'Ieri e i tipo letterari

'Ieri e i tipo letterari
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Scritto da Agota Kristof, 'Ieri', presenta a un occhio attento ( e anche meno attento) una costellazione di topoi letterari che spaziano, liberamente e sollevati, dallo scrittore squattrinato, all'amore impossibile e per questo eterno fino ad arrivare a quelli della letteratura della migrazione. Quest'ultimi vengo leggitimati e assolti, dalla storia stessa della scrittrice che ha abbandonato il suo paese, l'Ungheria, nel 1956, e ad oggi vive in Svizzera; dunque il libro assume i connotati, a mano a mano sempre più visibili, dell'autobiografia: basti pensare a Tobias, il protagonista,  un operaio-scrittore, emigrato in un altro paese per cercare lavoro. Ed è proprio nel lavoro del protagonista che inciampiamo, quando ormai credevamo di esserne usciti, in un altro tipo letterario, questa volta di stampo marxista, quello del lavoro in fabbrica, del capitalista che schiaccia e opprime,  e dell'operaio alienato da tutto e tutti. Ed è così che si ritrova Tobias, perso in tinte grige, in piogge che sono pianti e nella poesia del passato. Ossessionato da fantasmi che promettono amore e morti che non hanno più parole. Una trappola di sangue e rassegnazione, gesti folli che come tutto risultano inutili o devastanti.

Seppur tempestato, minato, di cliché, l'opera è una poesia narrativa, ogni parola è un sasso destinato a rimanere impressa nella mente di chi legge, le scene sono drappreggi e la.storia...vi aspetta un finale a sorpresa!

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