Si inaugura venerdì 6 Gennaio alla f 5.6 Gallery a Massarosa (LU), la
mostra Futuro Retroverso seconda personale d’arte di Louises Will,
alter ego di Chiara Pellegrini, giovane artista pisana. La mostra nasce
con l’idea di raccontare il nucleo fondamentale del suo pensiero
attraverso un progetto che mette insieme circa 30 fotografie, dalla fine
del 2018 ad oggi, tra foto ritoccate al computer, lavori di avanguardia
provenienti dalla camera oscura e installazioni materiche. La ricerca
teorica dell’artista si basa sulla sua visione della vita come un viaggio
senza direzioni precise, la conseguente impressione di sentirsi persi e
indifferenti e il nefasto rapporto con gli spazi circostanti e le implicazioni
ambientali. La mostra, curata da Virginia Valeri, prosegue fino al 29
Gennaio con apertura dalle 15.30 alle 19.30 dal giovedì alla domenica.
Louises Will è un nome d’arte che significa letteralmente “la volontà di
Luisa”, un nome che richiama la sua volontà di creare. Nata a Pisa
subito dopo il liceo scientifico si trasferisce a Milano per frequentare il corso di
Design della Moda presso il Politecnico di Milano. Prosegue la sua carriera
artistica a Londra, dove si laurea in MFA Fine Art presso la University of the
Arts of London. Durante i due anni di studio in Inghilterra Louise partecipa a
diverse esposizioni collettive in galleria londinesi, e terminati i suoi studi rientra
in Italia e svolge la sua prima mostra personale al Cantiere SanBernardo a
Pisa nel Febbraio del 2022.
Tra le sue fonti di ispirazione figura Gino De
Dominicis, artista e filosofo italiano attivo negli anni ‘70. Egli fonda
interamente la sua ricerca sul problema della morte e cerca di risolverlo
con le sue opere d’arte. Infatti De Dominicis teorizza che la vita
dell’uomo è permeata dalla paura di morire, pensiero che influenza
profondamente la ricerca della giovane artista Louises Will, che infatti
pensa che la paura di morire generi in ognuno un forte malessere, che si traduce in individualismo e indifferenza nelle scelte quotidiane, motivo
del pesante impatto dell’uomo sul pianeta. Non è un caso che un’altra sua
fonte di ispirazione sia il lavoro di Olafur Eliasson, artista islandese che basa la
sua ricerca sull’ambiente, sui fenomeni naturali, sensoriali e percettivi
come la luce e il colore, studiati per come questi possono cambiare la nostra
percezione del mondo. Così l’arte può contribuire alla sensibilizzazione sulle
tematiche ambientali, in un’epoca storica in cui è cruciale il ruolo dell’arte
di comunicare e far riflettere sul nostro peso sulla Terra, sul rapporto
con gli altri esseri viventi e sul degrado delle risorse.
Per maggiori informazioni: www.effecinquepuntosei.com ,
www.louiseswill.com
cellulare: 339 221 2778