La pandemia di Covid-19 ci ha costretti tutti nelle nostre case e ha costretto gli studenti italiani alla famosa e tanto discussa DAD, ovvero la didattica a distanza. C’è chi sostiene che sia l’unica soluzione possibile e chi invece, come la ministra Azzolina, è un grande fan della didattica in presenza.
Oramai, dopo mesi di DAD, gli studenti (i più "grandicelli" si intende) hanno imparato tutti i trucchi per poter “barare” durante un compito o un’interrogazione a distanza, mentre spesso gli insegnanti, soprattutto i più anziani, sono rimasti indietro con l’uso della tecnologia e sono costretti a sorbire, (consapevoli o meno), i diversi magheggi degli alunni che proprio sul più bello del compito orale si frizzano o scompaiono dalla chat online. Numerosi sono i programmi che ti permetto di alterare la tua immagine durante una videoconferenza fingendo un’interruzione di rete e, ovviamente, i ragazzi, soprattutto i più svogliati, non se ne sono lasciti sfuggire nemmeno uno.
Molti di loro sono anche diventati ottimi attori in questo periodo, quasi meritevoli di premio Oscar, c’è da dire però che queste sono solo le “evoluzioni digitali” del classico e tradizionale marinare la scuola o copiare durante un compito in classe, nulla di strano dunque, la tecnologia ha solo facilitato il gioco.
Tuttavia bisogna riconoscere un merito ad entrambe le categorie: gli insegnanti hanno imparato ad apprezzare di più i loro alunni chiacchieroni e i ragazzi hanno capito che la scuola non è costrizione, ma libertà, momento di incontro e scambio con i propri coetanei, momento di arricchimento culturale e comportamentale, hanno compreso bene che gli insegnanti non sono i loro nemici, bensì delle persone proprio come loro, con timori e fragilità, che non sono invincibili ma che cercano di esserlo per fornire loro le basi per un futuro migliore.
La cultura che si apprende sui banchi di scuola (con o senza rotelle, virtuali o reali) è l’unica arma che potrà difenderci dall’ignoranza e dall’odio sulla terra, se pensiamo che la DAD non abbia insegnato nulla ai nostri ragazzi ci sbagliamo, poiché essa è stata ed è maestra di vita, certo talvolta molto dura nei suoi metodi, talvolta fin troppo clemente, ma sempre pronta a mostrarci che nulla potrà mai sostituire l’odore del caffè preparato dall’operatore scolastico durante la ricreazione o l’odioso stridere del gesso sulla lavagna, nulla potrà mai sostituire il suono della campanella che, puntuale, annuncia l’inizio di un nuovo giorno.