior parte dei casi il successo o il fallimento di un’azienda dipende dalle scelte di management che si adottano. L’errore che spesso gli imprenditori commettono è quello di analizzare i dati aziendali  sotto il profilo fiscale anziché quello gestionale, nel senso di analizzare e prelevare i propri numeri dal Conto Economico redatto dalla propria contabilità piuttosto che dal proprio commercialista, ma tale documento, si ribadisce, ha una finalità meramente tributaria.

Se invece si volesse da quel documento trarre delle informazioni valide su quello che è l’andamento della propria azienda, si dovrebbe procedere attraverso l’utilizzo di un riclassificato.

L’avere a disposizione un riclassificato economico permetterebbe all’imprenditore di poter generare un’analisi comparata degli esercizi storici, come ad esempio riclassificando l’ultimo triennio, l’imprenditore ha la possibilità, se nel corso degli ultimi esercizi vi siano stati dei costi o dei gruppi di costo variati in maniera anomala, di prenderli maggiormente in considerazione nell’esercizio in corso. L’adottare un controllo di gestione  nella la propria contabilità inoltre, dovrebbe permettere all’imprenditore ad inizio anno, in virtu’ dei riclassificati pregressi di poter costruire un budget sotto il profilo dei costi fissi. L’obiettivo è passare in rassegna tutti i costi sostenuti nel corso dell’ultimo anno concluso e riadattarli in virtu’ degli investimenti o disinvestimenti che si desidera fare.

Tale strumento permette di intervenire con la massima sollecitudine sugli scostamenti negativi. Inoltre rendicontando la situazione contabile mensile ed avendo a disposizione una stagionalità storica delle vendite, si puo’ prevedere un paio di mesi prima, una sorta di conto economico di chiusura che permette di definire anticipatamente l’utile o la perdita di esercizio.

Ultimamente si sta facendo una buona informazione sull’argomento, applicando il Controllo di Gestione,  che prima era una prerogativa delle multinazionali, anche nelle piccole aziende, dando la possibilità all’imprenditore di congetturare magari l’assunzione di un nuovo dipendente o acquisire un nuovo macchinario supportando tale investimento da numeri e non in modo superficiale come spesso ancora accade, valutando l’incremento del punto di pareggio circa un certo investimento per capire se sia possibile effettivamente portare avanti quel tipo di spesa.

Bruno Carella

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