Durante la scuola elementare i maestri ci insegnano che l’acqua è un bene fondamentale che non bisogna sprecare e che senza acqua non possiamo vivere, poiché è grazie ad essa se nascono le verdure che mangiamo, è grazie ad essa che gli alberi possono crescere e fornirci così l’ossigeno di cui necessitiamo per sopravvivere.
A scuola ci hanno mostrato come fare per non sprecarne nemmeno un goccio di quel bene prezioso che la Terra ci dona: chiudere bene il rubinetto, chiuderlo sempre mentre ci si insapona, restare in doccia con l’acqua che scorre giusto il tempo necessario per la nostra igiene personale, non un minuto in più, lavare le verdure e la frutta in un contenitore pieno d’acqua e non sotto il getto d’acqua corrente, ecc. Tutti trucchi funzionanti che se fossero messi in pratica da tutti ogni giorno probabilmente non staremmo qui a parlare di emergenza idrica, spesso però, una volta divenuti adulti, ci dimentichiamo di questi insegnamenti e sprechiamo uno dei beni più preziosi che abbiamo senza nemmeno farci caso.
L’acqua sta diventando una risorsa sempre più esigua e per questo motivo oggi circa un miliardo e mezzo di persone si ritrova ad affrontare problemi legati alla sua scarsità, che provoca carenza alimentare e problemi di salute. A causa del suo utilizzo sconsiderato in ambito domestico, industriale e agricolo, risorse come fiumi, pozzi, falde acquifere, dighe e bacini idrici sono sottoposte a forti stress e si stanno rapidamente esaurendo.
Forse per noi “ricchi”, si intende persone con libero accesso all’acqua potabile, è difficile immaginare che ci sono persone nel mondo che si ammalano proprio a causa dell’acqua: ogni otto secondi un bambino muore di sete oppure perché ha bevuto acqua sporca contaminata.
Preservare questo bene così prezioso è responsabilità di tutti, dobbiamo quindi iniziare a rispolverare gli insegnamenti che ci sono stati impartiti da piccoli e metterli in pratica, solo così non lasceremo la terra nella siccità e nella povertà più totale. Dobbiamo smuovere noi stessi e le nostre abitudini se non vogliamo che la Terra continui ad avere sete.
V.C.