Gazzelle, un disco "OK" e niente più.

Gazzelle, un disco "OK" e niente più.
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Lo scorso Venerdì 12 Febbraio, è uscito il nuovo disco del cantautore romano Gazzelle all'anagrafe Flavio Bruno Pardini. Dal titolo "OK".

È il terzo album in quattro anni. Dall’esordio con Superbattito, transitando per PUNK. In mezzo ci mettiamo pure una raccolta di poesie "Limbo" e ci rendiamo conto che Gazzelle ha sempre avuto qualcosa da fare ultimamente. Spesso volentieri facendosi da solo come uno psicanalista dei rapporti conturbanti e per i suoi toni ci sta fin troppo bene per quel che lui sceglie di rappresentare.

Anticipato dai singoli Destri, Scusa,  Lacri-ma e Belva. Gazzelle gioca con le parole e le interpreta al suo solito modo restando fedele a sé stesso, forse troppo.

Il singolo apripista Destri è diventata una vera hit dell'album. Un buonissimo pezzo pop con richiami in stile BritPop al netto comunque di un testo forte, con un ritornello funzionale e paradossalmente non troppo dentro a certe logiche alla Gazzelle. Senza ombra di dubbio è il pezzo più riuscito dell’album.

Lacri-ma invece la trovo un pò Calcuttiana e suona un pò come un'occasione mancata.

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Il resto dello spartito va nel Gazzelle che da sempre conosciamo con il suo linguaggio modernissimo e il romanticismo sfacciato da cuori lacerati. Così come scrive nelle due canzoni GBTR: "Ma è sempre così, ad annegare, come un’oliva nel Gin, Going back to routine, fa così male" e Però: "Però che bello è quando ti giri, mi fai vedere bene che vestito hai. Però che brutto è quando ti sposti, mi fai capire che non te lo toglierai. Però mannaggia oh" con un "Però era bellissimissimissimissimissimo" che i teenager e fans ne faranno pane quotidiano.

Uno scenario ordinario senza brividi.

Oltre a Destri, un'altra canzone che possiamo salvare di questo disco è il brano-apripista Blu, per certi versi ricalca lo stile pop dei primi anni 2000, con un testo lancinante: "Guarda come mi fa male questa città, mentre tu sei più forte da quando sei qua."

Scusa invece è un brano banale e scontato, piace ai fan ma per la critica sa di qualcosa di sentito e risentito.

Con tha Supreme unico featuring del disco. Flavio, però, sa anche sorprendere e alla traccia numero 9 piazza una bella Coltellata, il brano che aveva scatenato la massima curiosità all’uscita della tracklist. Il binomio con tha Supreme è più che riuscito. A dimostrazione che gli incroci tra i generi dovrebbero accadere più spesso nella musica.

‌‌Morale: Gazzelle resta Gazzelle. I fan ne saranno felici perché prosegue la scia dei due precedenti album, restando nei suoi standard.

Dopo il bel successo di PUNK, ci si aspettava che alzasse un pò l'asticella, quel qualcosa in più. Invece nessun passo in avanti, in un disco buono ma a tratti incolore. Un disco OK ma niente di più. Aspettiamo il prossimo disco per la maturità.

Voto: 6+

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