“CUORI CHE ARDONO SULLE STRADE DEL MONDO”

“CUORI CHE ARDONO SULLE STRADE DEL MONDO”
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Lo scorso 16 Ottobre, Papa Francesco ha dato inizio al “Cammino Sinodale”  che durerà due anni, fino ad Ottobre 2023.

Il “Cammino Sinodale”  coinvolgerà tutte le chiese d’Italia  e permetterà ad ogni uomo  di comprendere  l’importanza dell’altro, il “prossimo”,  di  scoprirlo come parte di se stessi , come il compagno di viaggio insieme al quale camminare nelle chiese d’Italia. Ed è proprio questo il significato che assume per noi Cristiani  il Cammino Sinodale, cioè  come qualcosa di dinamico, pertanto non va confuso con il Sinodo.

Papa Francesco lo ha voluto fortemente questo Cammino , poiché è da tanto tempo che le nostre chiese stanno ferme; è giunta quindi l’ora di ripartire, di mettersi in moto, di necessitare dell’altro, degli spazi altrui, di sperimentare la diversità come fonte di ricchezza e occasione di crescita.

Tale cammino va inteso come un invito ad andare avanti , a procedere anche e soprattutto verso le periferie  ad andare incontro alla genti, ai più fragili  , proprio come il Signore stesso attraverso la sua Parola  ci invia a due a due fino ai confini del mondo in modo tale da poter guardare in faccia la gente per poter stare così vicino all’altro e capire che cosa possiamo dare di noi stessi all’altro.

E quale occasione migliore se non questo periodo pandemico che stiamo ancora vivendo, come una grande “Kairos” vissuto come un moto giusto o opportuno, intenso e  drammatico. La pandemia ci ha aiutati a credere in quello che siamo e a fare delle scelte del tipo se vivere come isole oppure come comunità. L’uomo non è fatto per vivere da solo e questo isolamento è da vivere come opportunità di ritrovare un legame di amicizia e occasione per andare   incontro agli altri. Certamente questo cammino sinodale deve partire con tanta preghiera per garantire a tutti  di riuscire a saper  stare insieme;  camminare insieme qualche volta significa saper aspettare, saper imparare a far le cose insieme anche se bisogna ammettere che non è facile camminare insieme, tuttavia bisogna sforzarsi di farlo per ritrovare la bellezza di essere comunità. Papa Francesco ci ricorda che nell’amore l’altro è sempre una risorsa, è il fratello o la sorella che dobbiamo avvicinare e saper ascoltare e a cui dobbiamo dare risposte con quell’amore e quella intelligenza che il Signore ci ha messo nel cuore.

Papa Francesco è stato attento ad indicarci anche quali sono i rischi di questo Cammino Sinodale, in particolare ne ha elencati  tre: Il formalismo, l’ Intellettualismo e l’Immobilismo.

Il Papa ci dice che questo cammino  non deve essere considerato come un evento formalistico perché lui non vuole farci vivere un evento di facciata, ma  un evento di discernimento.

Secondo rischio: il Papa non vuole un cammino dove ognuno si metta a fare intellettualismo al solo scopo di far valere le proprie idee che spesso potrebbero distaccarsi dalle idee della vita della Chiesa.

Infine Papa Francesco con questo Cammino Sinodale vuole evitare l’ostacolo dell’Immobilismo  dove ognuno si ferma, si blocca, si concentra solo su se stesso e non si cura di  camminare verso l’altro. Ognuno di noi invece deve avere un cuore che arde per il prossimo.

Concludo augurando ad ognuno di voi buon Cammino Sinodale!

Carmela D’Argento

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