Quante vittime ancora prima che la Legge Zan venga approvata?

Quante vittime ancora prima che la Legge Zan venga approvata?
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4 gennaio. Malika scrive una lettera ai suoi genitori in cui confessa la sua omosessualità e di essersi innamorata di una ragazza. Di certo la ragazza non avrebbe mai immaginato di scatenare l'ira cieca e l'odio della sua famiglia e di dare inizio ad un'odissea che dura tutt'oggi.

In un'intervista rilasciata a FanPage, la ragazza fa ascoltare le note audio scioccanti in cui la madre la sommerge di insulti agghiaccianti e minacce di morte. Tra le tante parole di puro odio, la madre di Malika le dice di essere stata la rovina della famiglia e che la ragazza non avrebbe dovuto farsi assolutamente vedere altrimenti le avrebbe "levato il cuore dal petto e sbranata in mille pezzi". Quasi come conseguenza diretta, la ragazza viene cacciata di casa, senza che i genitori le abbiano dato la possibilità di recuperare i suoi effetti personali e qualche spicciolo.

Dal 4 gennaio Malika si ritrova senza un tetto sulla testa e senza un soldo e, come se non fosse già abbastanza dura vedersi rifiutata e minacciata dalla madre solo perché innamorata di una persona del suo stesso sesso, la giovane donna riceve continuamente messaggi di minacce soprattutto dal fratello, che la incita a tornare a casa così che possa tagliarle la gola.

L'8 gennaio Malika si ripresenta sotto casa, scortata da due agenti della polizia, e chiede gentilmente alla madre di restituirle quantomeno i suoi effetti personali e gli abiti. La madre, però, rivolgendosi ai due agenti, afferma di non conoscere quella persona e di non sapere cosa voglia. Nonostante la ragazza abbia sporto denuncia contro la famiglia, perché spaventata dalle minacce, ad oggi per Malika non si è ancora mosso nulla. La situazione resta in una fase di stallo, ma lei, nonostante le violenze verbali, le minacce e l'umiliazione di non vedersi più riconosciuta come figlia e come sorella, sa bene di non essere affatto sbagliata, di non aver fatto un torto a nessuno e spera che possa essere un esempio di speranza per tutte le altre persone che, come lei, non si sentono accettate per quello che realmente sono.

Questo è solo uno dei numerosi episodi di omofobia che colpiscono l'Italia da tempo immemore, eppure, nel 2021 ancora c'è chi riesce a sostenere con sicurezza e con fermezza che gli omosessuali siano già tutelati dalle leggi in vigore, chiudendo chiaramente entrambi gli occhi di fronte a questi eventi scandalosi e oltraggiosi, o fingendo empatia e compassione per le vittime senza, di fatto, prendere reali provvedimenti. In questo periodo in cui la legge Zan potrebbe essere un'importante soluzione ad un problema ormai sempre più diffuso e che vede migliaia di persone discriminate, violentate, minacciate e abbandonate a sé stesse, Lega e Fdi ancora sostengono a spada tratta che l'Italia e gli italiani non abbiano bisogno di una tale legge.

La domanda che ci si pone, allora, è la seguente: è vero che gli omosessuali siano già tutelati anche senza la Legge Zan? La risposta sembra più che evidente – purtroppo non per tutti, sembrerebbe –: no. La storia di Malika, l'episodio dell'uomo che ha aggredito la coppia di omosessuali in metropolitana a Roma, tantissime altre storie confermano l'esatto contrario. Gli omosessuali sono una delle categorie più discriminate, più maltrattate e abusate – verbalmente e fisicamente – nel nostro Paese e credere che non serva una legge che li faccia sentire tutelati e senza timore di mostrarsi per chi sono veramente, vuol dire chiaramente non aver ben chiara la situazione o, peggio, non reputarla abbastanza grave o seria affinché vengano presi provvedimenti legali in suo favore.

Nonostante i numerosi appelli e le petizioni firmate e diffuse anche grazie all'aiuto di personaggi famosi come Chiara Ferragni e Fedez, la Legge si trova ancora in una fase di stallo e le decisioni continuano ad essere rinviate con scusanti fragili quanto castelli di carta, che non fanno altro che rendere sempre più chiara la totale mancanza di interesse verso un problema tanto grave quanto quello che colpisce la comunità degli omosessuali.

È triste giungere alla consapevolezza che, affinché le cose possano cambiare per davvero, debbano verificarsi così tanti casi di persone che quotidianamente vengono maltrattate, picchiate, abusate e allontanate come appestati, quasi come se fossero agnelli sacrificali da portare come esempio affinché eventi del genere non colpiscano altre persone. Questo sarebbe il momento giusto per cambiare le cose, per far sì che anche loro si vedano tutelati e vedano i loro diritti – in quanto esseri umani – tutelati e rispettati. Loro, forse più di tutti, meritano di vivere in un posto in cui possano sentirsi accettati per ciò che sono veramente.

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